Capitolo 19

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Ero completamente paralizzata dalla paura, non riuscivo a muovermi o ad emettere un singolo suono.

"Heaven, adesso dobbiamo correre e devi essere veloce." disse Harry mentre guardava fuori. Si mise lo zaino in spalla e afferrò la mia mano. Era stato tutto così veloce. Un momento prima eravamo così vicini che potevo sentire il suo respiro caldo accarezzarmi il viso, e adesso stavamo correndo via da chissá quale minaccia.

I miei capelli bagnati mi sferzavano il viso mentre correvamo per delle piccole stradine. Harry continuava a tenermi la mano e correva troppo veloce per me. Sentivo i muscoli delle gambe indolenziti e il mio respiro era molto affannato.

"Harry, non ce la faccio più." ansimai cercando di tenere il suo passo.

"Corri e basta!" disse a denti stretti. Mi morsi il labbro e mi imposi di continuare. Dovevo concentrarmi su qualcos'altro, per evitare di pensare al mio corpo dolorante.

"Li abbiamo persi?" disse una voce nel buio.

"Da questa parte!" urlò un altro e piano piano sentii i loro passi allontanarsi da noi.

"Harry." dissi senza fiato. Finalmente si fermò e mi condusse all'interno di un palazzo. Mi andai a sedere su un gradino e mi presi la testa fra le mani cercando disperatamente di riprendere fiato. I miei polmoni stavano letteralmente bruciando e sentivo le lacrime agli occhi.

Dopo qualche secondo sentii i suoi passi avvicinarsi, finché non vidi i suoi anfibi proprio davanti a me.

"Ehi." sussurrò inginocchiandosi proprio davanti a me. Poggiò le sue mani sulle mie e alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi.

"Stai bene?" disse stringendo le mie mani tra le sue. Le fissai per qualche secondo, poi riportai lo sguardo su di lui e annuii.

"Dovevamo correre, o ti avrebbero presa." sussurrò poggiando la sua fronte sulla mia. Sentii di nuovo mancarmi il respiro, e mi chiedevo perché in un modo o nell'altro eravamo sempre così vicini.

"Ci avrebbero presi." sussurrai ripensando alla sua frase. Lui si limitò a chiudere gli occhi e così feci anche io. Allargai leggermente la gambe quando sentii il suo addome premere sulle mie ginocchia. Si avvicino a me il più possibile e lo abbracciai. Non sapevo perché ma in questo momento avevo bisogno di questo contatto. Lui ricambiò immediatamente, stringendomi al suo petto e mi lasciai cullare dal suo respiro.

-

"Heaven." sentii sussurrare al mio orecchio. Alzai la mano e spostai via il suo viso, volendo continuare a dormire.

"Heaven dobbiamo muoverci." disse di nuovo e supposi che stesse sorridendo.

"Mmmh." mugolai il mio dissenso, volendo disperatamente continuare a dormire. In quel momento sentii un terribile mal di testa e feci una smorfia.

"Cos'hai?" disse cambiando subito umore.

"Ho un terribile mal di testa." sussurrai passandomi una mano tra i capelli e mi resi conto che erano ancora umidi. Lui allungò una mano e toccò i miei capelli.

"Vieni con me." disse alzandosi e porgendomi la sua mano. Non tardai ad afferrarla e lo seguii. Doveva essere appena sorto il sole e finalmente riuscivo a vedere cosa c'era intorno a me.

Le case erano diroccate, le finestre rotte, e tutto sembrava essere spento, senza vita. Era come stare in una gabbia e mi sentivo soffocare.

River Valley || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora