<Buona fortuna> sussurrò la voce al suo orecchio. Una mano gli diede una pacca sul punto in cui fino a qualche attimo prima si trovava il sigillo alchemico. Sentì i passi scricchiolanti farsi sempre più lontani, perdendosi nella distanza. Calò il silenzio, talmente pesante da fargli sentire una pressione sui timpani, il sangue scorrere e il cuore rimbombare.
Kisuke fece forza su un braccio per alzarsi, i muscoli dell'arto tremanti per lo sforzo, ma ricadde nella neve. Gemette. La gola era secca per colpa del liquido che gli aveva versato in bocca lo sconosciuto. Aprì le labbra screpolate e iniziò a mordere avidamente la neve, sospirando per il senso di piacere e sollievo che ogni boccata gli dava. Non si fermò nemmeno quando gli andò di traverso e iniziò a tossire, continuando finché non si fu completamente dissetato.
Alzò lo sguardo e fu sorpreso nel constatare che il suo campo visivo sembrava essersi ristretto. Confuso, passò le dita sopra l'occhio e rimase perplesso quando queste non lo trovarono. Quello che restava erano solo i resti sanguinanti del bulbo esploso, niente di più. Tossì.
<Devo andare avanti> mormorò abbassando la mano, osservando sorpreso le dita sporche di sangue. Ancora una volta non aveva la più pallida idea di cosa avesse cercato di fare, il suo corpo si era mosso da solo. Non capiva neanche perché non avesse più l'occhio, o perché la zona che fino a poco fa gli doleva ora era solo intorpidita. Il fatto che nella testa fosse tutto annebbiato, pensieri e ricordi mischiati come acqua e sale, non aiutava.
Strusciò la mano sulla neve per pulirla. Facendo leva su entrambe braccia cercò nuovamente di alzarsi, ma le forze gli mancarono e ricadde nella neve. Era una sensazione strana: anche se sentiva il corpo pieno energie questo si rifiutava di obbedirgli. Ora che aveva trovato un modo per evitare quel futuro nefasto e aveva una motivazione per andare avanti, non ci riusciva. La cosa era così assurda che gli venne da ridere, ma quando ci provò rimase per qualche istante con la bocca aperta senza che da questa uscisse alcun suono.
Strinse i denti. Doveva farcela, era stato abbandonato perché l'aveva ritenuto troppo debole. Continuava a ripeterselo, sentendo l'odio e la rabbia montargli ogni volta che lo pensava.
Tossì e fece di nuovo forza sulle braccia. Sarebbe sopravvissuto e avrebbe anche cambiato il suo futuro, doveva solo fare un ultimissimo sforzo. Piegò il ginocchio, portandolo sotto la pancia. Un ultimo sforzo di volontà per non lasciarsi andare. Prese fiato e fece forza su entrambe le braccia. Un ultimo sforzo per sfuggire alle fauci del Limbo che si stringevano sempre di più intorno a lui. Era in ginocchio, mancava poco. Afferrò il fodero vuoto e con un ultimo sforzo, stringendo i denti per impedire alla tentazione di lasciarsi andare di prevalere, si mise in piedi. Barcollò e fu sul punto di cadere, ma spostò velocemente un piede più avanti e recuperò l'equilibrio.
Mosse qualche passo incerto nella direzione della katana, ma quando si rese conto che avrebbe dovuto diseppellire la spada andò nel panico. Se si fosse abbassato per prenderla sentiva chiaramente che non sarebbe stato più in grado di rialzarsi.
Chiuse l'occhio e premette la mano sulla fronte, ma l'abbassò quasi subito. Doveva trovare un modo per prenderla, in caso contrario sarebbe stato costretto ad abbandonarla. Sorrise stupidamente quando si accorse della somiglianza con la sua situazione e la sua determinazione nel recuperarla aumentò. Non avrebbe fatto come loro.
Stringendo i denti per rimanere in piedi, con il fodero iniziò a spostare la neve che copriva la spada, ignorando lo spettro che continuava a mantenere le distanze. La lama mandò un lieve bagliore quando fu pulita e nel vederla Kisuke sorrise e soffiò dal naso, ma fu interrotto da un colpo di tosse che lo piegò in due. Doveva sbrigarsi, non gli restava molto.
A fatica infilò il fodero sotto la lama dell'arma. Prese fiato e allargò le gambe per non perdere l'equilibrio. Lentamente iniziò a far leva con il pezzo di legno levigato, dandogli poi un colpetto veloce per far saltare l'elsa verso l'alto. Si rese conto che fine a quel momento aveva trattenuto il fiato e riprese a respirare, sollevato. Ce l'aveva fatta.
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Grey World
FantasyIn una giornata nevosa un vecchio mette tra le mani di Kisuke un acchiappasogni, simbolo dei guerrieri di un popolo ormai estinto, invitandolo a inseguire il sogno di diventare un eroe e restituirgli l'oggetto quando questo avrà una storia da raccon...