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camminammo verso il centro dell'edificio.
«dividiamoci e cerchiamo delle cose che potrebbero servirci, Newt e Minho, Aris e Winston Spike e Frypan, Troy e Louis e infine io e Sophia» ognuno andò per la sua strada «ah prima di andare tra 15 minuti tutti qui di nuovo» qualcuno fece un cenno con la testa poi ci dividemmo.
«che stiamo cercando Tommy?» «qualunque cosa, forme di vita, oggetti che possano dirci dove andare, acqua e cibo. tutto» passarono pochi minuti e poi Thomas mi fece una domanda «beh, forse questo non è il momento giusto, ma da quella volta nel labirinto non abbiamo più parlato» «bene, vuoi parlarne?» «certo, ci sediamo qui?» «okay» «okay ecco, quel bacio, si ehm io lo volevo davvero» «anche io Tommy» lo ammisi, finalmente potevo dirgli ciò che provavo. era da molto tempo che volevo farlo. «vuoi chiamarmi davvero Tommy?» «si Tommy» ridemmo entrambi, poi tornammo con gli occhi lucidi a guardarci. provai a dirgli qualcosa «ciò vuol dire che noi sia-» non finii la frase e lui mi baciò. «si Soph-» «aspetta Soph? mi hai appena chiamato Soph?» «si beh tu Tommy io Soph, ognuno il suo» dopo una piccola pausa continuò «tornando a noi, si, io direi proprio di sì» mi baciò di nuovo. «beh ora faremmo meglio ad andare» gli dissi. mentre tornavamo Thomas vide un generatore di elettricità. «questo ci sarà utile» «aspetta non mi semb-» ovviamente fece di testa sua e lo attivò. «vedi? nessun problema Soph ;)» «io non direi Tommy» indicai dietro di lui. una ventina di spaccati venivano verso di noi. «corri Thomas corri!» corremmo più veloce possibile, stavamo per arrivare nel luogo in cui ci dovevamo incontrare con gli altri. erano tutti li, ad aspettarci. urlai «scappate!» appena videro gli spaccati dietro di noi iniziarono a correre. «dove si va?» chiese urlando Frypan. «verso le scale mobili abbandonate» gli rispose, sempre urlando, Thomas.
salimmo le scale. gli spaccati ci stavano con il fiato sul collo. sentimmo un grido «aiutatemi» era la voce di Newt. la riconoscerei tra mille. mi fermai. «Thomas, Newt salvalo!» Thomas diede un calcio allo spaccato che stava aggredendo Newt. «grazie Thomas. ora andiamo» corremmo sempre più veloci.
arrivammo a una specie di tunnel, alla fine di essi c'era una porta con scritto 'exit' «li tengo impegnati» Troy tirò fuori dalla tasca la pistola e iniziò a sparare. noi intanto cercavamo di aprire la porta.
«sbrigatevi, ho pochi colpi» ci disse Troy dopo pochi minuti. Minho finalmente sfondò la porta. «dai Troy andiamo!» urlai. lui corse, ma uno spaccato lo tirò per la gamba. lo colpii con la borraccia. «corri forza» raggiungemmo gli altri.
finalmente seminammo tutti quegli spaccati e ci sedemmo per un attimo. quell'attimo si trasformò in ore e la mattina seguente ci svegliammo da un corvo che si era posato su Thomas. «ehi va via corvo!»

The Maze Runner - È tutto reale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora