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«ricordate qualcosa, per caso, prima del labirinto» chiesi, per la troppa familiarità nei loro volti.
«a dire il vero» disse quello che poco prima aveva detto di chiamarsi Spike «io ho alcuni flash del passato, ma a volte sembrano non avere senso»
«di che tipo?» chiese Newt lanciando a me e Thomas un occhiata «di me, e altre persone che non riesco a riconoscere, di episodi che ora mi sembrano surreali: animali, lupi e cinghiali, se mi ricordo bene dai flashback, che scappano» «scappano, da cosa?» «non lo so, non si vede» «va bene, altro?» «no solo questo» Newt fece un cenno col capo, «voi altri invece?» «noi niente» rispose il tipo con i capelli più scuri: Troy, si chiamava Troy.
«si, sono loro tre» una voce da dietro pronunciò la frase, poi due guardie vennero a prendere i ragazzi nuovi. li portarono nel loro dormitorio e li diedero dei vestiti puliti come avevano fatto per noi, poi, invece, scortarono noi nel nostro dormitorio.
dopo poco sentimmo bussare alla porta di metallo.
era Aris, il ragazzo che ci fermò nel corridoio.
«voi due dovete seguirmi» «perché dovremmo?» gli rispose Thomas «perché vi farei scoprire delle cose»
allora decidemmo di seguirlo. ci portò nei condotti dell'aria, e arrivò in una delle tante finestrelle che portava a una dei tanti corridoi. c'erano dei dottori che portavano delle barelle con delle coperte sopra i corpi. «conta» disse Aris. allora contammo le barelle. esattamente il numero di ragazzi che poco prima Janson aveva chiamato per iniziare la loro 'nuova vita'. «c-cosa fanno nella stanza?» chiesi un po' spaventata ad Aris. «non lo so, i condotti dell'aria finiscono qui» tornammo al dormitorio, e per poco non ci scoprirono.
Il giorno dopo sempre la stessa storia, mensa, nomi e 'nuova vita'. nessuno di noi venne chiamato, ma io provai ad infiltrarmi. sapevo che mi avrebbero visto, era questo il mio intento.
«dove pensi di andare ragazzina? non puoi passare»
«voglio vedere una mia amica» in realtà non c'era nessuna amica «NON PUOI PASSARE CHIARO?» tornai indietro, ma poi, poi feci una scatto cercando di scappare. mi fermarono ovviamente. Janson arrivò «che succede?» «questa ragazzina cercava di passare» nel frattempo gli altri erano arrivati e stavano dietro di me. «oh Sophia» mi mise una mano sulla spalla e poi continuò «non lo sai che stiamo dalla stessa parte?» «ne sei sicuro? allora fammi passare» non disse niente se non «portateli nei dormitori»
arrivammo sani e salvi. Thomas si avvicinò a me «l'hai presa?» «si» d'un tratto Aris sbucò dai condotti dell'aria che portavano nella nostra stanza.
«siete pronti?» «si arriviamo» Newt ci fermò «state andando a controllare la stanza di ieri sera vero?» «si, magari non c'è niente, ma sono paranoica per cui facci andare» «va bene andate.» «grazie»
scovolammo nei condotti con Aris. raggiungemmo la finestrella che portava al corridoio, che poi a sua volta ci avrebbe portati alla stanza in cui avevano portato i corpi il giorno prima. «presto, scendete» ci disse Thomas. passai la tessera magnetica che avevo preso alla guardia al pranzo. la porta di aprì. ha infinità di corpi si trovavano davanti a noi. non riuscivamo a contarli per quanti erano. «Elis» disse quasi piangendo Aris. «la conosci?» gli chiede Thomas «si» «mi dispiace amico»
la porta si aprì di nuovo. Janson e una guardia entrarono. mi sembrò per un attimo di aver già vissuto quella scena, ma non ci feci tanto caso. dovevamo uscire da lì, ma mi accorsi che non c'era un altra uscita quindi dovevamo uscire dalla porta principale.
Janson iniziò un collegamento. «ehi Tommy, sono io che vedo somiglianze o è la donna del video? quella di quando siamo usciti dal labirinto» «si, è lei Sophi»..

The Maze Runner - È tutto reale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora