25

780 42 7
                                    

Si risveglia durante la notte. Quanto ha dormito? E' tornato la mattina e si risveglia la notte. Wow. Si gira e pensa di trovare Tancredi con lui, ma si sbaglia dato che non c'è nessuno e nemmeno vicino alla scrivania. Confuso, si alza e si avvia di sotto, dovre trova Gian e Tancredi parlare. Non vuole fare l'impiccione come sempre quindi decide di tornare su, ma non ha previsto altri possibili giramenti.
Si appoggia al muro e sente il suo nome sussurrato, guarda in altro e vede Diego sulle scale che lo guarda preoccupato. Gli fa segno di stare in silezio e che va tutto bene. Infatti, neanche un minuto che gli è passato. Inizia a salire le scale e arrivato da Diego si fa aiutare. Viene riportato in camera sua e iniziano a parlare.
"Da quanto è che non passavamo del tempo così noi due?"
"Parecchio Die e mi dispiace di averti trascurato ultimamente."
"Ma di che, smettila. Avevamo quel casino in mezzo, è normale che sia successo tutto ciò. Passando a cose serie, come stai?"
"Sto bene, Die. Dico davvero. Sono rilassato, sono felice, sono tranquillo. Mai stato così fino ad ora."
"Ne sono felice, davvero. Senti ma che ci facevi giù?"
"Stavo alla ricerca di Tancredi in realtà, l'ultima volta che l'ho visto stava disegnando alla mia scrivania, poi mi sono addormentato. E scusatemi per avervi dato buca, non pensavo di dormire così tanto."
"Ammetto di essermi preoccupato quando non sei tornato, ma dopo un po' Tanche è sceso e ha detto che stavi dormendo molto profondamente e mi sono tranquillizzato. Perchè stavi tornando indietro?"
"Beh, stava in salotto a parlare con Gian e di sicuro non mi fermo ad ascoltare le conversazioni altrui"
"Hai ragione. Con lui come va?"
"In che senso?"
"Dai Le, te lo si legge in faccia che c'è qualcosa"
Arrossisce e distoglie lo sguardo dal suo
"Ah, lo sapevo! Allora?"
"Noi... noi ci siamo baciati"
"COSA? E quando avevi intenzione di dirmelo?"
"Shh coglione! Te lo avrei detto"
"Ma quando?"
"In bagno in ospedale. In realtà ci stavamo per baciare, ma tu sei entrato e ci hai interrotto"
"Ah ecco perchè hai sbuffato"
"Già. Quando è rimasto in bagno ci siamo baciati. In realtà l'ho baciato io, ma lui si è avvicinato per primo. Poi..."
"Poi?"
"Si, Die, poi... ci siamo baciati una seconda volta prima che io mi addormentassi"
"Ommioddio Le, sono così feliceee"
Dice iniziando a saltellare per la stanza e facendo lo stesso balletto imbarazzante di suo zio.
"Madonna certo che tu e lo zio proprio ballate allo stesso modo. Imbarazzanti"
"Aspetta... ecco che aveva azzeccato papà stamattina. L'hai detto prima a lui che a me?" si gira guardandolo in modo offeso.
"Ma che stai a dì. Non gli ho detto nulla. Sa solo che tra me e Tanche c'è qualcosa."
"Senti Le. So che ne ha parlato con te. Ma che gli sta succedendo ultimamente?"
"Sta avendo problemi col lavoro. Dice che il suo capo, quello che tra le altre cose l'ha obbligato a trasferirsi qui, lo vuole licenziare. Sta cercando di fargli cambiare idea, ma non sa se ci riuscirà"
"Quindi... mi stai dicendo che è probabile che torneremo a Roma?"

E proprio mentre stava per rispondere, la porta si spalanca mostrando un Tancredi scioccato.
"Cosa? Tornate a Roma? E quando avevi intenzione di dirmelo Le?"
"Tanche..."
"Tanche un cazzo Le." ed esce sbattendo la porta.
Non sa perchè ma non riesce a fermare le lacrime. E' confuso, non sa che gli prende. Nemmeno quando avevano litigato l'altra volta era scoppiato a piangere.
"Perchè sto piangendo?"
"Perchè per te è importante e non vuoi perderlo."
"Vieni con me, così lo dico una volta sola senza dover ripetere le cose."
Scendono le scale, lui cerca di calmarsi, di fermare le lacrime. Ma non ci riesce. Lo trovano in taverna che parla con Gian e quando entrano questi li guarda scioccato.
"Tornate a Roma? E quando?"
"Ma che torniamo a Roma. E' quel coglione che non capisce un cazzo"
"E allore perchè stai piangendo stronzo"
"Non lo so, okay? Non ne ho la più pallida idea, ma non ce ne andiamo."
"Ma..."
"Stavo semplicemente spiegando a Diego che probabilmente lo zio perderà il lavoro. Allora Diego mi ha chiesto se c'era la possibilità di tornare a Roma, ma neanche il tempo di rispondergli che sei entrato tu confondendo le cose stronzo" dice sedendosi sul divano, lontano da tutti. Soprattutto da Tancredi perchè se solo sentisse il suo profumo scoppierebbe a piangere ancora di più "se mi avessi fatto finire di parlare ti avrei detto che ho detto allo zio che non voglio andarmene da Milano, perchè per la prima volta ho trovato amici che mi supportano. E sapresti che lui mi ha detto che non ha nemmeno lui intenzione di lasciare Milano e lo fa sia per me che per Diego"
"Per me?"
"Si, ha detto che loro due gli piacciono un sacco come nostri amici e che le amicizie che avevamo lì a Roma invece erano tossiche. E non ha tutti i torti in realtà. Quindi no, coglione. Non ce ne andiamo via. E adesso scusate, ma voglio andarmene a letto" si alza, senza salutare nessuno, ed esce da quella taverna.
Arriva in camera sua e si mette davanti alla finestra. Talmente è concentrato che non sente che qualcuno lo abbraccia da dietro.

Tancredi.

Il suo profumo lo invade e lui si rilassa, anche se continua a piangere.
"Scusa... scusami Le"
"Sei un coglione totale, Tancredi. Non ti sopporto quando fai così. Quando salti a conclusioni affrettate. Non è la prima volta che lo fai e sai che mi dà fastidio."
"Lo so, Le. E' che non voglio perderti. Non ora che sei uscito dall'ospedale e soprattutto non ora che finalmente so riuscito a baciarti. Le, non so se hai capito che per me sei importante e non voglio che tu te ne vada."
Sospira e si gira verso di lui, appoggiando la fronte sulla sua. Lo guarda intensamente negli occhi e lo bacia. Tancredi, anche se sorpreso all'inizio, ricambia, stringendogli forte i fianchi. Si baciano a lungo, godendosi quegli attimi così intensi per entrambi che non si rendono conto che Diego e Gian sono dietro di solo che li guardano sorridendo, per poi uscire lasciando loro la loro intimità.
Si stacca dal bacio e si rigira verso la finestra.
"Che succede Le?"
"Nulla, Tanche. Sono ancora un po' arrabbiato, tutto qui."
"Scusami ancora Le. Davvero"
"E' okay, Tanche. Mi passa." dice guardando la luna. Si era dimenticato che sono più o meno le quattro del mattino.
Sporge la testa all'indietro e l'appoggia sulla spalla di Tancredi, nonostante questi sia più basso di lui. Lo vede sorridere e avvicinarsi alle sue labbra, lasciandogli un bacio a stampo.
"Mi piace la notte, Tanche"
"Ah si? E perchè mai?"
"Ma non senti che atmosfera rilassante che c'è? E' tutto decisamente più tranquillo, le stelle sono meravigliose e la luna ancora di più."
Si sente stringere di più.
"Sai cos'è ancora più bello?"
"Mh?"
"Tu, Lele. E non te ne rendi conto e questa cosa mi fa rabbia. Sei bellissimo Lele, assurdo."
Arrossisce a quel complimento e spera veramente che Tancredi non l'abbia notato, ma ovviamente la fortuna non è dalla sua parte.
"E tutto rosso sei ancora più bello."
"Dai Tanche, basta. Che divento ancora più rosso poi."
"E che c'è di male?"
"Tanche stai diventando troppo smielato, non ti si addice"
"Grazie al cielo mi hai fermato. Però l'importante è che tu mi creda, Le. Le penso veramente."
"Lo so, lo so. Come so che se non ti avessi fermato saresti andato avanti."
"Vero, ma grazie a dio mi hai fermato."
Scoppiano a ridere. Non riesce a crederci al fatto che gli piaccia uno come lui. Ma Tancredi è Tancredi.
"Tanche mi gira un po' la testa."
"Okay, Le. Andiamo a sdraiarci, si?"
E annuisce, felice che Tancredi stia con lui. Si sdraiano e lui appoggia la testa sul suo petto. Sente il battito di Tancredi e si rilassa, sentendo il giramento passare.
"E' passato, Le?"
"Si, Tanche. Va meglio adesso."
"Dobbiamo stare attenti, mh? Devi dirmelo ogni volta che ne avrai uno, okay?"
"Okay Tanche, okay"
"Bravo tesoro. Adesso perchè non dormiamo un po'?"
Annuisce e si concentra sul suo battito.
Si addormenta in poco tempo con Tancredi che gli bacia la testa e gli accarezza la schiena.
Non ha mai provato una sensazione così rilassante.

Insieme, nonostante tutto || tankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora