51. Capitolo cinquantuno

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Punto di vista: Clarissa

Mi sento meglio da quando ho parlato con Mattia di quello che sento nei nostri momenti intimi e spero che la prossima volta sia qualcosa di magico. Mi è sembrato parecchio strano come si è comportato, come ha parlato del suo migliore amico e come sia rimasto lì fermo sulla panchina.

Ho dato l'esame e devo dire che mi aspettavo di andare meglio però accetto lo stesso la valutazione perché non mi va di ridarlo. L'università sta diventato un po' pesante ma mi va bene così perché so che un giorno ne verrà la pena tutta questa fatica. Per ora gli esami li ho completati, sicuramente poi ce ne saranno altri ma per ora voglio godermi questo momento di stacco.

Sono a casa da sola e sto per guardarmi un film, non ho voglia di aprire i libri e studiare. Ultimamente ho notato una cosa che mi sarei aspettata di vedere tra qualche anno, o probabilmente mai: Luca e Marco che vanno d'accordo. Per esempio, l'altra sera ho invitato Luca a cena qui per ringraziarlo dell'ottimo consiglio che mi ha dato e parlando del più e del meno, il mio migliore amico ha chiesto a mio fratello se aveva voglia di fare una partita a FIFA. Sono rimasta un po' sorpresa.

Il mio telefono vibra sul tavolino in vetro di fronte al divano: Mattia. È giusto che tu sappia una cosa, scrive; poi vibra ancora Denis ha detto ad un suo compagno di corso il tuo "problema" che poi l'ha detto ad un mio compagno di corso; vibra di nuovo Mi dispiace, dovevo dirtelo da subito. Di cosa sta parlando? Che significa da subito? Non capisco.

Ehm...Ti va di venire qui a farmi capire qualcosa? scrivo. Lui visualizza ma non risponde. 7 minuti di orologio dopo mi suona il campanello. Lo faccio accomodare e lui è parecchio agitato.

"Allora, il succo del discorso è che ci sono dei ragazzi che sanno del tuo problema" mi dice sedendosi sul divano. Rimango incredula.

"E lo sanno perché glielo ha detto Denis" dico, questo mi era chiaro "Come fai a saperlo?"

"L'altro giorno sono stato sbattuto fuori dalla classe perché ho litigato con un ragazzo che voleva offrirsi per fare sesso con te" mi dice "Credeva che il problema fossi io" Oh, Gesù!

"Non dirmi che gli hai fatto qualcosa?" gli dico, quasi aggradendolo. Lui si gratta la nuca, segno che ha fatto qualcosa.

"Cosa dovevo fare? Ti ha trattata come se fossi una poco di buono e ha detto che voleva fare sesso con te" mi dice

"Cosa gli hai fatto?" domando

"Gli ho solo dato un pugno, niente di che" mi dice, liquidandomi con una mano "Ho chiuso anche con Denis"

"Che cosa?" Ma che cosa mi sono persa?

"I migliori amici non vanno a dire in giro le confessioni degli amici" mi dice "Quando sei venuta da me per parlare e hai detto che a Denis non stai simpatica, avevi ragione. Ha detto che quello che aveva fatto lo aveva fatto per divertimento. Io non voglio amici così, voglio amici che rispettino anche la mia ragazza"

"Quindi quando sono venuta da te era lì perché eri stato cacciato?" chiedo. Lui annuisce, triste. "Mi dispiace per quello che è successo con Denis ma detta francamente avrei dovuto aspettarmelo. Sono stata stupida" Ormai ho abbastanza esperienza per entrare nella mente dei ragazzi: la festa, lì mi sono fregata.

"Che intendi dire?" mi chiede scrutandomi

"Dopo avermi vista così disinvolta alla festa e dopo aver saputo che ho problemi ad andare a letto con i ragazzi è chiaro che qualcuno si offrisse per "guarirmi"" Mimo le virgolette. "È colpa mia" Lui si alza e viene verso di me.

"Cosa? No" mi dice e mi prende il viso tra le mani "Tu eri libera di vestirti e di comportarti come volevi. Sono loro che hanno avuto rispetto zero nei tuoi confronti senza che tu lo sapessi"

"C'erano molte ragazze alla festa, anche più belle e sexy di me" dico ed è vero, ne ho visto di meravigliose "Ma loro non vanno in terapia mentre io sì, ed ora pensano che ci vado per..." Scema, scema, scema. Mi romperei la testa contro un muro se potessi. Nessuno si aspettava che una ragazza con così tanti problemi, misteriosa e forse anche ingenua sarebbe stata così sciolta alla festa ed io ci scommetto tutto che ora Denis e i suoi amici pensano che io sia seguita da una psicologa perché non riesco a fare sesso. E metto in mezzo anche Denis perché non dubito minimamente che Mattia gli abbia detto qualcosa su quello che ho passato. Mattia mi dà un bacio sulle labbra per tranquillizzarmi e mi mette lo stomaco in subbuglio con tanto di brividi lungo la schiena e formicolii nel sotto ventre. Sento che è il momento giusto, stavolta veramente.

"Ti va di..." dico e cerco le parole giuste "...fare l'amore con me?"

Lui mi guarda negli occhi e percepisco che ha capito che ce la posso fare. Mi ripeto di concentrarmi sulla bellezza di questo momento e su Mattia mentre andiamo al piano di sopra, in camera mia. Ci sediamo sul mio letto, uno di fronte all'altro: io tolgo la maglia a lui e lui toglie la maglia a me. Mi imbarazza quando guarda il mio corpo, un po' per insicurezza un po' per le cicatrici ma so che ogni volta che mi guarda pensa che sono bella. Mi accarezza delicatamente dal seno ai fianchi fino a prendermi per avvicinarmi a sé e darmi un bacio. Lo afferrò dalla cinta e gliela slaccio insieme ai pantaloni. Prima di toglierseli però estrae la busta del preservativo dal portafoglio.

"L'unica cosa giusta che mi ha detto Denis" mi dice. Io evito di commentare la sua affermazione e continua a spogliarmi; i suoi movimenti sono leggeri e delicati come se stesse toccando un oggetto in cristallo. Sono nuda, di fronte al mio ragazzo che mi guarda come se fossi la cosa più bella che abbia mai visto e che mi tocca come se per tutta la sua vita non avesse aspettato altro. Mi stendo e rimane nudo anche lui, dopo aver inserito il preservativo entra delicatamente in me, facendomi gemere dal piacere e provare una sensazione appagante di pienezza. Il modo in cui fa l'amore con me mi fa sentire desiderata, rispettata e bella, anche se sembrerà strano. Si muove ritmicamente, un po' lentamente un po' velocemente e le sue labbra nel frattempo viaggiano ed esplorano il mio corpo insieme alle sue mani. Mi rendo conto di non aver paura, ho superato anche l'ultimo ostacolo e sto facendo una cosa normale che prima mi sembrava un incubo. Non mi passano le solite immagini nella mente ed è come se si sentisse appagata anche lei come il corpo.

"Ti ho voluta per così tanto tempo" mi sussurra e sposta le labbra sul mio collo.

"Zitto e continua" gli dico scompigliandogli i capelli e provando un piacere fantastico. Lui mi sorride e si abbassa lentamente fino a lì e aggiunge anche due dita mentre con l'altra mano è impegnato a toccarmi il seno.

"Potrei continuare per ore" mi dice ma io non gli rispondo. Gli tocco il ciuffo mentre gemo. Quando ormai i nostri corpi sono imperlati di sudore lui rallenta il ritmo ed appoggia la fronte sulla mia: vedo la sua espressione felice, soddisfatta e gli occhi che brillano.

"Ti amo" mi dice prima di uscire e stendersi vicino a me. Rimaniamo così per chissà quando tempo, con il fiatone e ancora accaldati. Mi giro verso il suo viso e gli sposto i capelli mentre gli do un bacio.

"Grazie" mormoro e lui sorride

"L'hai superato, babe" mi dice lui. Io annuisco. "Ho cercato di essere il più delicato possibile anche se la voglia mi stava mangiando dentro"

"Era perfetto" gli dico calma e lui mi da un altro bacio. Sono libera dal mio passato.

Damage - Una rosa dal cementoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora