POV's Scott
La mattina seguente io e Stiles tornammo davanti a casa Hale, e portammo con noi una pattuglia di poliziotti. La sera prima, quando ci eravamo avvicinati alla fossa e avevamo visto l'altra metà del corpo di Laura Hale, avevamo notato una strana reazione in Cassandra. I suoi occhi erano diventati lucidi, ma non aveva versato neanche una lacrima; inoltre sembrava quasi spaventata da qualcosa, e poco dopo se n'era andata senza darci alcuna spiegazione.A casa non l'avevo neanche incrociata per il corridoio.
<<Non mi fido di lei.>> aveva detto Stiles, e al che gli avevo chiesto il perché. Non sapevo molto di Cassandra, se non che si era svegliata per miracolo da un coma durato molti anni. Oltre a questo, però, sembrava una tipa apposto.
E poi Stiles non si fidava mai di nessuno, quindi non ci avevo fatto molto caso alle sue parole.
<<Come faceva a sapere che sei un lupo mannaro?>>
Al che gli avevo risposto che lo era anche lei, e che lo aveva sentito usare il termine fiutare nei miei confronti.
<<E come faceva a sapere che noi eravamo proprio qui?>>
Mi ero chiesto il perché di tutte quelle domande, ma alla fine non ci avevo fatto molto caso neanche a questo suo aspetto. Stiles era fatto così, sospettava di tutti eccetto che di me e di suo padre. Gli avevo detto che probabilmente passava di lì.
E lui mi aveva fatto notare una cosa: nessuno passava mai di lì.
-
POV's Cassandra
Era lunedì, e questo voleva dire solo una cosa: di lì a pochi minuti mi sarei ritrovata seduta su un banco, ad ascoltare una qualsiasi lezione di scuola.Sentii bussare alla porta del bagno dentro la quale mi ero chiusa da più di venti minuti, che avevo passato a fissare la mia figura allo specchio. Volevo fare bella figura con gli altri studenti, magari avrei trovato degli amici. Nonostante la mia natura, volevo vivere una vita normale per quel poco che mi era permesso.
<<Cassandra, sei pronta?>> sentii la voce di Melissa richiamarmi dall'altra parte della porta.
Mi guardai l'ultima volta allo specchio, assicurandomi che le cicatrici si vedessero il meno possibile. Poi sospirai, prima di andare ad aprire la porta del bagno. Non potevo nascondermi lì dentro per sempre...
<<Agitata?>> mi domandò lei, sorridendomi amorevolmente.
Abbassai lo sguardo e sorrisi imbarazzata, poi annuii. <<Un pochino.>>
Quando alzai lo sguardo vidi un'espressione seria sul suo volto, aveva un sopracciglio alzato, così ammisi che ero parecchio agitata. Lei sciolse la sua espressione e mi abbracciò. <<Andrà tutto bene, okay? È normale essere agitata, tu sii solo te stessa e vai dritta per la tua strada. Se avrai bisogno di qualcosa, non esitare ad andare da Scott...sono sicura che ti aiuterà volentieri.>>
Mi ero quasi dimenticata che sarebbe stato Scott ad accompagnarmi a scuola...ed ero agitata anche per questo.
Neanche a farlo apposta, lo vidi uscire da camera sua e venirci incontro. Mi sorrideva come se non fosse successo niente, come se non fossi sparita per due giorni senza farmi vedere neanche a pranzo e a cena. Melissa mi portava il piatto in camera, e mi faceva compagnia fino a che non finivo di mangiare. Non me la sentivo ancora di mangiare con loro, continuavo a sentirmi un'intrusa in quella casa...ma alla fine lo ero. Ero entrata nelle loro vite da un giorno all'altro, senza alcun preavviso, e non potevo pretendere di sentirmi parte della famiglia McCall.
<<Noi andiamo, Stiles è già a scuola che mi aspetta.>> disse Scott alla madre, per poi darle un bacio sulla guancia.
Sorrisi a quella scena così tenera, che mi fece provare un vuoto nello stomaco. Ma il mio sorriso si spense quando Scott si voltò verso di me e mi chiese se fossi pronta.
Ingoiai il groppo che avevo in gola e annuii.
Che il mio primo giorno di scuola abbia inizio.
-
<<Sarò io a farti fare il giro della scuola nella prima ora.>> se ne uscì improvvisamente Scott, dopo minuti interminabili che camminavamo fianco a fianco e in assoluto silenzio. <<Tecnicamente viviamo insieme, e la scuola ha trovato opportuno metterti a tuo agio fin da subito, siccome non hai mai frequentato un liceo.>>Oh ma è fantastico...non sapevo se reputarmi fortunata o meno.
Vero, Scott lo conoscevo già, e l'idea di dover iniziare a fare conoscenze già dalla prima ora non mi allettava più di tanto...ma avevo paura avesse iniziato a farmi domande. Melissa mi aveva riferito che suo figlio non sapeva niente di me, se non del fatto che fossi caduta in coma e che fossi orfana. Non sapeva neanche delle mie cicatrici, gliele avevo nascoste fin da subito.
L'idea di dovergli spiegare come ero caduta in coma, del fatto che avevo vissuto in orfanotrofio fino agli otto anni, e che fossi scappata di lì per poi ritrovarmi a fare parte della famiglia Hale...mi spaventava, ecco.
<<La prima cosa che farò, sarà accompagnarti nell'ufficio del preside; ti darà il codice per l'armadietto e un foglio dove saranno elencate le lezioni, tu dovrai solo scegliere quali frequentare. Poi mia madre penserà ai libri.>> concluse.
Annuii, e in seguito provai a dire qualcosa, ma non ebbi neanche il tempo di aprir bocca che Scott mi aveva fatto notare di essere arrivati, e che al parcheggio ci stava aspettando Stiles, appoggiato alla sua Jeep azzurra.
Appena ci avvicinammo, vidi il suo volto mutare. Da che sembrava sollevato nel vedere Scott, appena i suoi occhi si erano puntati sulla mia figura, aveva sussultato un attimo, e poi si era incupito. Non sembravo stargli simpatica...nemmeno un po'.
<<Era ora che arrivaste! Giuro, se oggi mi avessi abbandonato, Scott, ti avrei appeso al tettuccio della mia Jeep.>> lo minacciò Stiles, e non riuscii a trattenere una risatina.
<<Non avrei avuto motivo per farlo, e in più devo far fare il giro della scuola a Cassandra, è il suo primo giorno.>> spiegò Scott.
L'altro ragazzo si voltò un attimo verso di me, e mi regalò uno sguardo pieno di confusione. Poi mi indicò con un dito, e rivolse la parola all'amico. <<Frequenterà questa scuola?>>
<<Sì.>>
<<E quando avevi intenzione di dirmelo?>>
<<Non pensavo che - >>
<<Zitti.>> li interruppi, fissando i miei occhi sull'entrata della scuola. Avevo sentito un odore, e mi aveva colpita come se mi fosse arrivata in faccia un'improvvisa folata di vento.
<<Come?>> domandò irritato Stiles.
Non gli risposi, non mi voltai nemmeno a guardarli. Andai dritta spedita verso l'entrata della struttura, ed entrai a scuola con l'unico intento di seguire quell'odore fastidioso.
<<Cassandra.>> sentii Scott chiamarmi, e capii che i due mi stavano seguendo. Mi fermai in mezzo al corridoio solo per capire da che parte provenisse quell'odore, e quindi dove andare.
Scott mi venne incontro. <<Cos'hai?>>
<<Tu non lo senti?>> gli domandai, continuando ad annusare l'aria.
<<Cosa dovrei sentire?>>
<<C'è un forte odore, non è possibile che tu non lo senta.>>
Appena intercettai nuovamente l'odore, svoltai a destra, e camminai velocemente verso un'altra porta, che si affacciava sul cortile.
Rimasi bloccata sul posto quando lo vidi.
I due ragazzi mi raggiunsero, e rimasero alle mie spalle. Sentii i loro cuori fermarsi per un attimo, e poi riprendere a battere più forte di prima. Il mio non era da meno.
Davanti a noi, nel cortile, c'era uno scuolabus con la portiera spaccata, come se qualcuno avesse cercato di strapparla via. E c'era sangue ovunque, sulle pareti, sui vetri e persino sui sedili.
<<L'odore che sentivi...è sangue?>> domandò Scott.
Mi voltai verso di lui, con gli occhi spalancati dalla paura.
E annuii.
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HAZARD - Pericolo costante (Teen Wolf)
De TodoCassandra aveva appena dodici anni quando scoppiò l'incendio a casa Hale, la famiglia che aveva deciso di crescerla come una figlia. Era appena una ragazzina quando l'incendio la soffocò, fino a farla cadere in coma. Le bruciò la pelle, e insieme a...