{Quarantaseiesimo Capitolo}

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"Quando ci sarà la follia, quando ci sarà il veleno nella tua testa

Quando la tristezza ti lascerà a pezzi nel tuo letto

Ti sosterrò nel profondo della tua disperazione

Ed è tutto in nome dell'amore"

(Martin Garrix & Bebe Rexha)

Hope's pov.

Quando mi svegliai, trovai Will a curiosare tra gli scaffali di camera mia su cui tenevo la mia invidiabile collezione di classici.

"Prima che tu me lo chieda..si li ho letti tutti."

Will si voltò verso di me di scatto, forse credeva stessi ancora dormendo.

"Questa stanza è ...tutto quello che non avrei mai immaginato fosse."

Lo so. Per questo mi faceva ancora strano che Will ci fosse entrato, ma infondo, ero contenta di poterlo avere lì con me. Lo guardai girare per tutto il tempo a fissare i miei gingilli e le mie foto. Ero pronta a condividere con lui il mio tutto, ed il mio tutto era rinchiuso proprio lì dentro.

"Come fa questa lampada a liberare delle palline nell'aria?"

Mi alzai e lo raggiunsi, sorridendo per la sua curiosità.

"Non lo so, viene da Parigi. Lì sono tutti un po' più romantici."

Will mi guardò e sorrise. "Sei un.. tipo romantico?"

Raccolsi un libro che Will aveva tirato fuori da uno scaffale e lo strinsi al petto, poi con lo sguardo basso sorrisi amaramente. "Non sai quanto."

Posai il libro al suo posto ma, quando stavo per raggiungere il letto, Will mi tirò a sé e mi intrappolò di nuovo nelle sue braccia forti. Mi baciò con tanta passione da farmi venire voglia di non staccarmi più da lui. Le sue labbra erano troppo belle e le sue mani sapevano stringermi forte come Ty non aveva mai saputo fare. Mi stringeva forte, non per intrappolarmi, ma più per proteggermi, ed io percepivo tutto il calore del suo cuore, lo sentivo dritto nel mio. Will mi scioglieva, mi tormentava, mi alienava da tutto. Le mie mani giocavano invece con la sua schiena in un modo così timido da farmi ricredere su tutto quello che invece ero sempre stata. Non ero neppure sicura di volerlo fare, ma lui non mi lasciava pensare, mi baciava con ardore, allora per sentirlo profondamente, una volta arrivata lì dove il corpo suo si inarca per disegnare i glutei perfetti, infilai una mano sotto la maglia e lentamente risalii tutta la schiena, fino ad arrivare al collo, mentre l'altra stringeva il muscolo del suo braccio. Le sue mani strinsero i miei capelli, quasi non respiravamo, solo lui sapeva farmi girare la testa soltanto accarezzando i miei capelli, solo lui sapeva farmi sentire così, come solo i libri ti facevano sentire. Percepivo che gli piaceva, e allora la mia mano ripercorse di nuovo la linea perfetta della sua schiena, il suo corpo era bellissimo, ed io l'avevo potuto apprezzare quando eravamo al mare, quando il sole gli era rimasto sulla pelle ed il suo luccichio negli occhi profondi.

Will rise sulle mie labbra che lo volevano ancora, e risi anche io, ma l'avevo capito, ci desideravamo abbastanza e da troppo tempo ormai per riuscirci a baciare come due adulti normali, il problema era che quando ci baciavamo diventavamo adolescenti pazzi e spontanei, liberi da ogni pensiero, desiderosi solo di amore e fuoco. Per questo Will riprese il controllo, anche se i suoi occhi brillavano troppo da esser subito traditi.

"Ci sono delle regole.." disse sorridendo. Posò le mani sui miei fianchi e lentamente mi allontanò quanto bastò per sentire ancora il suo profumo.

"Troppo dure."

"Bhe, però sono giuste."

"Si, sto iniziando a capire." dissi sorridendo insieme a lui.

Restammo tutto il tempo a parlare sottovoce, affinché i nostri non ci sentissero, gli mostrai tutti i miei disegni, o almeno, quelli che avevo fatto ultimamente, gli altri erano stati tutti distrutti dalle mie stesse mani, quel maledetto giorno. Gli dissi tutti i nomi dei miei pupazzi d'infanzia, e, dopo che mi aveva preso in giro, lo buttai giù dal letto, con la scusa che dovessi aggiustarlo.

Hope - La speranza non conosce la paura || Selena Gomez & Bruno Mars (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora