13. Capitolo tredici

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Punto di vista: Mattia

Cerco mio padre ovunque, in qualsiasi momento disponibile da tre giorni ormai e finora non l'ho nemmeno mai intravisto. Ma come ho detto, lo troverò anche se fosse l'ultima cosa da fare in vita mia.

Ho raccontato a Clarissa e Luca quello che aveva fatto a mia sorella e quello che ho intenzione di fargli; loro, ovviamente, mi hanno fortemente consigliato di non fare niente che potrebbe mettermi in pericolo. So che potrei finire nei guai ma preferisco saperlo morto e finire in galera piuttosto che lasciarlo a piede libero.

Ho visto papà vicino ad un vecchio edificio leggo dal messaggio di Sofia che mi ha mandato tre minuti fa. Salgo in macchina e girovago per tutto il paese, in tutte le vie che abbiano vecchi edifici. Lo trovo dopo mezz'ora, fermo la macchina e scendo. Averlo visto mi ha fatto capire di essere più arrabbiato di quanto pensassi. È di spalle, al telefono.

"Hey papà", dico, si gira di colpo e non gli lascio nemmeno il tempo di realizzare che sono io che gli do un pugno dritto nell'occhio.

"Mattia" dice ma gli do un altro pugno dall'altra parte. Lui perde l'equilibrio e cade sull'erba. Mi accuccio su di lui con una mano intorno al suo collo.

"Hai picchiato tua moglie malata e i tuoi figli" dico tenendolo con forza a terra. "Sei sempre stato un violento schifoso figlio di puttana" Gli do un calcio sull'addome e lo giro, metto il ginocchio sulla sua schiena per bloccarlo.

"Mattia, aspetta..." dice ma schiaccio di più, poi mollo leggermente la presa per lasciare che si giri e tempestargli la faccia di pugni. Un pugno dopo l'altro riesco a sfogarmi di quella rabbia repressa che ogni giorno da tredici anni a questa parte mi accompagna. Vedo che perde sangue, tanto sangue da naso e bocca ma non m'interessa, gli do un altro calcio sull'addome e uno sulle parti intime. Lui si piega dal dolore ed io mi fermo. Ho esagerato. Me ne vado lasciandolo lì in fin di vita. Merda! Dovevo fare meno, fermarmi prima! Decido di andare da Clarissa, consapevole di prendermi una bella strigliata da parte sua. Premo sull'acceleratore.

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Punto di vista: Clarissa

Ho chiuso i libri circa mezz'ora fa e sono andata subito a farmi una doccia super rilassante. Ora sono sul divano a guardare un film. Per divano intendo il materasso di mio fratello e con film intendo quelli in streaming sul pc. Purtroppo, mi sono dovuta adattare. Da quando mamma è al centro di recupero non è cambiato niente oltre al fatto che prima dovevo metterla a letto e farle da mangiare. Ma va benissimo così.

Qualcuno suona al campanello ripetute volte, vado ad aprire la porta pronta ad insultare chiunque sia ma quando mi trovo davanti Mattia pallido in viso e con del sangue secco sulle nocche mi blocco.

"Ho fatto un casino" mi dice tremante

"Cosa-" dico ma mi blocco "Vieni, entra"

"Ho picchiato mio padre" dice "E l'ho lasciato lì"

"Era vivo?" chiedo. Se l'ha ucciso sarà un bel problema.

"Penso di sì" mi risponde e si passa le mani sui capelli scompigliando il suo ciuffo castano scuro.

"Ti secca se ti dico che te l'avevo detto? Hai fatto di testa tua ed ora queste sono le conseguenze" dico anche se lo vedo spaventato ma dovevo dirgli la verità. "Ma non lascerò che tu finisca nei guai. Ti aiuterò." Nell'ultimo periodo abbiamo legato molto e posso dire che siamo amici. Lui mi guarda e con i suoi occhi verdi puntato su di me mi ringrazia. Andiamo in cucina per farlo sedere e gli do un bicchiere di acqua.

"Non riuscivo più a fermarmi, era come se le mie braccia si muovessero da sole" dice lui

"Volevo evitare proprio questo. So che l'hai fatto in preda alla rabbia e che sei consapevole ma non sei innocente. Eri lì per difesa personale ma lui non ti ha aggredito in quel momento. Mi dispiace dirtelo ma sei dalla parte del torto. Però farò di tutto per dimostrare che non sei così se ce ne sarà bisogno"

"Ti ringrazio ma non devi farlo per forza" mi dice ma io non gli rispondo. Non so cosa dirgli, voglio solo che non venga scoperto ed arrestato perché è sempre stato la vittima e voleva solo stare bene una volta per tutte.

Damage - Una rosa dal cementoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora