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Dopo quell'aperitivo al bar, i quattro si sono separati. non erano di certo mancate le frecciatine tra Diego e Tancredi, ma Lele era felice ugualmente. Avevano trovato due nuovi amici in meno di una settimana.

La stessa cosa poteva dire Tancredi. Nonostante il suo comportamento distaccato e il fatto che Diego non gli stia simpatico, era felice di essere riuscito a parlare con qualcuno prima dell'inizio della scuola e sperava che continuassero a frequentarsi. A causa del suo carattere non era mai stato in grado di legare con qualcuno perchè col tempo tutti imparavano ad odiarlo per come rispondeva. solo gian era rimasto perchè aveva capito che faceva così per nascondere quelloche lui considera il lato più debole. ma loro sembravano poter rimanere, tipo Gian. Diego perchè gli sapeva manteneretesta, mentre Lele non ci faceva caso. Lele era tipo un tramite tra lui e Diego e sembra aver capito che lui si comporta in questo modo solo per maschera. anche se tancredi ne dubita.

Una volta a casa, Lele si sdraia a letto. Nonostante non avessero fatto chissà che cosa, lui era stanco. solo adesso si ricorda di sua sorella.

"Die" lo chiama urlando e sente che sta arrivando a causa dei suo passi pesanti.
"dimmi" risponde entrando
"oggi mi ha chiamato mia sorella, ti saluta. ti andrebbe di stare qui mentre la videochiamo? così la saluti"
"si certo"
E così passano ben 2 ore al telefono con Angelica e Giorgia, la sua nipotina che nonostante tutto non ha voluto ammettere che suo zio gli mancava.
"dai Le, andiamo a mangiare la cena. mio padre è uscito e non volevo cucinare quindi ti accontenti di un panino. Poi andiamo a letto che almeno domani dobbiamo arrivare in orario" E Lele sbuffa. Non aveva assolutamente voglia di andare a scuola. è l'ultima cosa che vorrebbe fare.

La mattina dopo è traumatizzato. Non si svegliava alle 6 da quando era finita la scuola a giugno e adesso non solo ricomincia ma è anche una scuola diversa.
Si alza dal letto e si dirige in bagno per fasi una doccia veloce. Si guarda allo specchio prima di entrare in doccia e il suo fisico non gli fa impazzire. Durante l'estate ha iniziato ad allenarsi eha perso dei chili, ma del grasso sulla pancia e sui fianchi lo ha ancora. Insomma, Lele non si piace per niente. Fa la sua doccia e si veste a caso. Diego invece sembra dover andare ad un'appuntamento con una pischella.
"Ma dove vuoi andare vestito così" gli chiede, con un'espressione divertita. Erano totalmente diversi l'uno dall'altro ma si trovavano da dio insieme
"Ma tu dove vuoi andare, vatti a cambiare per favore. okay che stiamo andando a scuola, ma almeno vestiti in modo decente. Cos'è quella felpa larghissima che hai addosso Le?"
"Die..."
"no, Die un cazzo. Lele sei bellissimo e devi essere più sicuro di te. Hai perso un sacco quest'estate e se vorrai andremo avanti con gli allenamenti, ma vai bene anche così le. fidati di me."
E lui di diego si fidava, ma non si fidava degli altri e solo a questo punto diego si avvia verso camera sua ed apre l'armadio, scegliendo per lui i vestiti da indossare.
"Dai su, mettiti sti jeans e sta maglietta a mezze maniche. fa ancora caldo e tu volevi andare in giro con una felpa, ma per favore. Muoviti."
E controvoglia si cambia. Guardandosi allo specchio nota che non è così male come immaginava. Non ha mai avuto tanta autostima perchè è stato sempre giudicato. Un fatto che non aveva mai detto a nessuno e che sapeva solo diego era quello di essere gay. Nemmeno sua mamma lo sapeva, aveva paura di essere giudicato ancora di più e di non essere accettato dalla sua famiglia. se l'avesse detto in giro chissà che gli avrebbero fatto.
Si dirige in cucina e fa colazione, mentre aspetta che Diego finisce di prepararsi.
"Eccolo qui uno dei miei campioni" dice il padre di diego mentre entra in cucina "ma come siamo vestiti bene e Le, fattelo dì, sei bellissimo" arrossisce ai complimenti e gli sorride ringraziandolo.
Tutti sapevano quello gli dicevano e che gli facevano, ecco perché tentavano di sollevarlo in qualsiasi modo.

"vero che sta benissimo? pensa che prima si era messo una felpa" dice Diego entrando in cucina
"una felpa? Lele siamo ad inizio settembre ma fa caldo come se fosse agosto" lo riprende ed in quel momento lele vorrebbe sotterrarsi. Perché Diego non sta mai zitto? Risponde con una semplice scrollata di spalle e basta, dopottutto stava ancora mangiando.
"dai muovetevi, che stamattina faccio anche in tempo ad accompagnarvi. cinque minuti ed usciamo"

Ed è stato letteralmente così. Cinque minuti ed erano tutti fuori di casa. Verso quello che lele sperava non fosse l'inferno.

Insieme, nonostante tutto || tankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora