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Passano quel venerdì tutti insieme tra sorrisi, chiacchiere, risate e scherzi. Avevano tutti instaurato un rapporto meraviglioso e sua madre si è ritrovata a dirgli di essere fiera di lui, di essere felice che abbia trovato un ragazzo d'oro come Tancredi ed una famiglia meravigliosa come la sua. Si sono ritrovati tutti a ridere alle feste che Giorgia ha fatto quando le è stato detto che non sarebbe andata a scuola quel giorno. Si sono trovati e questo è l'importante.
Sente il telefono di Tancredi suonare, ma non se ne importa. Solo che gli cade l'occhio e si blocca nel momento in cui legge il nome.
"Le? Perchè ti sei zittito all'improvviso?"
Lo guarda e "Perchè Giulia ti sta chiamando?"
"Cosa?" e lo vede afferrare il suo telefono per guardare meglio. "Le, ti giuro che non ne so niente"
"Okay, Tanche. Solo... non l'avevano presa?"
"Mi sembrava di si. Sono passati tre cazzo di mesi, cosa succede ancora?"
"Le, che sta succedendo?" alza lo sguardo verso di loro e sorride .
"Spero niente di preoccupante, mà. La tipa che mi ha investito tre mesi fa, adesso sta chiamando Tancredi"
Si bloccano tutti e "come fa ad avere il suo numero?" detto dalla madre del suo ragazzo fa bloccare il figlio.
"Io..." e gli stringe la mano. Avevano deciso di non raccontare tutta la storia perchè inutile. Non sarebbe servito a niente, ma adesso si ritrovano a dovergliela dire.
"Era la sua fidanzata, prima. Mi ha investito perchè voleva che stessi lontano da lui. Ma credevamo l'avessero presa."
Si bloccano tutti a quella notizia. Vede solo Tancredi abbassare lo sguardo e poi alzarlo totalmente in lacrime e guardare sua madre.
"Anto, io... veramente non ne avevo idea, io non volevo."
Si ritrova a stringerlo forte. In questi tre mesi Tancredi ogni tanto ha avuto dei mental breakdown in cui gli chiedeva scusa per quello che ha fatto Giulia, nonostante non fosse colpa sua.
"Tancredi, tesoro..." comincia a parlare sua madre "non è colpa tua se lei ha deciso di fare del male a mio figlio. Non addossarti colpe inutili, tesoro. Guarda come rendi felice mio figlio. Non l'ho mai visto così sorridente come quando sta con te. Lo rendi felice, Tancredi. Non mi devi chiedere scusa, perchè di colpe non ne hai. E anche se ne avessi avute, se ti ha perdonato lui io non posso fare che lo stesso. Ma ripeto. Non hai colpe, nessuna"
Non dà segno di voler smettere di piangere, ma il telefono continua a squillare. Decide, quindi, di rispondere lui.
"Pronto?" e Tancredi lo guarda sussurrandogli "ma che cazzo fai?"
"Tancredi Galli?" è confuso.

Ma chi diavolo è?

"Non proprio. Sono il fidanzato, chi lo cerca?" Tancredi è ancora più confuso di lui.

Ma chi diavolo è che lo chiama dal telefono della ex?

Mette il vivavoce facendo in modo che anche il suo fidanzato senta.
"Quindi tu, secondo le informazioni, sei il ragazzo che nostra figlia ha investito"

I genitori di Giulia?
Perchè diavolo dovrebbero chiamarlo?

"Si, sono io. Posso chiedervi cosa volete?"
"Chiedere scusa. Non sapevamo quello che nostra figlia stesse facendo. Tra l'altro pure minorenne, non sappiamo neanche dove abbia imparato a guidare quel poco che serviva. Ci dispiace davvero"
Sempre più scioccato e con lui anche Tancredi e le loro famiglie.
"Voi vi rendete conto che vostra figlia ha investito mio figlio?" sua madre interviene
"Si, ce ne rendiamo conto e ci dispiace esserci fatti vivi solo ora, ma prima non sapevamo come contattarvi e abbiamo riavuto il telefono di nostra figlia solo adesso: Davvero, chiediamo scusa."
Fa un sospiro e si siede. Non ne può più. Pensava di aver chiuso definitivamente quel capitolo, invece eccoli qui, di nuovo, a parlare di quello che è accaduto.
Sente lo sguardo di Tancredi addosso e lo alza, incrociando i suoi occhi con quelli meravigliosi del suo fidanzato. Gli stringe la mano e sorride.
"Va tutto bene, non preoccuparti" gli sussurra, per far sentire solo lui.
"E' okay. Non è colpa vostra se vostra figlia è una stronza" dice a voce alta beccandosi un "Lele!" a mo di ramanzina da sua madre e uno sguardo scioccato, ma divertito di Tancredi.
"No, non lo riprenda. Suo figlio ha ragione. Chiediamo perdono per nostra figlia"
"E' okay, va tutto bene adesso. Vi ringrazio per aver chiesto scusa e la chiudiamo qui. Non ho voglia di riparlare di quello che è successo"
"Hai ragione, volevamo solo scusarci. Adesso riattacchiamo e faremo in modo che quando nostra figlia uscirà non vi darà mai più fatidio"
"Vi ringrazio, arrivederci" e chiude la chiamata.
Sospira e sorride. Finalmente questa faccenda è arrivata ad una conclusione e da adesso non ne vuole più parlare. Mai più.
"Tutto bene, Le?"
"Tutto bene, Tanche"
Guarda l'ora e sono le sei del pomeriggio. Ringrazia il fatto che sia sera, vuole essere di Tancredi adesso. Lo guarda negli occhi e subito si capiscono. Ancora non si capacita di questa cosa. Entrambi sono un libro aperto l'uno per l'altro.
"Mà, pà, io e Le andiamo a farci un giro da soli. Dopo sta telefonata ce lo meritiamo"
"Si, direi di si. Andate, siete liberi"
E così, salutando tutti, si incamminano mano per la mano. Si stringono mentre camminano e questo peggiora solo le cose.
"Dove andiamo Tanche?"
"Non lo so, Le. Non lo so. So solo che ho bisogno di averti così tanto"
Sono sempre entrambi così bisognosi e questo rende ancora più speciale quei momenti.
"Dio, Le. Mi fermerei anche in un Hotel, ma non voglio. Voglio farlo per bene"
"Madonna, smettila. Già divento rosso a pensarlo e basta, finiscila di dire cose del genere, ti prego"
"Amore, perchè diventi rosso?"
"Non ho mai avuto così bisogno di qualcuno, Tanche. Sei stato la mia prima volta e vorrei solo che fossi anche l'ultima prima volta." e diventa ancora più rosso a dire ste cose.
"Ed io voglio che tu sia l'uomo della mia vita, Le. Ma è troppo presto adesso per parlarne. Stiamo insieme da poco. Però sono sicuro che tu sia quello giusto." e si stringono ancora di più la mano.
Dopo un po' arrivano a casa di Tancredi ed inutile dire che non si dirigono dentro casa, ma in quello che ormai è il loro posto.
La volta più passionale di sempre.

Insieme, nonostante tutto || tankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora