69. Capitolo sessantanove

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Punto di vista: Clarissa

Oggi è il compleanno di Rose e vado a trovarla per sapere come sta e per darle il regalo. Non la vedo da qualche mese e sono curiosa di vedere come è cresciuta. Adesso siamo pure parenti visto che mio fratello sta con sua sorella. L'altro giorno sono andata in un centro commerciale con Leslie e ho preso un pensierino per Rose: una collanina con un cuore con inciso una R fatta con i brillantini.

È passata circa una settimana da quel bruttissimo incidente al locale fuori dal campus e ancora se ne parla. Durante i funerali abbiamo onorato quei ragazzi e quelle ragazze decedute e il preside ha deciso di dare loro la laurea ad honorem anche a quelli che erano solo al primo anno. Se ne sono andate venti persone quella notte, cinque delle quali sono morte poco dopo in ospedale. Le ferite di Mattia stanno guarendo anche se, a parer mio, la ferita sul fianco meritava una sutura ma non importa, vedo che si sta rigenerando anche così. Leslie è ancora turbata e di notte, qualche volta, si sveglia di soprassalto con le lacrime agli occhi perché sogna di rimanere dentro le fiamme. Ci svegliamo anche io e Lisa insieme a lei e la rassicuriamo, nessuna di noi dorme più tranquilla. Austin non ne parla, evita qualsiasi argomento riguardo a quella sera e fa male a non parlarne perché nessuno di noi sa cos'ha dentro e quella sera non è stata una passeggiata per nessuno.

"Mi accompagni da Rose" chiedo a Mattia entrando nella sua stanza "È il suo compleanno oggi"

"Mi dispiace babe, non posso proprio accompagnarti. Ho un allenamento da fare" mi risponde preparandosi il borsone

"E io come glielo porto il regalo?" dico mettendomi le mani sui fianchi.

"Può accompagnarti Austin, lui non ha allenamento oggi"

"E perché tu sì?" domando curiosa

"Perché abbiamo ruoli diversi" mi risponde. Proprio in quel momento Austin entra con lo zaino su una spalla. "Oh, Aus, potresti accompagnare Clarissa a casa di una sua amica?"

Lui alza le spalle e si va scivolare lo zaino dalla spalla dicendo: "Va bene" Non è lo stesso Austin di sempre.

"Ehm...adesso" dico. Lui si prende una bottiglietta di acqua dal mini-frigorifero e ne beve un sorso.

"Andiamo" mi dice e lo seguo verso la sua macchina, una Ford Fiesta azzurra.

"Non capisco perché Mattia abbia allenamento anche oggi visto che sta per piovere" mi lamento

"Il coach dice che con la pioggia ci alleniamo ad aumentare i riflessi" mi risponde Austin mettendo la retro ed iniziando ad uscire dal parcheggio. Lo guardo, seduta nel sedile del passeggero, ed è serio, l'allegria nei suoi occhi è scomparsa.

"Come stai Aus?" gli chiedo

"Alla grande" mi dice facendo un sorriso falso

"Non sei più lo stesso da quella sera" gli dico

"Sono impegnato con lo studio" mi risponde ma sa benissimo anche lui che so che sta mentendo. Io sospiro mentre gli inserisco le indicazioni sul navigatore. Venti minuti dopo arriviamo a destinazione e scendiamo.

"Se vuoi puoi entrare anche tu" gli dico ma lui rifiuta e si accende una sigaretta. Suono il campanello e mi apre Annemarie che mi fa accomodare con grande piacere. Chiama Rose al piano di sopra che corre di sotto e vedendomi mi salta addosso.

"Clarissa" mi dice "Mi sei mancata" Le do un bacio sulla guancia.

"Anche tu piccolina, buon compleanno!" le rispondo dandole il regalo che apre subito.

"Che bella" dice infilandosi la collana "È la R di Rose" Io annuisco.

"Come stai?" le chiedo

"Sono felicissima" mi risponde "Annemarie dice che mi hai salvata"

Damage - Una rosa dal cementoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora