<<Cassandra, svegliati.>>
Mi sentii scuotere per una spalla, così aprii gli occhi. Guardai Stiles, che mi aveva svegliata.
<<Ti eri addormentata.>> mi spiegò in breve, scendendo dalla sua auto e venendo poi ad aprirci la portiera. Appena dopo aver toccato l'asfalto con i piedi, aiutai anche Derek, e lo trascinai all'interno di quello che sembrava un garage.
<<Ma dove diavolo siamo?>> domandai, appoggiando il ragazzo su una pila di pellet.
<<Scott mi ha detto di portarlo qui, io non c'entro.>> si giustificò Stiles, appena vide nascere un'espressione di disappunto sul mio volto.
<<In una clinica veterinaria, fantastico.>> commentai, andando poi a sedermi accanto a Derek. Concentrai lo sguardo sulle sue mani, che oltre ad aver iniziato a sudare, avevano anche preso a tremare. Il ragazzo aveva la testa bassa, come se gli fosse diventata improvvisamente pesante, e teneva gli occhi chiusi.
Quasi non si accorse della mia mano che d'istinto andò ad afferrare la sua.
Poi vidi qualcosa che non avevo mai visto. Su tutto il mio braccio si formarono dei disegni neri, delle linee che marcavano i punti in cui si trovavano le mie vene. Allentai subito la presa, mentre un dolore lancinante mi aveva fatto lacrimare gli occhi.
<<Cosa...cosa è stato?>> domandai, massaggiandomi il braccio come a voler cancellare quel dolore dalla mia pelle, che per fortuna stava velocemente andando via.
Il volto di Derek sembrò rilassarsi, così come i suoi muscoli. <<Hai preso un po' del mio dolore.>> disse infine, aprendo gli occhi e voltandosi verso di me.
Vidi la sua mano cercare di raggiungere la mia guancia, così mi avvicinai per permetterglielo. Me la accarezzò, togliendomi le poche lacrime che quel dolore mi aveva causato.
<<Tu dovresti odiarmi.>> disse, richiudendo gli occhi e facendo cadere il braccio lungo il suo fianco. <<Perché mi stai aiutando?>>
<<Non lo so.>> ed ero sincera. Era come se qualcosa mi impedisse di stargli alla larga, e mi dicesse invece di aiutarlo. E vederlo soffrire, beh...faceva soffrire anche me. Mi si stringeva il cuore a quella vista.
<<Scott ha trovato qualcosa.>> disse Stiles, interrompendo - fortunatamente - il nostro discorso. <<Aconito noveboracense, ti dice niente?>>
<<È una specie rara di strozzalupo.>> rispose Derek, portando la mano a premere sulla ferita. Sospirò. <<Devo avere il proiettile.>>
<<Perché?>>
<<Perché senza morirò.>>
A quelle parole qualcosa in me scattò. <<No, tu non morirai.>> mi alzai in piedi e mi avvicinai alla porta che doveva sicuramente portare allo studio veterinario. Gli tirai una spallata, forse anche due...ma solo quando percepii un ringhio uscire dalle mie labbra, e una strana sensazione percorrermi le vene, riuscii a spalancarla. Probabilmente riuscii anche a spaccare la maniglia e la serratura, ma poco m'importava.
Lasciai che Stiles portasse dentro Derek, ma non prestai loro ascolto quando iniziarono una conversazione che avrei preferito chiamare battibecco.
<<Vi prego, smettetela!>> sbottai, appena sentii Derek minacciare Stiles di staccargli la testa se quest'ultimo non gli avesse amputato il braccio ferito.
<<Perché non glielo chiedi a lei di tagliarti il braccio?>> si lamentò Stiles, palesemente in disaccordo con l'idea di Derek. Neanche a me faceva impazzire l'idea di dovergli amputare il braccio.
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HAZARD - Pericolo costante (Teen Wolf)
DiversosCassandra aveva appena dodici anni quando scoppiò l'incendio a casa Hale, la famiglia che aveva deciso di crescerla come una figlia. Era appena una ragazzina quando l'incendio la soffocò, fino a farla cadere in coma. Le bruciò la pelle, e insieme a...