28. You'll Never Be My Alpha

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Mi svegliai a causa di un forte rumore, che mi costrinse ad alzarmi di colpo a sedere. Guardai fuori dall'enorme finestra che occupava quasi tutta la parete del loft, solo per scoprire essere già buio.

Era successo di nuovo...mi ero addormentata sul divano un'altra volta...

Era strano da pensare, ma quel loft mi metteva i brividi.

Derek mi metteva i brividi.

E a proposito del ragazzo, il rumore era stato provocato proprio da lui, che aveva lasciato cadere accanto al divano i miei scarponcini, e mi stava guardando dall'alto con aria di sufficienza.

Ricambiai il suo sguardo freddo. <<Che cosa c'è?>>

<<Devi venire con me.>>

Aggrottai le sopracciglia, confusa. <<Ma è sera.>> gli feci notare.

<<Appunto.>>

Non mi lasciò neanche il tempo di ribattere che si voltò e si avvicinò al portone scorrevole, aspettando che mi mettessi le scarpe. Ormai le nostre conversazioni si limitavano a poche parole dette con arroganza o apatia. Non lo riconoscevo più, non sapevo neanche che fine avesse fatto il nostro vecchio rapporto che, mio malgrado, dovetti ammettere che mi mancava.

Scossi la testa e mi preparai, alzandomi dal divano per prendere la mia giacca in jeans e avvicinandomi poi al ragazzo, che uscì di casa senza rivolgermi la parola. E continuò ad ignorarmi per tutto il tragitto in macchina, e il silenzio era talmente rilassante che quasi non mi rimisi a dormire. Ma poi Derek ebbe la bella pensata di frenare bruscamente.

<<Mi spieghi cosa ci facciamo qui?>> gli domandai, voltandomi verso di lui dopo aver letto su un cartello poco distante "Cimitero".

Non mi degnò di uno sguardo, mi disse solo di scendere e di seguirlo. Così feci, sempre nel silenzio più imbarazzante. Andai a sbattere contro la sua schiena quando si fermò improvvisamente.

<<Guarda.>> disse, indicando con il mento un punto oltre il cancello che ci separava dal cimitero di Beacon Hills. Guardai dove mi era stato detto, e vidi un ragazzo seduto su una ruspa, intento a scavare una tomba. Assottigliai gli occhi per leggere il nome del defunto sulla lapide: Katherine Argent. Poi spostai nuovamente lo sguardo sul ragazzo.

<<Quello è Isaac Lahey, viene nella mia scuola.>> affermai. <<Non sapevo lavorasse in un cimitero.>>

<<Cosa senti?>> mi chiese Derek, ignorando completamente ciò che avevo detto. Mi voltai verso di lui, guardandolo con sguardo confuso. <<Dimmi cosa senti.>>

Guardai Isaac. <<Cosa dovrei sentire di preciso?>>

<<Tutto.>>

<<Derek, non - >> fui interrotta da una sua mano appoggiata con forza sul mio collo, che mi costrinse in una mossa a voltarmi verso di lui, faccia a faccia con i suoi occhi illuminati di rosso.

<<Concentrati!>> sbottò, facendomi sussultare. <<Voglio che tu mi dica esattamente ciò che prova, ciò che senti tu su di lui.>>

Aggrottai le sopracciglia. <<T-Tu lo vuoi trasformare?>>

<<Ci serve un branco per essere più forti.>> disse, affermando ciò che avevo appena chiesto. <<E voglio insegnarti qualcosa. Ora concentrati.>> e con una mossa brusca mi lasciò il collo, e d'istinto mi allontanai da lui di qualche passo.

Illuminai i miei occhi e mi concentrai sulla figura di Isaac, cercando di capire cosa provasse in quel momento. <<Rabbia.>> dissi infine, dopo attimi di contemplazione. <<E rancore.>>

HAZARD - Pericolo costante (Teen Wolf) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora