Erano sul treno ed era agitato. Non ha ancora realizzato del tutto che il giorno dopo sarebbe andato a trovare suo padre. E' in totale crisi e gli altri non lo sopportano più. Anche Tancredi si è ritrovato a dirgli di starsene buono e di non pensarci. Inutile dire che da quel momento non ha più aperto bocca. Se ne sta tranquillo al suo posto, guardando fuori. Ha sempre trovato rilassante vedere come il paesaggio fuori vada veloce, mentre all'interno non gli sembra nemmeno di muoversi.
Sta ascoltando la musica ed è concentrato su di essa quando sente una mano picchiettargli la spalla. Si gira e Tancredi lo sta guardando. Lui dà una rapida occhiata agli altri due e nota che stanno dormendo, così si concentra sul suo ragazzo. Si toglie le cuffie e lo guarda.
"Dimmi"
"Mi dispiace"
"Per cosa?"
"Per averti risposto in quel modo prima. So che sei agitato e dovevo capirlo."
"Non hai niente di cui scusarti, Tanche. Il mio essere agitato non significa che io debba rompere a voi"
"Ma non mi rompevi, non mi dai fastidio. Non dovevo semplicemente usare quel tono"
"Tanche, va tutto bene. Non sono arrabbiato, okay? Non hai fatto niente di male. Stai tranquillo"
"Sicuro?"
"Sicurissimo, ti amo"
"Ti amo anche io"
"Comunque... quanto manca all'arrivo?"
"Un'oretta forse"
"Mh"
"Che succede?"
Lo guarda e gli sorride, appoggiando la testa sulla sua spalla, rispondendo con un semplice "nulla, va tutto bene"
"Sei agitato?"
"Un po', ma va tutto bene. Non lo vedo da dieci anni praticamente. Sarà dura"
"Lo so, ma non sarai da solo. Ci saremo io e Diego con te. Gian ha detto che non viene perchè approfitta del tempo in cui noi saremo li per stare con sua mamma"
"Ci sta. Ha tutte le ragioni per farlo, non la vede da settembre. Tu poi domani sera vai dai tuoi?"
"Mh, mi sa di si. Non lo so ancora, pensavo che magari ti sarebbe piaciuto uscire"
"Non lo so, Tanche. Probabilmente quando usciremo da lì, vorrò parlare con mamma"
"Hai ragione. Vabbè dai, vediamo domani che fare. Pensiamo che sono le dannate quattro ed io sto morendo di fame"
"Poi dite a me eh, sei un cazzo di pozzo senza fondo."
"Nessuno può battere te, amore. Tu mangi un sacco, hai sempre fame."
"Ma non è vero"
"Le..."
"Okay, forse un pochetto. Ma anche tu non scherzi eh"
E ridono. E' veramente incredibile come Tancredi riesca a tranquillizzarlo sempre. Non lo ringrazierà mai abbastanza per quello che ha fatto e che fa per lui. E' sicuro che non si lasceranno mai. Lui è il suo uomo, l'uomo con cui immagina una famiglia: due bambini che corrono per casa, magari un maschietto ed una femminuccia, ed un cane. Ha sempre voluto un cane, ma non ne ha mai avuto uno.
"A che pensi, Le?"
"Ad una nostra famiglia"
"Mh, prima il maschietto o la femminuccia? Ci stavo pensando l'altro giorno"
Questa cosa che anche Tancredi ogni tanto pensa ad una famiglia con lui lo destabilizza e non poco. Non credeva, all'inizio, di essere veramente così importante per lui. Ma col tempo Tancredi glielo ha fatto capire, ma comunque quando gli dice queste cose lui rimane sempre un po' sorpreso.
"Sai che non lo so? Direi prima il maschietto, almeno poi lei avrà un fratello maggiore no?"
"Uh, si. Mi piace come idea. Quindi prima Jayden?"
"Prima Jayden"
Inutile dire che hanno già scelto i nomi. Jayden e Briseide. Nomi strani per una famiglia strana. Devono solo mettersi d'accordo su quale cognome prenderanno. Ma a quello penseranno poi, tanto mica li stanno andando ad adottare adesso."Certo che voi nomi più normali non potevate sceglierli?" Diego. Si sono svegliati senza che loro se ne accorgessero e hanno ascoltato la loro conversazione.
"Ma voi due gli affari vostri no?" commenta il suo fidanzato, ma lui stavolta deve dare ragione a quei due.
"Tanche, non è colpa loro. Siamo noi due che facciamo questo tipo di discorso con davanti a loro due. Comunque i miei figli li chiamiamo come ci pare."
"Si, okay. Ma perchè proprio questi nomi?"
"Semplicemente ci piacciono."
"Ma cosa ti aspettavi da loro due? Sono strani ed era abbastanza ovvio scegliessero dei nomi strani"
"Ma strano lo sarai te, stronzo"
E ridono, tutti insieme. Gli piace questa famiglia e sa che è una di quelle che durerà per il resto della loro vita. Appoggia la testa sulla spalla di Tancredi continuando a ridere e stringe la mano che il suo fidanzato ha preso nella sua.
"Comunque mi fa strano sentirvi parlare di una famiglia. State insieme da tre mesi, non è presto?"
"Die, sarà anche presto ma..." e si ferma un attimo, alzando la testa e guardando negli occhi Tancredi "io so per certo che lui è quello giusto; che lui è l'uomo della mia vita; che lui è l'uomo con cui voglio sposarmi. Non so come spiegartelo, ma lo senti. Quando arriva quella persona lo capisci; lo capisci nella tua testa e continui a pensarci, a pensare che questa persona ti starà accanto per tutta la vita. Lo sai e basta, non hai bisogno di certezze o di altro." continua, dando poi un bacio sulla guancia a Tancredi, appoggiando di nuovo la testa sulla sua spalla e tornando a guardare Diego.
"Confermo. Succede così e basta, altrimenti non mi sarei mai esposto così tanto. Altrimenti mi sognavo di immaginare una famiglia con lui. Lui è il ragazzo che amerò per il resto della mia vita, anche se per un qualsiasi motivo dovesse finire io so che continuerei ad amarlo. Ovviamente col cazzo che finirà, ma era un esempio" sottolinea la frase finale, stringendo ancora di più la sua mano. Lui sorride, sentendosi finalmente veramente importante per qualcuno.
"Vorrei, anche solo provare per un secondo, quello che provate voi. Lo vediamo anche noi due che il vostro è uno di quegli amori che non finiscono mai, che starete insieme per sempre. Vi voglio un sacco di bene. E pensare che all'inizio Tancredi ci odiava mi fa ridere, guardaci ora. Che famiglia meravigliosa siamo diventati. Sono fiero di tutti e tre"
"Anche io voglio un sacco di bene a tutti, siete la mia vita. Non so perchè adesso stiamo facendo sto discorso, ma va più che bene. Sono fiero della famiglia che abbiamo costruito, sono fiero di voi tre. Immensamente fiero. Sono felice per voi due, per il vostro sentimento e spero di provarlo anche io in futuro. Vi adoro, siete in assolito i miei preferiti"
"Vi amo, ognuno in modo diverso. Siete tutti e tre la mia vita e me l'avete anche salvata, letteralmente. Non so dove sarei adesso se non avessi avuto voi tre al mio fianco. Sono fiero di tutti, di noi quattro. Devono stare attenti a quei quattro adesso eh, assolutamente"
"Non sono uno che dice ste cose, ma vi voglio bene; un bene immenso, siete letteralmente la mia famiglia. Non saprei che fare senza di voi. Ringrazio voi due di avermi dato una possibilità, ringrazio Lele per essere andato oltre le apparenze; ringrazie Diego di non avermi massacrato di botte e di aver imparato a conoscermi; ringrazio te Gian di starmi accanto da una vita."
E si guardano tutti, sorridendosi. Lui e Diego si sorridono, ricordando insieme la loro vita fino all'anno scorso: erano solo loro due, nessun altro; tutti li prendevano in giro e altri non si avvicinavano per paura di essere a loro volta presi di mira. Ed invece guarda ora dove sono arrivati: hanno due amici incredibili, con cui hanno formato una famiglia ed uno di loro è l'uomo della sua vita. Più felice di così non può esserlo.
"Siamo quasi arrivati, raga. Scendiamo"
Si erano fermati a parlare per un'ora intera e manco l'aveva sentita, non gli era pesata come le due precedenti.
Alla stazione c'era sua madre a prenderli, tranne Gian. Gian abita da tutt'altra parte ed è obbligato a prendere un taxi, non prima di aver salutato ed abbracciato sua madre, che ormai considera anche lui come un figlio. Quanti figli in poco tempo.
"Le, sei pronto psicologicamente?"
"In verità no, però è okay"
"Andrà bene e sono fiera di te"
"Lo so, però comunque potevi anche dirmelo che gli rispondevi e che lo tenevi aggiornato su tutti noi"
"Dovevo farlo, tesoro. E' pur sempre tuo padre"
"Sisi, non apriamo l'argomento"
"Okay. Die ti accompagno a casa?"
"Si, zia. Oggi a casa perchè devo vedere assolutamente la mamma ed i miei fratelli"
"Assolutamente si. Sai che si sono alzati? Li ho visti ieri quando sono passata a prendere un caffè. Sono bellissimi, come il fratello d'altronde"
"Davvero? Sono diventati dei mostriciattoli più alti? Ma non saranno mai bello quanto me"
"Ma stai zitto, cretino" gli risponde Tancredi, facendo ridere tutti.
"Tanc, tesoro. Te invece che faI?"
"Oh beh, volevo andare a casa oggi, ma mia mamma mi ha detto di fermarmi da voi se non è un problema"
"Assolutamente no, come mai?"
"Credo vogliano passare loro dopo da voi, tutti insieme, per andare a cena fuori"
"Uh, che bella idea. Quindi non devo cucinare stasera, che meraviglia."E quindi stasera cena con la loro famiglia?
Guarda Tancredi e si sorridono, comprendendosi subito.
"Die, perchè non chiedi a tua mamma se stasera si vuole unire?"
"Si, io sto già chiamando Gian. Almeno si conoscono tutti e passiamo anche questa serata insieme"
"Che idea meravigliosa, sono così felice ragazzi" sua madre è più esaltata di loro e questa cosa fa divertire tutti e tre.
"Chiamo subito"
Una cena con tutte le famiglie della sua famiglia. E' strano da dire, ma è proprio così.
Ama sempre di più la sua vita.Quella sera si ritrovano tutti fuori al ristorante. Certo che i genitori di Tancredi mica si trattengono. Hanno deciso di offire loro la cena a tutti, e così, come ogni genitore normale fa, si sono messi tutti quanti a dire "Ma no" "Ma non vi preoccupate". Vanno avanti da un quarto d'ora.
"Giuro che se non la finiscono, vado a mangiare al mc"
"Sono d'accordo con te, Le. Madonna ho fame."
"Ma quanto cazzo sei ricco, Tancredi?"
"Mh, sono benestante. Non sono ricchissimo"
"Ma finiscila, Le tu lo sapevi?"
"L'ho scoperto la settimana scorsa in realtà"
"E non dici niente?"
"E che dovrei dire? Almeno il matrimonio lo paga tutto lui, ah anche il viaggio di nozze"
"Se poi? Qualcosa d'altro?"
"Magari una bella casa"
"Ah beh poche cose dai"
"Pensate già ad un matrimonio?" Berenice e Clarissa li stanno guardando straniti. Si è dimenticato della presenza di tutte le sorelle.
"Oh e non è niente. Oggi in treno stavano parlando di figli"
"Vorreste dei figli?"
"Assolutamente si"
"Io voglio fare la madrina di uno dei figli" dicono entrambe contemporaneamente.
"Ragazze non stiamo andando ad adottarli adesso. Ne abbiamo parlato, ci pensiamo, ma non ora. E' presto. Stiamo insieme da tre mesi"
"Chi prende il cognome di chi?"
"Su questo ci dobbiamo mettere d'accordo ancora. Bisticciamo ogni tanto"
"Mh... Tancredi Giaccari" pensa Berenice "suona bene"
"Emanuele Galli" pensa, invece, Clarissa "non suona male nemmeno questo""Io direi quello della nostra famiglia" il padre di Tancredi. Beh, hanno smesso di discutere, ma hanno ascoltato la conversazione. Sono entrambi imbarazzati, ma sorridono.
"Vero? Anche io glielo dico sempre quando ci pensiamo. Il mio cognome suona meglio ed è anche più bello"
"Ma sentilo, che stronzo"
"Lo sai che è vero, però"
"Ma stai zitto, va"
"Oi, non litigate" Serena si mette in mezzo e loro le sorridono.
"Ma non stiamo litigando, mà"
"A me sembrava di si"
"Nah, era solo un piccolo bisticcio. E' normalità per noi"
"Confermiamo" dicono contemporaneamente Gian e Diego facendo ridere tutti.
"Okay, adesso entriamo"
E mentre tutti entrano, Tancredi lo afferra per la mano e lo fa voltare verso di lui.
"Comunque Emanuele Galli mi piace decisamente di più di Emanuele Giaccari"
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Insieme, nonostante tutto || tankele
Fanfictionleggete e basta ma avvertimento, se siete omofobi o contro questa ship andatevene perché non siete i benvenuti.