Capitolo 22

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"E quindi che si fa?" chiesi ad Harry in preda al panico. La confessione di Josè aveva movimentato l'intero corpo di sicurezza di San Diego, chissá cos'altro sapeva e a quali conseguenze avrebbe portato.

"È per questo che il presidente è qui." affermò Harry con convinzione. E in quel momento sentii un peso abbandonare il mio corpo. Dopo quella cena continuavo a pensare che lui sapesse qualcosa su di me, che mi facesse spiare da qualcuno. Qualcosa dal suo modo di fare mi aveva fatto intendere che fosse qui per me.

"Credo sia meglio che io torni a casa." mormorai avviandomi verso la porta.

"Hai ragione. Ti accompagno." propose Harry fiondandosi fuori dalla casa. Speravo lo dicesse, non volevo che andasse via. Era squallida e un po' triste come cosa, ma non riuscivo a farne a meno. Aveva completamente abbattuto il muro che avevo creato per mantenere una certa distanza tra noi due, come se fosse fatto di carta.

Camminai al suo fianco lungo la strada e in pochi minuti raggiungemmo casa mia. Non sapevo cosa dire, se invitarlo ad entrare o salutarlo.

"Grazie per la gita." dissi cercando di smorzare la tensione, dopo aver aperto la porta.

"Heaven." mi richiamò alzando gli occhi al cielo e sbuffando come un bambino. Non potei fare a meno di ridere.

"Vuoi rimanere?" chiesi nervosamente mordendomi il labbro.

"No, devo vedere cosa sta succedendo a Tijuana." disse ritornando serio in viso. Nel mio petto sentii qualcosa sgonfiarsi, ma sapevo che era giusto che tornasse nella sua città.

"Va bene. Allora ci vediamo." dissi insicura se dover chiudere la porta o avvicinarmi a lui e dargli un bacio.

Prima che potessi rifletterci ancora lui poggiò le sue mani sulle mie guance e fece scontrare le nostre labbra in un semplice bacio. Per fortuna c'era lui che riusciva a fare sempre quel passo in più che io avevo paura di fare. Meditavo troppo sulle cose, mentre lui era impulsivo.

"Ci vediamo principessa." sussurrò sulle mie labbra prima di allontanarsi e sparire tra le strade di San Diego.

-

"Stasera c'è il ballo. Non vedo l'ora." starnazzò Maddy dopo avermi raggiunto al mio armadietto.

"Evviva." mormorai con finto entusiasmo. Il mio umore non era esattamente gioioso. Erano passati cinque giorni dalla nostra "gita" e non avevo ancora avuto notizie di Harry. Il timore che gli fosse successo qualcosa aveva occupato i miei pensieri a tutte le ore del giorno.

"Non fare la guastafeste." borbottò con un tenero broncio. Le rivolsi un sorriso tirato e lei alzò gli occhi al cielo facendomi ridacchiare.

"Ci vediamo a pranzo stronzetta." disse prima di sparire nella massa di studenti che affollavano il corridoio.

"Buongiorno accompagnatrice." disse Niall affiancandomi mentre mi avviavo lungo il corridoio.

"Buongiorno accompagnatore." dissi rivolgendogli il primo sorriso sincero della giornata.

"Sei pronta per divertirti stasera?" chiese con un sorriso a trentadue denti. Il suo entusiasmo era contagioso e per la prima volta dopo giorni mi sentii elettrizzata all'idea di andare al ballo.

"Come sempre." mormorai non riuscendo a smettere di sorridere.

"Fantastico. Ci vediamo più tardi." disse lasciandomi un bacio sulla guancia e dirigendosi verso la sua classe.

Le ore di lezione passarono lentamente, la mia mente non riusciva a concentrarsi. Odiavo il fatto che lui dovesse occupare costantemente i miei pensieri. Non era sano per me. Lui in questo momento stava vivendo la sua vita ed io dovevo fare altrettanto. Avrei solo voluto sapere cosa gli era successo, se stava bene.

River Valley || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora