Hope's pov.
Tornai a sedermi sul divano stringendo le birre che perdevano delle gelide goccioline d'acqua. Non avrei pensato più a Ty, ora che cominciava a mancare l'aria in quel posto caotico, volevo soltanto bere. Finii per stordirmi di brutto, come ogni volta, per smettere di pensare o almeno di soffrire. Persi il conto delle bottiglie che avevo bevuto dopo aver messo giù la seconda. Tutti quei suoni e la musica del dj divennero ovattati, come se fossi finita dall'altra parte di un tunnel. Mentre mi portavo le mani sugli occhi, la sensazione che il mondo mi girasse attorno mi fece scoppiare a ridere. Poi sentii l'odore di Ty, il cui corpo ora era più vicino. Feci scendere una mano lungo il suo collo duro, mentre le sue risate potevo udirle appena. La mia testa continuava a girare mentre mi sentivo stringere dalle sue braccia forti. Improvvisamente mi mise in piedi, ma non fu una grande idea, dato che le mie ginocchia si piegarono all'istante, facendomi sbattere per terra. le sue di Ty che si voltò sorpreso per poi ridere e stringermi a sé. Sentivo il corpo scosso dal dolore e subito dopo da un calore febbricitante, che mi colse appena mi fece sedere sulle sue gambe. Iniziai a sudare quando sentii la sua lingua nella mia bocca, seguita delle sue dita che ripercorrevano, sotto i miei pantaloncini, l'interno della mia gamba. Mi misi a ridere per il solletico che mi provocava la sua pelle a contatto con la mia, dando tregua a quel bacio famelico. Risi finquando non mi sentii di nuovo i piedi piantati. Tutta quella gente sfocata continuava a girare e la musica intorpidiva ciò che restava dei miei sensi. Volevo solo stendermi e chiudere gli occhi, ma una stretta al gomito mi trascinò fino all'uscita. Attraversai il parcheggio camminando in quel buio pesto che mi impediva di capire chi mi stringesse. Salii in un'auto ed intravidi una figura intenta ad accendere il motore, ma la sua voce non faceva che innervosirmi.
Ad un tratto volevo piangere.
Dopo non so quanto tempo, la mia portiera si aprì proprio sotto il mio peso, facendomi quasi sbattere per terra. O forse caddi, ma non me lo ricordo.
Capii dove fossi quando riconobbi la sabbia in cui i miei piedi affondavano, ed il vento che tirava dal mare portava con sé un'ondata di salsedine che mi stuzzicava il naso.
"Vuoi fare un bagno? Ho freddo. Fa freddo per un bagno." Farfugliai confusa, fregandomi le braccia nude con le mani fredde.
"Mettilo", disse la voce di Ty, che mi lanciò il suo giubbotto impregnato di colonia e tabacco. La vista pian, piano diventò leggermente più nitida e cominciai a vedere le onde che andavano a schiantarsi sulla riva. Il vento cominciava a tirare forte, facendo agitare le ciocche dei miei capelli nell'aria. Ty si sedette a terra, a pochi centimetri da me.
"Perché non ti sei portato la bionda?", dissi cercando di spostarmi più in là.
"Quanto hai bevuto?" dissimulò lui, facendo una smorfia a quello che doveva essere l'odore del mio alito.
"Poco visto che sono ancora lucida" almeno questa era la mia convinzione.
"A me sembra che non sai quello che dici." disse con un sorrisetto, mentre un braccio intorno alla mia vita mi tirò contro il suo petto scolpito.
"Sono sobria invece", dissi tentando ancora di allontanarmi da lui.
"Shh"
Si avvicinò e mi ritrovai direttamente sotto il peso del suo corpo. Sentivo le sue mani toccarmi ovunque e le sue labbra muoversi freneticamente contro le mie, come sempre. I suoi baci erano rapidi ed aggressivi.
Non capivo nulla, era tutto così veloce e frenetico da mancarmi il fiato, perché era questo quello che voleva: cercare di possedere anche il mio respiro. Mi sfilò via il suo giubbotto e fui presa subito dal panico e dal freddo. Era sempre così prepotente, pretendeva tutto di me facendomi anche male, ma le sensazioni negative che quei suoi comportamenti suscitavano, mi avviluppavano tutta, impedendomi di aprirmi con lui come avrebbe voluto. Per questo, a meno che non mi violentasse, non avrebbe mai avuto la parte più intima di me. Gli tirai con forza le mani contro il petto e, dimenandomi sotto il suo ingombrante peso, riuscii a liberarmi da lui. Cominciai pure ad urlargli contro cose che non ricordo minimamente, ma servì a farlo andare via, lasciandomi finalmente in pace.
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Hope - La speranza non conosce la paura || Selena Gomez & Bruno Mars (REVISIONE)
Romance"Le gocce d'acqua picchiettavano sul vetro delle finestre, come le sue dita sul tavolo della cucina. Il suono del caffè che saliva, ad un tratto non era più rassicurante come una volta. Era soltanto uno dei già troppi rumori nella sua testa. >, pe...