62. Capitolo sessantadue

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Punto di vista: Clarissa

Mattia vuole che conosca i suoi compagni di stanza perché lui ci si è già affezionato, dopo nemmeno una settimana. Dice che sono molto simpatici, ti fanno sentire a casa e mettono allegria perché a loro non importa se li hai appena conosciuti. Si chiamano Liam e Austin. A lui non serve conoscere le mie, sa già chi sono e, a parer suo, sembrano simpatiche ma non così tanto. Crede che Leslie se la tiri troppo e che Lisa sia troppo infantile. Le lezioni sono iniziate tre giorni fa ed ho constatato che la maggior parte delle cose sono identiche alla mia vecchia università: aule, armadietti, squadra di football, mensa, modo di vivere, tranne le cheerleaders. Alcune cose proprio non mi vanno giù come il cibo della mensa, un vero schifo. Sarà che sono abituata da sempre italiano perché è la mia cultura ma il cibo qui sembra vomito di lumpa-lumpa e non posso non mangiarlo perché morirei di fame prima o poi. Il primo giorno ero tentata ad andare nelle cucine ed insegnare alle cuoche come fare una semplice pastasciutta al sugo, visto che quello che ci avevano servito era pasta stracotta con un liquido rosso brodoso che sembrava di tutto tranne che sugo. Sorvoliamo.

Mentre cammino verso il dormitorio dei ragazzi, guardo dove si trova la mia aula della prima lezione di oggi sulla cartina. Ci sono così tante classi, così tanti ragazzi e così tante facoltà che non so come sia possibile non andare in confusione. Guardo il numeri sulle porte e cerco la 56A, la camera di Mattia. Lo trovo sulla sinistra ed entro appena in tempo per vederlo senza maglia e con i capelli leggermente umidi.

"Buongiorno", lo saluto dolcemente andandogli incontro

"Buongiorno" cantilena lui "Come mai in italiano oggi?"

"Abitudine" dico e gli metto le braccia al collo per baciarlo

"Sei così sexy quando parli in inglese" mi dice "Lascia a me l'italiano"

"Hey, Matt" dice un ragazzo alzandosi dal letto a pochi metri da noi. Solo ora mi accorgo che la loro stanza è molto più grande della nostra, che in confronto è un buco. "Non ci presenti la tua ragazza?" Il ragazzo che fa questa domanda è alto, spalle larghe, sorriso malizioso, cappelli biondi scuro con taglio sfumato corto e occhi così scuri che non si riesce a distinguere la pupilla dall'iride.

"Babe, lui è Liam, Liam lei è Clarissa" dice Mattia. Liam scende dal letto con un balzo, è già pronto.

"Finalmente ti conosco, parla sempre di te" mi dice e mi stringe la stringere la mano con gentilezza

"Non vedevo l'ora nemmeno io" mento per cortesia.

"Anche se in realtà abbiamo un corso in comune" mi dice poi

"Davvero? Quale?" chiedo, imbarazzata

"Medicina legale" mi dice lui. Ops...non l'avevo notato. Io mi gratto il collo ancora più in imbarazzo. Ad interrompere questo momento è un ragazzo alto, moro e con occhi azzurri con un asciugamano attorno alla vita. Ma a questi ragazzi piace andare in giro così o lo fanno di proposito? Bah, ogni tanto ne spunta uno con l'asciugamano così. Prima che potessi veramente realizzare, Mattia mi copre gli occhi con le mani.

"Babe, potrebbe bloccarsi la tua crescita, e già non è delle migliori" scherza in inglese ed io mi arrabbio ma non per quello che ha appena detto ma perché mi sta rovinando il mascara.

"Togli le mani, mi rovini il trucco stupido" gli urlo in italiano. Sento una risata provenire dal ragazzo appena entrato, presumo sia Austin. Mattia mi toglie le mani e tempo di mettere a fuoco che Austin è davanti a me, con un asciugamano intorno alla vita.

"Ciao Clarissa, sono Austin" mi dice porgendomi la mano. Nemmeno fa caso che è praticamente nudo davanti ad una sconosciuta, io mi sarò già sotterrata.

Damage - Una rosa dal cementoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora