Ha ritrovato quel minimo di serenità da quando Tancredi è tornato, da quando hanno chiarito. Nonostante questo c'è qualcosa che non va. E' passata una settimana e hanno conosciuto Giulia. A Lele non piace, se la tira e crede che il sentimento sia reciproco. Neanche lui a Giulia piace e non lo nasconde affatto. Nonostante lui le risponda con tranquillità, lei invece tutto il contrario. Gli risponde male e lo guarda altrettanto. Non la sopporta, ma non vuole litigare di nuovo con Tancredi. Poi è l'unico a cui risponde male.
Proprio oggi devono incontrarsi anche con lei ed ovviamente le ricerche non vanno avanti. Ma non perchè si ritrovano sempre ad un punto morto, ma perchè non vuole che Giulia sappia qualcosa. Ha chiesto questo favore agli altri e loro hanno accettato pur non comprendendone il motivo. Di per se la ricerca sta anche andando meglio. Valerio riesce, ogni giorno di più a fare passi avanti ed esulta ogni giorno. Sembra più felice Valerio di lui.
Inutile dire che in questo momento si trovano a casa loro. E c'è anche Giulia. E' più stanco del solito, ma non ne capisce il motivo. Mangia e dorme. Certo dorme di meno, ma lo fa. Oggi proprio la scuola lo ha distrutto. E' sdraiato sul letto mentre rilegge tutti gli ultimi messaggi arrivati."Fatti fuori"
"Ucciditi"
"Farai felice tutti"
"Tu non meriti di essere felice"
"Rovini la felicità delle altre persone"Sbuffa e reprime le lacrime. Non ce la farà ancora a lungo. E sta pensando di fare una pazzia.
Si alza dal letto, si avvicina alla finestra, la apre e poi con calma si siede con le gambe fuori da essa. Spera solo che nessuno entri in quel momento, altrimenti si sarebbe preso una ramanzina enorme e non riesce a sopportare pure quella. Non quando mentalmente è in queste condizioni.
Si gode l'aria che lo travolge, che gli travolge le gambe.Peccato solo che non sia ancora più in alto questa finestra.
Toglie immediatamente dalla sua testa questo pensiero. Non gli è più capitato di pensare una cosa del genere. Non fa in tempo a scendere, che è quello che stava per fare, quando la sua porta si apre di scatto. Non pensava di essere sfigato. Si gira e guarda Diego fissarlo scioccato.
"SCENDI SUBITO DA LI'. COGLIONE CHE STAVI PENSANDO DI FARE?"
"Die, giuro che non stavo facendo niente"
"MA POCO MI IMPORTA. SEI COGLIONE COMUNQUE. NON TI PERMETTERE EMANUELE. NON TI PERMETTERE PROPRIO. ADESSO TU VIENI GIU' IN SALOTTO CON NOI E GUAI A TE SE FIATI. SIAMO INTESI?"
"Ma Die..."
"MA DIE UN CAZZO, LELE. POTRO' MAI LASCIARTI DA SOLO SENZA CHE TU TI SPORGA DALLA FINESTRA IN QUEL MODO? ME LO HAI PROMESSO LE."
"Io... scusa" e abbassa la testa colpevolemente. Dopotutto ci ha anche pensato, quindi non può dargli del tutto torto.
Arrivano in sala e tutti li guardano scioccati, avendo ovviamente sentito le urla.
"ADESSO TE NE STAI QUI SENZA FARE IL COGLIONE E NON TI MUOVI. TI POSSO ASSICURARE CHE NON STARAI PIU' DA SOLO."
E lo lancia praticamente sul divano, mentre tenta di trattenere le lacrime. Si stringe a Gian che era di fianco a lui, cercando in qualche modo riparo. Gian lo stringe, molto preoccupato.
"Che è successo? Perchè gli stai urlando addosso in questo modo? Sai che è molto probabile gli venga un attacco di panico."
"Non te lo posso dire che stava combinando, non ora almeno. Sappi solo che è un coglione."
"Ma non stavo facendo nulla de male, Die. Te lo posso assicurare"
"Ed io ti ho già detto che poco m'importa Emanuele. Sono tremendamente incazzato con te che non ne hai idea. Ma proprio de brutto. Non starai da solo per un bel po' e da oggi dormiamo insieme. Non accetto storie. Sia mai lo rifai"
E riabbassa lo sguardo, non sopportando di avere lo sguardo di tutti addosso, sopratutto di quella lì che lo guarda con un sorrisino da schiaffi in faccia.
Continua a stringersi a Gian, l'unico che lo sta guardando preoccupato e che lo sta coccolando. Sa quanto lo tranquillizza ed è sicuro lo stia facendo per evitargli un attacco.
"Giulia non dovresti andare a casa?" la voce di Tancredi interrompe il silenzio creatosi
"In realtà no, ho detto ai miei che dormivo fuori. Posso dormire qui da voi vero? Sempre se anche Tanc e Gian si fermano. Altrimenti vado da loro"
Lele non ne può più e sembra che neanche Diego la sopporti, sopratutto che è così incazzato adesso
"In realtà si fermano qui, ma ti chiederei di tornare a casa, e anche a te Vale. Ho un discorsino da fare a sto coglione in privato con anche gli altri"
"Non c'è problema Die. Vado anche adesso. Non ti preoccupare." dice Valerio alzandosi dal divano ed avvocinarsi poi a lui.
"Qualsiasi cosa tu abbia fatto, non lo fare mai più, okay Le? Non l'ho mai visto così incazzato" gli dice abbracciandolo per poi salutare anche agli altri. Guarda per un attimo Tancredi e ha uno sguardo omicida che punta su Valerio.
![](https://img.wattpad.com/cover/245116472-288-k284803.jpg)
STAI LEGGENDO
Insieme, nonostante tutto || tankele
Fanficleggete e basta ma avvertimento, se siete omofobi o contro questa ship andatevene perché non siete i benvenuti.