{Ventisettesimo Capitolo}

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"E' una bella notte.
Stiamo cercando qualcosa di stupido da fare.
Hey, piccola,
Penso di volerti sposare."
(Bruno Mars)

Hope's pov.
1...2...3...4...

Non mi era mai capitato di dover contare per controllare l'ansia. Era per me un'idea stupida, da deboli.
Eppure, mi sentivo debole e in preda a mille pensieri che correvano veloci nella mia mente insieme ad emozioni che si aggrovigliavano tra di loro.
Camminavo davanti a mia madre e zio Audrey, lo zio di mamma che, poichè nonno era morto, aveva preso la nobile decisione di accompagnare la sposa all'altare. Mamma non aveva fratelli maschi e sua sorella era morta quindi zio Audrey, oltre ad essere lo zio più legato a noi, e sopratutto a lei, era il più adatto ad accompagnarla.
Io, invece, facevo da damigella d'onore e, per questo, anch'io ero sotto gli occhi di tutti gli invitati.
Ci trovavamo a percorrere una stradina che più avanti diventava una discesa e conduceva direttamente all'altare. Il suolo era ricoperto da piccole pietruzze incastonate tra di loro e ai lati vi erano alberi altissimi decorati con ornamenti in bianco e un chiaro rosa antico che rendeva l'intera scena più romantica.
Dietro la sposa tenevano il velo due gemelle di sei anni, ricciolute e dalla pelle scura, che erano le nipotine di Tom.
Erano un'incanto, sembravano bamboline nei loro vestitini chiari.
La musica era cominciata e stavamo percorrendo la stradina ma la discesa ci copriva ancora per un pò dalla vista degli invitati che si stavano sporgendo, senza successo, per poter intravedere almeno uno di noi.
A tratti guardavo i miei piedi sperando che il mio equilibrio non vacillasse su quei tacchi, non sarebbe stata una cosa tanto romantica.

5..6..7.

Alzai gli occhi che veloci percorsero gli sguardi felici di tutti gli invitati che, cominciata la discesa, comparvero dinnanzi a noi.
Tutti quegli occhi mi facevano sentire così piccola.
Non mi azzardavo neppure a gettare uno sguardo all'altare però il solo pensiero mi indusse a cercare Will, l'unico che volessi vedere, o quasi.
Poi il mio cuore disubbidì alla mente e comandò ai miei occhi di guardare l'altare allestito all'aperto che dava la vista, ovviamente, sul nostro bellissimo mare.
I miei occhi incontrarono subito quelli sorridenti del pastore Jordan, il pastore di questa città, e poi tutto si fermò; Alla sua sinistra c'era Will.
Il sangue cominciò a correre caldo giù per le vene, il mio cuore ormai batteva nella gola e le mani, che tenevano il cuscinetto con le fedi nuziali, cominciarono a sudare e a formicolarmi mentre la mia mente si riempì della delicata e romantica musica che stavano suonando al piano.
Questi sembravano gli effetti di una malattia, forse perchè lo era.
Lui era l'unica malattia di cui valeva la pena morire.

Costrinsi i miei occhi a non guardare Will e continuai a camminare tenendo un'aria, non seria, ma serena.
Finalmente arrivammo davanti allo sposo, l'unico che non avevo ancora guardato.
Tom era elegantissimo e il suo carisma lo rendeva ancora più attraente.
La camicia bianca contrastava la sua pelle scura che faceva risaltare il suo bianco sorriso.
Salì lo scalino e mi posizionai a sinistra mentre, difronte a me, c'era Will.
Tom alzò il velo che copriva il volto di mamma e tutti presero posto tranne me e Will che eravamo uno davanti all'altro, a dividerci c'erano solo gli sposi.
Mi concentrai a guardare i fiori bianchi che erano stati messi ai lati del tappeto blu dal quale eravamo arrivati. Le sedie dove sedevano gli invitati erano state adornate da altri fiori bianchi e da veli corti quanto nastri che, per il vento, non facevano altro che danzare dolcemente sotto ai miei occhi.

Il pastore tenne un discorso che non mi disturbai ad ascoltare, per me l'amore dura per sempre.. fino al divorzio. E questo matrimonio ne era la prova.
Ogni tanto guardavo nonna Jane e Joy che erano sedute vicine, poi corrugai le sopracciglia; poteva non esserci Jan? Ovviamente no!
Era seduto in terza fila, a destra e sorrideva godendosi a pieno la scena che, qualche minuto pensavo dovermi godere e qualche minuto dopo pensavo fosse tremendamente assurda.
Il pastore Jordan, dopo aver ricevuto il "Sì" dagli sposi, si pronunciò.
"Chi si oppone a quest'unione parli ora o taccia in eterno."
Sorrisi, probabilmente qualche mese fa avrei dato spettacolo fermando le nozze, invece adesso ero rassegnata, un pò tranquilla, un pò triste, un pò tutto.
Tom tirò fuori un respiro per incoraggiarsi e mamma gli sorrise caldamente mentre le prese la mano. Poi la guardò come non gli avevo mai visto fare. I suoi occhi erano profondamente dolci e sinceri e si erano incastrati in quelli verdi di mamma. Li guardai entrembi mentre, senza parlare, si stavano raccontando il futuro.
E mi persi.

Hope - La speranza non conosce la paura || Selena Gomez & Bruno Mars (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora