Capitolo 2

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Quel ragazzo aveva occupato i miei pensieri per tutta la notte e non ero riuscita a chiudere occhio. La mia sveglia era già suonata da un po', ma non riuscivo a mettere un piede fuori dal mio confortevole e caldo letto. Non potevano abolire la scuola? Avremmo potuto apprendere qualcosa tramite delle registrazioni che si potevano ascoltare durante il sonno. Sarebbe stato il coronamento di un sogno. Strinsi le braccia intorno al mio cuscino e decisi di concedermi qualche altro minuto.

Sobbalzai sul letto dopo aver sognato di cadere nel vuoto e sentii il cuore battermi forte nel petto. Mi stropicciai gli occhi e guardai l'orario. Merda, erano le 7:50 e avevo solo 10 minuti per prepararmi ed arrivare a scuola. Cercai di uscire fuori dal letto, ma ero completamente avvolta nelle lenzuola e inciampai sbattendo la faccia sul pavimento.

"Porca puttana.” sibilai per il dolore che mi causò quella caduta. Presi il cellulare e chiamai subito Niall mentre mi massaggiavo la guancia dolorante. Mi sarebbe di sicuro spuntato un livido.

"Cos'è successo?” esclamò Niall rispondendo al cellulare dopo un singolo squillo.

"Mi sono appena svegliata ed ho bisogno che tu venga a prendermi. Ti prego.” dissi mentre aprivo l'armadio per tirare fuori i vestiti da indossare. Optai per un paio di jeans a vita alta e una maglietta senza maniche.

"Certo, sto venendo.” disse divertito e potei sentirlo sorridere. Scossi la testa con un sorrisetto.

"Sbrigati.” dissi chiudendogli il telefono in faccia. Corsi in bagno e mi feci la doccia più veloce della mia vita. Uscii dopo 2 minuti e misi i vestiti che avevo scelto poco prima. Sciolsi la coda di cavallo e mi spazzolai i capelli con vigore. Non avevo tempo per truccarmi quindi corsi di sotto, presi una mela dal porta frutta e, dopo aver messo lo zaino in spalla, uscii fuori di casa. Niall era già arrivato e mi aspettava. Entrai in macchina e gli diedi un veloce bacio sulla guancia prima di guardare la strada di fronte a me. Aggrottai le sopracciglia quando capii che non ci stavamo muovendo.

"Cosa stai aspettando? Arriveremo tardi!” urlai verso di lui incrociando le braccia al petto. Mi rivolse un sorriso e finalmente mise in moto l'auto. Tirai un sospiro di sollievo.

"Sei bellissima.” disse Niall, lo sguardo puntato sulla strada. Arrossii per il complimento, anche se me lo diceva ogni volta che ci vedevamo. “Ti preferisco senza trucco.” disse rivolgendomi un sorrisetto. Sbuffai guardando fuori dal finestrino, ma non risposi. Mi metteva a disagio quando faceva questi commenti su di me, insomma quale fratello direbbe mai una cosa del genere? Il fratello di Madison la chiamava cesso, anche se magari non lo intendeva davvero. Ma era così tra fratelli, si litigava sempre e si ci divertiva ad insultarsi a vicenda. Il comportamento di Niall stava iniziando a preoccuparmi, non volevo che si facesse strane idee.

"Cos'hai sullo zigomo?” chiese facendo scorrere il suo pollice su di esso. Sussultai per il fastidio e lui lo tolse immediatamente.

"Stamattina sono caduta mentre cercavo di prepararmi.” dissi distrattamente, perdendomi nuovamente tra i miei pensieri. Il sole splendeva e chiusi gli occhi godendomi il tepore di quella mattina.

"Credo che non ti sia ancora svegliata del tutto.” disse ridendo e dandomi un piccolo spintone. Mi guardai attorno e vidi che eravamo fermi nel parcheggio della scuola. Non mi ero resa conto del tempo che era passato. Sgranai gli occhi e scesi di corsa dall'auto per correre dentro. Un altro ritardo, niente di meglio. Entrai nella classe di matematica e trovai la professoressa intenta a scrivere alla lavagna.

"Signorina Moore vada a sedersi.” disse senza neanche rivolgermi uno sguardo. Annuii distrattamente e cercai un posto libero. Purtroppo l'unico disponibile era accanto a Kate, che si stava limando le unghia. Quando mi vide la sua espressione si trasformò in una smorfia. Ci conoscevamo da sempre, ma non ci eravamo mai sopportate. Diciamo che era la mia nemesi. La ignorai del tutto cercando di concentrarmi sulla spiegazione, ma un ragazzo dai capelli ricci continuava ad occupare i miei pensieri. Guardai fuori dalla finestra e notai il sole sparire dietro le nuvole. Amavo il sole, mi rendeva in qualche modo felice. Il mio umore si oscurò esattamente come il cielo, e mi sentii improvvisamente nervosa. Non sapevo bene per cosa, o perchè, ma lo ero ed avevo voglia di prendere a pugni qualcosa. L'ora suonò ed io corsi fuori come una furia. Niall era appoggiato al muro, come sempre, e questo mi rese ancora più nervosa se possibile. Lo presi per un braccio e lo trascinai nel corridoio secondario, lontano dalla confusione. Mi guardò con le sopracciglia aggrottate e non potevo dargli torto, d'altronde. Sembravo assolutamente pazza.

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