{Ventunesimo Capitolo}

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"Oh, non dire addio,
non dire addio.
Raccoglierò questi cocci fino a sanguinare
se questo aggiusterà le cose
perché non ci sarà la luce del sole se ti perderò, tesoro
non ci saranno cieli sereni
se ti perderò, tesoro.
Proprio come le nuvole
i miei occhi faranno lo stesso se te ne andrai...
ogni giorno, pioverà, pioverà, pioverà"

(Bruno Mars)

Hope
Chiusi gli occhi, finalmente li chiusi, ero arresa e in qualche modo pronta, tra qualche minuto sarebbe finito tutto. Ormai non avevo più aria nei polmoni e le unghie di Ty, conficcate nella mia pelle, stavano scavando nella carne del mio collo. L'inferno stava per accogliere la mia anima prava, Ty aveva vinto, lui ha sempre vinto ma so che un giorno mi avrebbe raggiunto, se quel posto esisteva avrei goduto nel vederlo dimenarsi nel fuoco della sua stessa trasgressione, malvagità, della sua personalità deforme.

Un rumore secco si diffuse nell'aria seguito dalle mani di Ty che mollarono la presa intorno al mio collo e dal suo corpo che mi cadde addosso schiacciandomi. Con un acuto lamento, quasi strozzato, mi gonfiai il petto d'aria che saliva e scendeva freneticamente, senza che io potessi controllarlo. Con la poca forza che stavo riacquisendo grazie all'ossigeno che ricominciò a viaggiare nel sangue, gettai Ty a terra con uno spintone deciso e vidi Joice in lacrime dietro di lui con una bottiglia rotta nella mano sinistra che le sanguinava. Corse a sollevarmi e vidi uscire tutti i curiosi fuori dal locale mentre Joice mi trascinava con tutta la forza che poteva nella sua auto. Mi chiamava per nome, stavo per perdere i sensi ma mi diede una serie di schiaffetti per mantenermi lucida.

"Hope...Hope ti prego rispondi Hope!" La sua voce tremava e si interrompeva ad ogni pesante singhiozzo.

"Joy.." mi interruppe.

"Non posso portarti all'ospedale altrimenti la polizia mi chiede chi ti ha conciata così e non posso avere altri guai...dimmi dove devo portarti!" Tremava e non riusciva ad inserire la chiave per accendere il motore. Quanto mi mancava il profumo di quest'auto, mi mancava lei, purtroppo il cuore non decide chi perdonare e chi no, quello lo fa la testa, il cuore se ama, ama.

"Non..." dissi strozzandomi con la mia stessa saliva che sapeva di ferro, o meglio, del mio sangue. Perdevo sangue ovunque, le mie mani sembravano essersi lavate in esso, l'occhio malmenato ormai era chiuso e bruciava, faceva troppo male e l'altro ormai era troppo stanco per restare aperto.

"Dove devo portarti?" Urlò facendomi tornare in parte lucida mentre cercava di mettere in moto l'auto che adesso non andava, qualcuno ce l'aveva con me, magari era satana che aveva perso la possibilità di torturarmi di persona.

"Da Will."

L'auto finalmente partì. "E dove ca**o sta Will?"

Mi ricordai delle parole di mamma a telefono e speravo con tutta me stessa che si riferivano a Will.

"Nell'officina fuori paese" facevo fatica a parlare, tutto di me gridava per il dolore e ..ca**o solo ora mi stavo rendendo conto che non mi sentivo più la caviglia, nè il piede anzi bruciava, bruciava da morire.

"Conosco solo una fuori paese ..quella dove va papà?"

"Lì" dissi per poi crollare sul sedile.

Mi risvegliai proprio mentre Joice, che gridava per farmi svegliare, mi stava tirando fuori dall'auto, la caviglia, ca**o la caviglia!

Will uscì fuori dall'officina mentre io non ero in grado di fare mente locale e tra tutti i dolori pensavo a quello che provavo alla base della gamba, avrei voluto gridare e farmi sotto per il dolore.

Hope - La speranza non conosce la paura || Selena Gomez & Bruno Mars (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora