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la donna sembrava essere preoccupata «beh? avete trovato la cura si o no?» «n-non ancora» rispose Janson «muovetevi allora che aspettate?» «stiamo cercando di trovarla» «Janson ascoltami, se non sei in grado di compiere questo compito allora troverò qualcun altro» «no, no io ci riuscirò stia tranquilla» «bene, ma ricorda non devono soffrire» «certo»
il collegamento si chiuse e loro uscirono.
tornati al dormitorio ne parlammo con gli altri.
«bene cosa aspettiamo a scappare?» «niente, partiamo, ora, subito. stanno venendo qui» ci disse Thomas. «aspettate!» urlò Minho. «se c'è ne andiamo così non avremo neanche il tempo di finire i condotti e ci troveranno. blocchiamo la porta, rimarranno impegnati» «hai ragione. LA SCRIVANIA FORZA!» la scrivania venne spostata davanti alla porta d'acciaio, poi ci avviamo verso i condotti. scendemmo nel corridoio di prima.
Aris si fermò «devo fare una cosa andate voi» «cosa?» «volete uscire da qui? allora fatemi andare» «perfetto io vado con lui» aggiunse Winston.
iniziammo a correre. sembrò di essere tornati nella
radura e che stessimo cercando la via d'uscita del labirinto.
ci ritrovammo nei tunnel sotterranei. da lontano si vedeva l'uscita.
si sentì un rumore. ci girammo di scatto. un proiettile di una pistola si scagliò sul muro, è un altro stava per scagliarsi su di noi. girammo l'angolo. Minho si fermò, prese la rincorsa e tornò indietro. diede un calcio alla guardia che cadde a terra.
«il lanciagranate Minho» urlò Newt.
tornò da noi e ci avviammo verso l'uscita in fondo.
«Sophia, fermati» mi girai. «ti aspetti che mi fermi davvero?» «beh si» si spostò. «merda» sussurrai
«ci avete lasciato» Thomas si avvicinò
«che facciamo Thomas? non possiamo lasciarli qui»
«Spike, Troy, Louis calmatevi» avevamo un lancia granate «rischiamo?» «rischiamo» iniziammo a sparare. le guardie li lasciarono. corsero verso di noi. la porta si aprì. «chiudete l'uscita 3 subito!» urlò Janson nel walkie-talkie. corremmo. veloce, molto veloce. l'uscita scendeva lentamente. «forza!» «correte!» urlarono i ragazzi.
per fortuna con una scivolata tutti riuscimmo a passare. «te la sei cercata Sophia» «vaffanculo!» gli urlai. «forza Sophia andiamo» Thomas mi tirò per un braccio. era notte ed era tutto buio. dovevamo mescolarci tra il nero della notte. milioni di guardie erano intorno all'edificio della C.A.T.T.I.V.O
«bassi, rimanete bassi» ci urlò Thomas «ehi Thomas fermati!» gli dissi prima che potesse muovere un solo piede «che c'è?» «Aris e Winston» «siamo qui» due corpi caddero a terra, si vedeva che erano stanchi.
«Aris! Winston!» corsi verso di loro. «cosa dovevate fare?» «fa-fare in modo che Spike, Troy e Louis venissero catturati e portati da voi, così sarebbero potuti scappare» mi girai verso i tre ragazzi «quindi sapevate che sareste scappati?» «già»
le voci delle guardie ci ricordarono che dovevamo scappare. «forza correte!» entrammo nel primo edificio che ci capitò nella strada.
«Minho la torcia» un piccolo raggio di luce si accese
ci fermammo «bene, Tommy qual è il piano?» chiese Newt «perché tu hai un piano giusto?» «ehm si cioè io-» «noi ti abbiamo seguito fino a qui e tu mi stai dicendo che non hai un piano?» intervenni io «in realtà noi abbiamo un piano. quando siamo entrati nella stanza Janson era lì e parlava di un 'popolo' che vive tra le montagne, il braccio destro, è formato da immuni e combatte la C.A.T.T.I.V.O da anni. siamo diretti li» «bene allora domani mattina partiremo, per stanotte staremo qui.» mi rispose Newt.
«ehi ragazzi venite qui» disse Winston «fammi luce Minho» aggiunse. c'erano delle impronte. qualcuno era stato li.

The Maze Runner - È tutto reale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora