Capitolo 10

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"Vieni." disse afferrandomi il braccio e trascinandomi nel parcheggio. Non avevo la forza di parlare con lei, ma contrastarla sarebbe stato più difficile, quindi la seguii senza proferire parola.

"Sali." disse indicando la sua macchina mentre lei si affrettava a salire. Obbedii e mi accomodai sul sedile. Questa sua energia mi stava confondendo. Io ero distrutta.

Mise in moto ed uscì dal parcheggio, anche se con qualche difficoltà visto che i ragazzi non capivano che non potevano fermarsi a fare conversazione in mezzo alla strada.

Rimase in silenzio per qualche minuto mentre faceva una strada che non riconoscevo.

"Dobbiamo parlare." disse stringendo le mani sul volante.

"L'hai già detto." dissi annoiata, incrociando le braccia al petto.

Sentii il suo sguardo bruciarmi addosso prima che riportasse gli occhi sulla strada.

"Senti, ho riflettuto." disse nervosamente, pizzicandosi il labbro con le dita.

"E sei arrivata ad una conclusione?" dissi guardando fuori dal finestrino.

"Si. Penso sia giusto che io ti chieda scusa. Sono saltata alle conclusioni ed è ovvio che se ci fosse qualcosa di serio tra di voi tu me lo diresti." disse lanciandomi un'occhiata mentre pronunciava l'ultima parte.

"Certo che te lo direi. Non c'è nulla tra di noi, siamo solo amici. E non c'è bisogno che tu mi chieda scusa, ti capisco." dissi rivolgendole un sorriso rassicurante. Lei ricambiò con un sorriso pieno di gioia.

"Però è carino. Direi proprio che è sexy." disse dandomi una pacca sulla spalla.

"Ma sei impazzita?" dissi lasciandomi scappare una risata.

"Che c'è? Sto solo dicendo che se fossi in te ci proverei." disse con un sorrisetto.

"Oddio no, sta zitta!" esclamai senza riuscire a nascondere un sorriso. Incrociai le braccia al petto e guardai fuori dal finestrino. Se solo avesse saputo che non era così semplice. Venivamo da due mondi diversi, eravamo troppo diversi. Tra noi non avrebbe mai potuto funzionare. E perchè stavo seriamente pensando a come sarebbe potuto essere avere una relazione con lui? Era assolutamente fuori discussione.

"Beh, se non ci provi tu allora.. Ci proverò io!" disse lanciandomi un'occhiata furba.

"No! Assolutamente no!" dissi spalancando la bocca per lo shock. Non poteva seriamente pensare di stare insieme ad Harry.

"Calma. Non ti farei mai una cosa del genere." disse con una risatina. "Sei proprio cotta di lui." aggiunse pizzicandomi la guancia.

"Smettila. Non è vero." dissi imbronciandomi come una bambina. Feci un sospiro per calmarmi. Il pensiero di Harry insieme a Madison mi mandava fuori di testa. Perché questa gelosia insensata? Lui poteva stare con chi voleva. E chi mi diceva che non aveva già una ragazza dall'altra parte del muro? Il pensiero mi fece intristire.

"Oggi pranzerai a casa mia, visto che nessuna delle due ha mangiato molto." disse svoltando nel vialetto di casa sua. Sorrisi ed accettai volentieri il suo invito. Non volevo passare un'altra giornata sola a casa aspettando che Harry sarebbe venuto da me. Più mantenevamo le distanze, meglio era per entrambi.

"Ho pensato che potremmo cucinare insieme." disse sedendosi sullo sgabello, intorno all'isola della sua immensa cucina.

"Hai pensato che io potrei cucinare mentre tu guardi." dissi scuotendo la testa. Lo faceva sempre, lei era una frana a cucinare e mi rifiutavo di farla mettere ai fornelli.

"Però questa volta faremo a modo tuo." dissi rivolgendole un sorrisetto maligno.

"C-Cosa?! No, potrei mandare a fuoco la casa." disse cercando di tirarsi fuori, ma non glielo avrei permesso.

River Valley || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora