Punto di vista: Mattia
48 giorni. Ne ho abbastanza, sono stanco di essere evitato da Clarissa quindi oggi le parlerò. Mi alzo dal letto nel silenzio della mia casa vuota e vado a fare colazione. Il mio sesto senso dice andrà tutto bene e anche se tre quarti delle volte non era vero, oggi provo ad essere fiducioso. Preparo caffelatte e i pancake. Non parlare con Clarissa mi sta facendo impazzire ma mi ha fatto anche capire che io ho bisogno di lei nella mia vita.
In questo periodo sono andato a trovare mia sorella molto spesso: le mie visite le facevano piacere ma il suo umore era sempre basso. Ho cercato di farla distrarre parlando di argomenti allegri ma si finiva sempre a parlare di mamma. Non so più che fare per farla sorridere.
Esco di casa con un pancake in mano e lo zaino sulla spalla. Mentre aspetto che la macchina si scaldi, mangio il pancake e controllo le mie lezioni di oggi: nessuna lezione con Clarissa e psicologa. Male ma non malissimo. Questo significa solo una cosa: o le parlo prima delle lezioni o alla pausa pranzo. Oppure potrei andare da lei più tardi, penso. No, prima le parlo meglio sto. Parcheggio un paio di spazi a sinistra rispetto a dove parcheggio di solito e la aspetto seduto sugli scalini di fronte all'entrata. Scopo della missione: litigare e risolvere. Sono un masochista, lo so. Aspetto che scenda dalla macchina di Luca e vedo che si avvicina quindi mi alzo. Questa volta non mi eviterà facilmente.
"Ciao", le dico bloccandola. "Per quale motivo mi stai evitando?"
"Io, ehm...ho avuto delle cose da fare" dice. Mi ha parlato!
"E non hai avuto nemmeno un minuto per parlare con me?"
"Ehm, hai ragione ma ho avuto un po' di problemi" mi ribadisce
"Li so tutti i tuoi problemi e, a proposito, potevi chiedermi aiuto"
"E' complicato, Mattia. Io ero..." dice ma la blocco
"So anche che hai un taglio sull'avanbraccio" le dico con rabbia "E un anello al dito"
"Sì ma non ha nessun valore per me" si difende
"Non hai ancora risposto alla mia domanda: perché mi stai evitando?" ripeto
"Ero in imbarazzo" dice "Dopo quello che c'è stato avevo paura che ne volessi parlare" mi dice
"Ovvio che ne volevo parlare ma per aiutarti ad andare oltre" urlo, non pensavo di essere così arrabbiato con lei.
"E' una cosa mia" dice poi "Non potevo fare altro" A quella frase non ci vedo più.
"Scherzi spero? Mi sembra di averti dimostrato che con me non hai bisogno di nasconderti" dico, lei abbassa la testa.
"Stai urlando, Mattia, abbassa la voce" mormora ma non le do ascolto perché non mi interessa che la gente ci ascolti
"Non mi hai rivolto la parola per quasi due mesi e mi hai evitato come se avessi la peste ma la realtà è che tu hai solo ferito me. Bisogna prendere i problemi di petto e parlarne per risolvere" urlo. Lei si rabbuia.
"Io prendo i problemi di petto" urla anche lei. Scuoto la testa in segno di disapprovazione.
"No" dico "Non li prendi, li eviti ma ti dico una cosa: potrà anche essere un tuo problema ma non mi eviterai ancora" I suoi occhi verdi smeraldo vanno dai miei occhi alla bocca, e per quanto sia tentato sia di baciarla, non lo farò.
"Visto che ti ho solo ferito, dovresti essere altrove e non qui" mi dice, arrabbiata anche lei e non fa altro che peggiorare la mia rabbia.
"Lo farei, fidati che lo volevo fare ancora un mese e mezzo fa ma sono troppo innamorato di te per mandarti a fanculo così facilmente" dico e pochi secondi dopo realizzo cosa ho rivelato a lei e a metà università. Non ho nemmeno notato Luca avvicinarsi a Clarissa. Abbasso la testa.
"Veramente lo sei?" mi domanda con più calma. La sua rabbia è svanita. Annuisco.
"Ma non importa. Tu non lo sei"
"No, ma sono attratta da te" ammette "Devo andare" Fa per allontanarsi ma la fermo.
"Aspetta" la chiamo "Ho rovinato tutto?" Lei tace per un paio di secondi.
"Io-, ho bisogno di pensare" mi risponde e se ne va, oscillando i suoi capelli biondo scuro. Luca si avvicina a me sbalordito.
"Complimenti" mi dice "L'hai toccata"
"Non volevo ferirla" dico
"Non l'hai fatto, tranquillo. Dalle solo un po' di tempo per elaborare il tutto" mi dice e mi dà una pacca sulla spalla entrando. Se l'ha detto Luca che è il suo migliore amico, forse dovrei veramente stare tranquillo.
Non volevo che Clarissa lo sapesse, dovevo tenerlo per me ma la rabbia mi ha fatto un brutto scherzo. Il mio piano è fallito e non ho escogitato un piano B. Il mio sesto senso si è sbagliato per l'ennesima volta e la felicità è svanita. Alcuni ragazzi mi fissano, altri sussurrano cose all'amico ed io vorrei solo sfogarmi. La scuola ha una squadra di football, dovrei considerare l'idea di iscrivermi, almeno mi sfogo correndo e in più il football mi piace. Potrebbe aiutarmi anche a dimenticare Clarissa per un po'.
Entro nella segreteria della scuola per richiedere il modulo e dopo averlo compilato vado a parlare con il coach. Venti minuti dopo sono nella squadra.
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Damage - Una rosa dal cemento
ChickLitClarissa Stevenson, una semplice 20enne, deve affrontare numerosi problemi dopo il tradimento del fratello, finito in carcere. Non ha praticamente nessuno eccetto il suo migliore amico Luca. La madre è costantemente ubriaca e suo padre è fuggito las...