I giorni passavano con la velocità di una lumaca mentre piano piano si rimetteva in forze, principalmente grazie al cibo che trovava sempre estremamente delizioso. Non si annoiava mai, Kael gli teneva quasi tutto il giorno compagnia ed era un pozzo di conoscenze che soddisfaceva qualsiasi curiosità avesse. Aveva scoperto che la Dracia era un paese oltre il mare ad est, in un continente occupato in buona parte da una nazione chiamata Laetia. Quando poi gli aveva portato il mappamondo rotondo non aveva smesso di girarlo con gli occhi che brillavano, chiedendo come si chiamasse ogni paese che indicava con il dito. Quello che più interessante però era quello sul lato opposto a dove si trovava il Kanhai. Un continente interamente nero, al cui centro si trovava un piccolo cerchio bianco. Kael gli aveva spiegato che nessuno conosceva il nome di quella città abbandonata; perciò, tutti la chiamavano "La Città Morta".
<Un giorno ci andremo, forse addirittura fra due anni o tre anni > aveva detto Kael e per l'entusiasmo Kisuke non era riuscito a dormire tutta la notte. Gliel'aveva descritto come un posto dove, tranne per un piccolo tratto di costa, il terreno era tutto nero e morto e nessuno ci abitava perché troppo pericoloso; creature mostruose pullulavano quelle terre che insieme all'impossibilità di trovare cibo, lo rendevano molto difficile da attraversare. Ma leggende raccontavano di esploratori che erano riusciti a raggiungere i confini di una foresta avvolta nella nebbia, ma era impossibile stabilire se quelle voci fossero vere o meno.
Gli occhi di Kisuke brillavano mentre Kael gli raccontava quelle storie: leggende o no, si era immediatamente sentito attratto da quel luogo avvolto da un'aura di mistero che stuzzicava la sua curiosità, e non vedeva l'ora che quei tre anni passassero.
Ma erano trascorsi solo tre giorni da quando si era svegliato, passati come se fossero sei, e non era ancora in grado di camminare per la stanza. Ci aveva provato e ci stava provando ancora, ma per quanto si sforzasse riusciva a stare in piedi solo per qualche secondo prima di cadere con le gambe tremanti. Riusciva a muoversi solo un po' sulle ginocchia, ma dopo un po' iniziavano a fargli male.
Dopo un altro tentativo andato a vuoto, Kisuke sbuffò e ritornò sotto le coperte. Il giorno prima Kael aveva promesso che gli avrebbe spiegato uno dei motivi per cui non riusciva ancora a camminare, ma tardava ad arrivare.
Strinse le palpebre, infastidito da un frammento di ricordo che per un attimo visualizzò nella mente. Somigliava al posto che aveva visto nel sogno, ma gli faceva molta più paura. Quando sarebbe arrivato Kael? Non voleva più stare da solo con quei ricordi che non riusciva ad allontanare, non voleva aver più niente a che fare con quel posto o con quello che era successo lì, perché sentiva chiaramente di aver fatto qualcosa di terribile. Ma cosa? Strinse le palpebre e si passò una mano sulla fronte, cercando di visualizzare un volto che continuava a sfuggirgli. Per la frustrazione, iniziò a battere nervosamente il piede una, due, tre volte contro il pavimento. L'entusiasmo per il tempo che avrebbe passato con Kael scomparve, rendendosi conto che quando se ne sarebbe andato quei pensieri sarebbero ritornati.
<Che espressione grave hai> disse la persona a cui stava pensando mentre richiudeva la porta scorrevole. <Piuttosto insolita per un ragazzino della tua età. Cos'è successo?>
Kisuke, sprofondato nei suoi pensieri, sobbalzò per la voce che improvvisamente lo strappò da questi. Forse doveva parlarne con lui.
<Non... non riesco a ricordarmi niente> disse con voce strozzata. <Non ricordo niente delle cose che sono successe prima che... mi svegliassi>.
<Che ti addormentassi> lo corresse Kael, sedendosi a gambe incrociate davanti a lui. Kisuke aggrottò la fronte, senza capire.
Il dottore passò un dito sul becco, rimanendo poi per qualche secondo in silenzio. <Beh, come mettere la cosa. Forse è meglio così, sai? E' difficile dimenticare, quindi non riuscire a ricordare quelli che sono sicuramente brutti ricordi è una fortuna, non credi?>
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Grey World
FantasyIn una giornata nevosa un vecchio mette tra le mani di Kisuke un acchiappasogni, simbolo dei guerrieri di un popolo ormai estinto, invitandolo a inseguire il sogno di diventare un eroe e restituirgli l'oggetto quando questo avrà una storia da raccon...