21. Capitolo ventuno

95 2 0
                                    

Punto di vista: Clarissa

Mia madre è tornata a casa un mese fa. Il giorno dopo si è messa a cercare lavoro ovunque, ha fatto un paio di colloqui ed ha accettato di lavorare come agente immobiliare, avendo una laurea che glielo permette. Ha iniziato ad essere una madre e mi manca tornare a casa e non dover fare tutto da sola, mi chiede come è andata la giornata, cosa voglio mangiare a cena, insomma si preoccupa per me ed è felice e rilassata. Mio padre non mi ha ancora trovata e spero che continui così; non mi è mai venuto il dubbio che mi fratello mi abbia mentito perché non ne avrebbe motivo. Magari se n'è già andato, mio padre, visto che non l'ho ancora visto.

Argomento Mattia: molto delicato. Lo sto evitando il più possibile, anche ai corsi che abbiamo in comune e in mensa. Continuo la mia vita senza dargli retta perché so che se gli parlassi dovrei affrontare quell'argomento e non mi va. Mi spaventa qualsiasi piega dovesse prendere un'eventuale discussione. Può essere anche che vada tutto bene ma se non lo so con certezza non me la sento.

Stasera mia madre si sta vestendo elegante e non so per quale motivo. Esce spesso ed io sono felice per lei ma vorrei sapere almeno con chi esce.

"Dove vai di bello stasera?" le domando mentre si mette gli orecchini

"Esco con Armando" mi risponde. Questo nome non mi è nuovo, mi sembra di conoscerlo un Armando ma al momento non ricordo. Lo guardo, pensando. "E' il papà di Giacomo" Bingo! Vorrei tanto che fosse un Giacomo diverso, ma purtroppo per me è proprio Giacomo il mio ex ragazzo.

"Cosa? Non puoi uscire con lui! Io e suo figlio ci odiamo" dico

"Lo so tesoro ma noi ci troviamo bene" mi dice "Ora vado" Mi da un bacio sulla guancia ed esce, telefonandogli.

Mia madre non deve assolutamente uscire o frequentare quell'uomo perché se dovessero fidanzarsi, o peggio sposarsi, io mi ritroverei in qualche modo imparentata a Giacomo. E francamente non c'è cosa che mi piaccia di meno. Per non contare che mia madre merita di meglio. Non sono melodrammatica o negativa, è solo che conosco mia madre e potrebbe essersi già innamorata. Non esagero.

Domani parlerò con Giacomo anche se mi costa tanto però almeno dovremmo essere uniti per sabotare questa frequentazione. So per certo che mi aiuterà perché nemmeno lui vuole avere a che fare con me. Quella scenata che ha fatto quando ero con Mattia non era gelosia, era solo voglia di attirare l'attenzione.

________________________________________________________________________________

Mi alzo prima di mia madre e mi preparo la colazione, poi vado verso casa di Luca a piedi, tanto non dista molto. Almeno gli ho risparmiato la strada per venirmi a prendere. Lo aggiorno su ciò che ho deciso di fare e lui non approva. Appena arriviamo davanti all'entrata dell'università, gli dico di entrare da solo perché devo trovare Giacomo, il che non è difficile perché è in cortile con i suoi amici così lo raggiungo.

"Giacomo" lo chiamo "Posso parlarti?" Lui mi guarda.

"Sì arrivo" mi dice e continua a parlare.

"E' urgente" gli dico, se non lo fosse non sarei lì. Lui mi segue, lontani dal gruppo.

"Che c'è?" dice incrociando le braccia al petto

"Tuo padre si vede con mia madre" gli dico. Lui scoppia a ridere.

"Che dici?"

"Tuo padre ieri sera è uscito elegante così anche nell'ultimo mese" gli dico. Lui si fa serio.

"Non dobbiamo permetterlo" dice "Io, imparentato con te, non ci voglio essere"

"Perché io sì, secondo te?" domando sarcastica

"Ok, senti, troverò qualcosa per far saltare sta cazzata, tu non ti preoccupare proprio di niente" mi dice preoccupato.

"Trovalo in fretta perché mia madre è già innamorata" gli dico. Non ne sono sicura ma è giusto per mettergli pressione.

"Va bene, tranquilla. Ci penserò al più presto. Ti cerco io" mi dice e se ne ritorna nel suo gruppo mentre io vado da Luca, incrociando Mattia ma evitando il suo sguardo.

Scopro con mia sorpresa di non avere nessuna lezione prima delle 10 quindi vado in aula studio e mi porto avanti con le altre materie. Mi concentro talmente tanto che perdo la cognizione del tempo e arrivo in aula in ritardo di 10 minuti. Al corso c'è anche Mattia che sento osservarmi per tutta la lezione e facendomi far fatica a prendere appunti e a stare concentrata sulla spiegazione. In questo periodo sento spesso i suoi occhi su di me ma non come durante questa lezione. È frustrante questa situazione, ed il bello è che mi ci sono messa da sola.

Damage - Una rosa dal cementoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora