Spensierati, danzano

61 12 0
                                    

Era immerso nel mondo dei sogni, intento a combattere contro gente senza volto, quando l'ambiente creato dalla sua mente iniziò a vorticargli intorno finché non vide altro che nero e, rendendosi conto che era sveglio, aprì gli occhi nel mondo reale.

Ancora confuso si guardò attorno e, nella penombra causata dal sole che stava lentamente sorgendo, vide qualcuno inginocchiato accanto a lui, il volto rivolto verso la finestra. Sulle prime si spaventò, ma quando identificò la persona si tranquillizzò.

<Ehi, finalmente sei sveglio> sussurrò Nami girandosi verso di lui. Si guardò intorno, cercando di capire se fosse l'ora di svegliarsi oppure no.

<Non si è ancora alzato nessuno> mormorò l'amica indicando con un cenno della testa i gemelli dormienti.

In silenzio Kisuke si mise in ginocchio e insieme iniziarono ad osservare il cielo sempre più chiaro. Il canto degli uccelli era l'unico suono proveniente dall'esterno, a cui presto si sarebbero aggiunti gli uomini che andavano a lavorare e tutti gli altri rumori che annunciavano il risveglio del villaggio.

<Ho avuto un brutto sogno> ruppe il silenzio Nami.

<Cos'hai sognato?> chiese Kisuke curioso, prendendo in mano l'acchiappasogni che aveva appeso accanto alla finestra.

L'amica si prese qualche secondo per pensare prima di scuotere la testa leggermente delusa. <Non riesco a ricordarlo>.

<Anch'io non riesco a ricordarmi quello che ho sognato> disse Kisuke, assorto <Non ricordo neanche se fosse bello o brutto>.

La quiete calò di nuovo nella stanza mentre i due si perdevano nei propri pensieri, finché Nami prese la parola. <Si è mai avverato un sogno?>

Kisuke alzò l'acchiappasogni davanti agli occhi, cercando di ricordarsi se fosse mai accaduto. <Non me li ricordo sempre, ma credo di no. A te invece?>

<Neanche a me, però ho paura che i sogni brutti si possano avverare. Di solito le cose brutte si avverano sempre>.

Vedendo lo sguardo tra il perplesso e l'impaurito di Kisuke, le labbra si incresparono. <Mio padre dice così, però non credo sia vera come cosa. Dice che anche che, belli o brutti, i sogni servono a proteggerci> disse e il sorriso improvvisamente si spense, rimanendo in silenzio con lo sguardo perso nel vuoto. Restarono così per qualche minuto, finché un brontolio li richiamò alla realtà. I due si scambiarono un'occhiata e soffocando le risate, corsero fuori dalla stanza mentre la madre li sgridava per il baccano che facevano.

<Vi siete svegliati presto, eh?> mormorò assonnato Owashi mentre guardava i due amici davanti alla sua porta. Il fresco del mattino lo fece rabbrividire, ma allo stesso tempo svegliare.

<Hai giocato a shogi con tuo fratello fino a tardi?> chiese Kisuke, ottenendo un cenno affermativo dall'amico.

<Non sono riuscito a vincere neanche una volta e non mi ha neanche lasciato vincere>.

Notando la delusione sul volto dell'amico, Nami cercò di consolarlo. <Però tuo fratello è forte quanto il tutore di Akahi, quindi molto più forte di te. E poi tu hai quasi vinto contro Aki>.

Owashi sospirò e scosse la testa. <Quasi, ma quasi non basta> ribatté gravemente, incamminandosi verso lo stagno.

<Però se giochi contro di noi vinci di sicuro> rise Nami battendo le mani. <Ma prima perderai nella gara per chi arriva per primo all'albero> e iniziò a correre verso il traguardo.

<Ma non vale> le gridò dietro Owashi iniziando a inseguirla con Kisuke subito dietro di lui. Ma godeva del vantaggio di essere partita prima, perciò quando la raggiunsero ormai era troppo tardi.

Grey WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora