12. Not Only Him

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La ragazza entrò nel negozio con passo tranquillo, nascondendo le sue vere intenzioni alla perfezione. Di certo con quei suoi occhi color ambra non voleva noleggiare un film.

Lei era andata lì per il proprietario.

Camminò accanto allo scaffale dei film gialli, e passò i suoi artigli su ogni copertina, lasciandoci sopra dei piccoli graffi.

<<Posso fare qualcosa per lei?>> era la voce del proprietario, che proveniva da alcuni scaffali più avanti. L'uomo, che non sembrava avere più di cinquant'anni, era salito su una scala per riparare un led fulminato. Si accigliò quando si accorse che dalla ragazza - girata di spalle dalla sua prospettiva - non aveva ricevuto alcuna risposta.

Così appoggiò il cambio led sull'ultimo gradino della scala, e scese di lì per andare a vedere se la cliente avesse bisogno di qualcosa. Ma quando si voltò, non vide più nessuna ragazza. Decise allora di girare per gli scaffali, magari si era solo abbassata per vedere i DVD messi più in basso, ma non la trovò da nessuna parte. Alle sue spalle, il campanello posto sopra la porta ad avvisare l'arrivo o l'uscita di un cliente suonò, e poco dopo la porta si chiuse. Pensò allora che la cliente se ne fosse andata, purtroppo gente strana c'era sempre stata, non si stupiva di certo di una ragazza che era uscita senza neanche salutare o ringraziare.

Tornò allora a fare quello che stava facendo prima, ovvero sistemare la lampada che stava iniziando a dargli i brividi. Si sentiva come sul set di un film horror, ci mancavano solo il vento che soffiava dagli spiragli, qualche cornacchia che gracchiava e infine finestre e porte che cigolavano da sole.

Ma la ragazza non se n'era andata, aveva solo aperto la porta a qualcosa di più grosso, che le diede il compito di portare a termine quello per cui era lì. Così si era abbassata a quattro zampe, ed era sgattaiolata tra gli scaffali solo per arrivare accanto alla scala senza che il proprietario se ne accorgesse.

Quando vide l'uomo risalire su quella scala, lei scivolò tra le gambe di essa, facendo quasi cadere il proprietario che si tenne ben saldo. La ragazza riusciva a sentire il suo cuore battere all'impazzata, e quel rumore la faceva uscire di testa, le mandava in tilt il cervello.

Ringhiò, in modo da attirare l'attenzione di quell'uomo, che appena vide i suoi occhi gialli e i canini e gli artigli, si immobilizzò dalla paura. Ma la lupa decise di non aver pietà neanche delle sue lacrime, e al ruggito del suo Alpha, lo attaccò, squarciandogli la gola.

-
Mi svegliai a causa di un incubo. Avevo la fronte e la schiena sudate, e il respiro affannoso. Mi portai una mano sul petto, e sentii il cuore bussare insistentemente sul mio palmo. Decisi quindi di andare in bagno a darmi una rinfrescata, ma dubitavo fortemente sul fatto di rimettermi a dormire. L'orologio sul mio comodino segnava le 5:47 del mattino.

Ma entrando nel bagno mi accorsi di qualcosa che stonava in quell'ambiente fin troppo pulito: puzza di sangue. Mi convinsi che fosse probabilmente frutto della mia immaginazione...magari ero ancora solo scossa dall'incubo dal quale mi ero appena svegliata.

Aprii l'acqua fredda della doccia, sperando che mi avrebbe almeno aiutato a stare sveglia. Mi spogliai dei vestiti che usavo come pigiama, e ne approfittai per guardarmi allo specchio. Ormai non riuscivo a resistere alla tentazione di fissare la mia nuova immagine, di analizzarne pezzo per pezzo in cerca di qualcosa di nuovo.

E fu in quel momento che li vidi. Buttati in un angolo del bagno, rannicchiati tra loro, c'erano i vestiti che avevo indosso la scorsa notte. Mi avvicinai a loro, incuriosita dal fatto che l'odore di sangue provenisse proprio da quell'ammasso di stracci.

Presi il primo indumento, ovvero una felpa, e la sollevai davanti ai miei occhi. Mi coprii la bocca per soffocare un urlo appena la vidi quasi completamente sporca di rosso.

HAZARD - Pericolo costante (Teen Wolf) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora