Girovagavo per le strade di San Diego sovrappensiero. Era una mattinata soleggiata e amavo sentire i deboli raggi del sole baciarmi la pelle. Come ogni mattina, stavo andando a scuola a piedi, nonostante non fosse proprio dietro l'angolo. Camminare mi piaceva, mi permetteva di rilassarmi ed era probabilmente l'unico momento di tranquillità che mi era concesso durante la giornata. Il silenzio veniva solo squarciato dagli urletti dei bambini che si recavano insieme verso la scuola. Sorrisi istintivamente nell'assistere a quella scena e mi persi nella tranquillità di quella mattina. Ma ben presto il suono di un clacson mi riportò alla realtà e sobbalzai per lo spavento.
“Heaven salta su.” gridò Madison dalla sua decappottabile rossa, accostando l'auto al marciapiede. Mi avvicinai alla sua auto e poggiai le mani sullo sportello.
“No Maddy, preferisco andare a piedi.” dissi con un sorriso. Mise subito il broncio, proprio come una bambina e non potei far altro che ridere.
“Almeno per una mattina, vuoi accettare il mio passaggio?” disse sospirando pesantemente. Alzai gli occhi al cielo, ancora non del tutto convinta su cosa fare. “Guarda che arriverai in ritardo alla lezione del professor Smith.” gongolò rivolgendomi un sorrisetto.
“Va bene accetto.” dissi fiondandomi in macchina. La sentii ridere e mi lasciai trasportare. Era la mia migliore amica da sempre. Avevamo avuti i nostri alti e bassi, ma non avevamo mai smesso di volerci bene. Il nostro legame era diventato sempre più forte con il tempo. E ora non avrei saputo come fare senza di lei.
“Hai proprio una bella cotta per lui vero?” ridacchiò piano, senza distogliere lo sguardo dalla strada.
“E' giovane e bello, perché non dovrei avere una cotta per lui?” dissi scrollando le spalle. Era arrivato solo quest'anno per insegnare letteratura e improvvisamente la sua materia era diventata la mia preferita. Prendevo voti alti, mai un'assenza e nessun ritardo.. almeno fino ad oggi.
Parcheggiò davanti la scuola ed io corsi dentro, senza nemmeno aspettarla. Salutai alcuni amici lungo il corridoio e mi tranquillizzai. Non era ancora suonata la campana, quindi potevo prendere il libro in tutta tranquillità. O così pensavo.
“Moore. Ci si rivede.” disse Niall appoggiandosi sull'armadietto accanto al mio. Alzai gli occhi al cielo e risi.
“Sono mancata solo ieri.” dissi scuotendo la testa dopo aver preso il libro e chiuso l'armadietto.
“Si, ma ho sofferto per la tua assenza.” disse facendo un'espressione addolorata, stringendo gli occhi. Continuai a ridere e gli diedi una spinta. Anche se scherzava sapevo che nelle sue parole c'era un fondo di verità. Stavamo sempre insieme, i nostri genitori erano amici e di conseguenza eravamo sempre stati un punto di riferimento l'uno per l'altro. Passavamo intere giornate insieme, e dormivamo anche insieme visto che i miei genitori si fidavano di lui e avevano sempre cercato di farci fidanzare. Ma no, non eravamo assolutamente fidanzati. Non riuscivo a pensarlo in quel modo, era più come un fratello per me.
Mi scortò in classe e mi lasciò un bacio sulla guancia prima di allontanarsi. Entrai in classe trovando il professore che appuntava qualcosa sul registro.
“Scusi il ritardo.” dissi con un sorrisetto chiudendomi la porta alle spalle. Alzò lo guardo verso di me e mi rivolse un sorriso gentile.
“Non sei in ritardo, puoi andarti a sedere.” disse indicandomi un posto vuoto in prima fila. Presi un respiro profondo e feci come mi aveva detto. Era davvero bellissimo, ma sapevo che avrei solo potuto ammirarlo da lontano.
Senza rendermene conto passarono 5 ore ed era arrivata già l'ora del pranzo. Puntuale come sempre Niall mi aspettava fuori dalla classe di geografia. Sapeva il mio intero orario e mi aspettava al termine di ogni ora.
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River Valley || h.s.
FanfictionUn mondo diviso dalla guerra, un'umanità avida e impassibile di fronte ai vinti, un emisfero pieno di disperazione e dolore. Un raggio di sole che cerca di condividere la sua luce con gli altri.© copertina: crediti a @mels_18