Con ancora le costole doloranti, mi diressi a scuola in cerca di Scott. Non riuscivo più a stare lì con Derek, era troppo per me. Mi sentivo soffocata dai miei stessi sentimenti, che non avevo programmato di sentire. Il piano era semplice: dovevo uccidere Derek. Ma poi si erano messe in mezzo la rabbia e la tristezza...per non parlare del risentimento, che mi portava ad avere mille dubbi su ciò che stavo facendo.
Era lì, cazzo! Era davanti a me, debole, non stava neanche provando a difendersi...sarebbe stato tutto così facile, mi bastava solo conficcargli gli artigli nel petto e bucargli il cuore. Avrebbe sofferto, e dopo pochi istanti sarebbe morto. Eppure non ce l'avevo fatta, una parte di me, seppur debole, aveva avuto la meglio. Ero scoppiata a piangere come una bambina, e lo avevo lasciato andare.
E poi ero fuggita via, lasciando Derek nelle mani di Peter, che nel frattempo mi aveva chiesto di andare a cercare Scott.
Era giunto il momento di una bella riunione del branco.
Entrai a scuola, e fui invasa dall'adrenalina. Ma non mia, apparteneva a qualcun altro, ed era impressa nell'aria. Qualcosa mi diceva che la partita di Lacrosse era andata a buon fine.
Cercai di concentrarmi sull'odore di Scott, ma fu difficile dal momento che la puzza di sudore di tutti i giocatori sovrastava qualsiasi altro odore. Così decisi semplicemente di seguire quella puzza, che mi portò agli spogliatoi maschili. Non feci in tempo ad aprire la porta, che qualcun altro lo fece al posto mio.
Era Danny, frequentavo qualche lezione insieme a lui.
<<Ciao, Cassandra.>> mi salutò con un sorriso, e ricambiai con un cenno della testa. Il suo sorriso si spense quando notò qualcosa sul mio volto, e con un dito indicò il mio naso. <<Soffri di epistassi?>>
Mi toccai automaticamente il naso. Nemmeno mi ricordavo delle pessime condizioni in cui mi trovavo. <<Oh, ehm...sì. Non mi capita spesso, ma quando succede ci va giù pesante.>> conclusi quella farsa con una risatina nervosa. Cambiai discorso, e ne approfittai per chiedergli se Scott si trovava ancora in spogliatoio.
<<Sì, ha appena finito di farsi la doccia.>> rispose, così lo ringraziai e gli dissi che lo avrei aspettato fuori. Poi lo salutai, e rimasi appoggiata alla parete finchè non lo vidi uscire da scuola. Quindi entrai nello spogliatoio, facendomi più seria e andando dritta verso Scott, che aveva solo un asciugamano attorno alla vita.
Lo presi da una spalla e lo feci voltare verso di me, poi lo spinsi dal petto e lo feci sbattere contro un armadietto, così da bloccargli qualsiasi via di scampo. <<Credimi, non vorrei che le cose andassero in questo modo, ma tu proprio ti ostini ad ignorarlo. Ti devo portare da lui, con le buone o con le cattive.>>
I suoi occhi, già spalancati dalla sorpresa nel vedermi lì, brillarono di paura quando capì cosa intendevo. <<Cassandra, tu - >>
<<Per favore, Scott. Non rendere il tutto più complicato. Ti devo portare da lui, oppure - >>
<<Lascialo, Cassandra.>> mi irrigidii quando sentii la voce di Derek, e lasciai andare Scott. Mi voltai a guardare il più grande, con la mandibola serrata e gli occhi piedi di odio.
Cosa ci faceva lui lì?
<<Finalmente!>> esclamò Scott, allontanandosi da me per andare da Derek. <<Hai idea di quello che sta succedendo?>>
Ma prima che il corvino potesse rispondergli, un'altra figura venne fuori allo scoperto, rigirandosi una stecca da Lacrosse tra le mani. <<Proprio non lo capisco il Lacrosse.>> disse Peter, attirando l'attenzione del Beta, che rimase a fissarlo con un misto di paura e sorpresa nello sguardo.
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HAZARD - Pericolo costante (Teen Wolf)
De TodoCassandra aveva appena dodici anni quando scoppiò l'incendio a casa Hale, la famiglia che aveva deciso di crescerla come una figlia. Era appena una ragazzina quando l'incendio la soffocò, fino a farla cadere in coma. Le bruciò la pelle, e insieme a...