CAPITOLO 34

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                         ~K A N E~

La strega che mi ha fatto uscire dalla cella mi porta in un corridoio illuminato strattonandomi e ridendo, sento che sta per esplodermi il petto da quanto è forte il bruciore del marchio. Oltre a chiedermi dove mi sta portando mi sto chiedendo anche per quale cazzo di motivo sta ridendo.

Chiudo gli occhi quando questi incontrano l'intensa luce dello strano corridoio. La strega che mi stava strattonando fino a qualche secondo fa mi fa inginocchiare con la forza, cerco di mantenere l'equilibrio nonostante abbia i polsi legati e gli occhi chiusi.

LIVIA: "Apri gli occhi demone! " Riconosco perfettamente la voce della madre di Ametist, apro un occhio e poi l'altro, davanti a me ci sono quattro persone che non riesco a mettere a fuoco, quando finalmente gli riapro rimango abbagliato dalla bellezza fatta persona... Ametist, la mia strega.

IO: "Amore mio..." Dico con voce debole e rotta dal pianto... Perché si, sono un demone ma piango difronte alla persona che amo, non la vedevo da così tanto tempo...
Anche lei inizia a piangere e si porta le mani alla bocca per diminuire i singhiozzi.

AMETIST: "Amore mio!" Ispiro il suo odore e un senso di beatitudine si fa strada in me al suono della sua voce.
Cerca di avvicinarsi ma la strega di prima mi prende per il collo e mi punta un pugnale alla gola.

LIVIA: "Non avvicinarti!" Vedo Ametist stringere i pugni con talmente tanta forza che sento il dolore delle unghie conficcate nella carne nei miei palmi.

Tu il mio demone, io la tua stregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora