Punto di vista: Clarissa
A distanza di mesi riesco ancora a sentire il suo corpo dentro al mio. Ero inerme, le lacrime solcavano il mio viso e le mie guance; da quando l'avevo sentito entrare tutti i rumori si erano attutiti e non riuscivo più a sentire le mie grida d'aiuto. Ero a terra, ferma, senza niente indosso dalla vita in giù e potevo sentirlo ridere mentre si rimetteva i pantaloni. Non dirò da chi sono stata violentata, almeno non ora.
Sono passati cinque mesi e ancora convivo con questo ricordo e con ciò che è successo circa un mese dopo. È ben peggiore dello stupro. Non ho avuto molte persone vicino, alzi se vogliamo dirla tutta ne ho avuta solo una: il mio migliore amico Luca. È stato lui che mi ha aiutato ad alzarmi da terra quel giorno, che mi ha aiutato a rivestirmi, che mi ha accompagnato in questura ed è riuscito a farmi confessare cos'era successo e a denunciare...beh, non ne voglio parlare. Non solo, è stato lui che mi ha trovata dopo aver fatto la cosa peggiore che potessi fare.
Mi alzo dal mio letto caldo e profumato come sempre e vado in bagno. Nel tragitto dalla mia camera al bagno apro le orecchie per sentire bene qualche rumore sospetto, e non perché sono matta, ma perché mia madre è alcolizzata e tutte le mattine torna a casa dai pub dopo che ha bevuto come una spugna e devo prendermene cura io.
La mia famiglia è molto ma molto complicata: mio padre un giorno ha deciso di andarsene senza dire niente a nessuno e da quel giorno non ha più messo piede in città e mia madre beve, tanto, per colpa di mio padre e di tutti i debiti da pagare che ci ha lasciato. Ho anche un fratello, Marco, ma questa è un'altra storia.
Non sento nessun rumore provenire dal piano di sotto e ciò può essere tanto positivo quanto negativo. Vado in cucina dopo essermi lavata il viso e sulla tavola trovo ben tre bottiglie di vino rosso vuote e una di vodka alla pesca mezza vuota. Mia madre non c'è.
"Mamma?" la chiamo. Pochi secondi dopo sento dei rumori provenire dal sottoscala e sono quasi sicura che ci sia mia madre. Vado a vedere. Apro la porta e accendo la luce. Mia madre è seduta su degli scatoloni, mezza nuda e con la quarta bottiglia di vino rosso tra le mani. Lei si strofina gli occhi e l'odore di alcool che emana è a dir poco nauseante.
"Indovina" mi dice assonnata "Ho pagato l'ennesimo debito di tuo padre ieri sera"
"Come?" gli chiedo
"Ho venduto la fede. Tanto non serve più" mi risponde e la aiuto ad alzarsi. A causa del suo problema con l'alcool mia madre è stata licenziata.
Suona il campanello: dovrebbe essere Luca. Ogni mattina viene ad aiutarmi con mamma. Vado ad aprirgli.
"Buongiorno" mi dice raggiante "Dove si è messa oggi?"
"Nel sottoscala" dico e lo faccio entrare. Mi godo quell'attimo di freschezza e poi torno dentro e metto a letto mia madre.
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Damage - Una rosa dal cemento
ChickLitClarissa Stevenson, una semplice 20enne, deve affrontare numerosi problemi dopo il tradimento del fratello, finito in carcere. Non ha praticamente nessuno eccetto il suo migliore amico Luca. La madre è costantemente ubriaca e suo padre è fuggito las...