È una grande pedina

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I fiocchi danzavano leggiadri nell'aria, imbiancando le colline illuminate dai freddi raggi della luna piena che si riflettevano sul candore del paesaggio tutt'altro che morto. Sugli alberi senza foglie, sui rami carichi di neve che a tratti cadeva senza rumore sul terreno, dei corvi neri lanciavano al cielo nero il loro canto gracchiante. Una volpe sgattaiolava quatta quatta in cerca di una preda, un gruppo di caprioli spaccava con gli zoccoli la sottile lastra di ghiaccio formatasi sopra un piccolo ruscello. In lontananza, degli ululati venivano innalzati alla luna che si stagliava bianca sullo sfondo scuro.

Dal comignolo di una casa sepolta tra due colline, nascosta da un gruppo di imponenti sempreverdi, una sottile colonna di fumo si perdeva nell'aria fredda. Erano passati tre mesi dalla riconquista di Oyama, ma nonostante questo Kael aveva insistito per spostarsi più a sud, a una ventina di kanshi dalla strada maestra, per svernare prima di partire per una destinazione ancora incerta.

Avevano detto addio ad Akii, Noay e il resto, che erano dovuti andare verso nord perché ingaggiati nella difesa dei confini settentrionali. Il gruppo di quattro quindi si era messo in viaggio e, dopo quasi una settimana a cavallo, era arrivato nel rifugio dove si trovavano in quel momento. Un posto tranquillo e ben nascosto, lontano dai problemi e appunto lontano dalla strada maestra che attraversava tutta la penisola per concludersi a Kanhi.

La Ragazza sbuffò, distogliendo lo sguardo da Kisuke che dalla finestra osservava rapito i fiocchi posarsi sul terreno. Appoggiò i gomiti sul tavolo e si afferrò la testa tra le mani. <Ancora non ci posso credere, Nonairu è sposato e ha due figlie>.

Il giorno prima, con un corvo, era arrivata la notizia che era nata la secondogenita del Bianco e da allora stava ancora metabolizzando la notizia.

<Sarebbe strano il contrario, non credi?> aveva riso Kael. <Dopotutto ha circa ventisette anni, sarebbe stato piuttosto strano se non l'avessero già fatto sposare. Ah, e dovrei precisare che il concetto di matrimonio che noi abbiamo è diverso dal loro. A Laetia si direbbe che sono "sposati", invece per loro il termine è "legati" e al posto di dire "marito" o "moglie" dicono "compagno" o "compagna". Comunque, sono curioso dell'espressione che farà quando tornerà. Purtroppo quando dieci o undici anni fa è nata la primogenita le nostre strade non si erano ancora incrociate>.

Nonairu era partito qualche giorno prima perché ingaggiato e non avrebbe fatto ritorno prima di qualche settimana.

<La sua compagna si chiama Suna, non so quanti anni abbia, e la figlia più grande Niku> aveva detto. <Appena passerà l'inverno andremo a Kanhi, poi da lì prenderemo una nave che ci porterà a Inari , sull'isola di Hatake>.

La Ragazza rialzò la testa, cercando di immaginarsi dalle descrizioni di Kael il volto della compagna di Nonairu. I lunghi e setosi capelli bianchi, per qualche motivo tinti di quel colore, e probabilmente morbidi quanto le sue piccole e curate mani. Aveva gli occhi sornioni ma giovali di un marrone acceso, attraversati di tanto in tanto da un lampo giocoso e furbo, e i tratti del viso morbidi e dolci quanto le curve del suo corpo sottile come un fuscello. E le sottili labbra rosse, che anche quando era seria sembravano essere piegate in un fugace e timido sorriso.

Con quella descrizione era riuscita a crearsi nella mente un'immagine approssimativa, anche se probabilmente era lontana dall'aspetto che aveva veramente. Ma non era stata l'unica cosa che l'aveva sorpresa. Era rimasta perplessa dal ritratto dettagliato e leggermente poetico fornito da Kael, anche se doveva ammettere che un po' se l'aspettava dall'uomo enigmatico che era.

<Incredibile> mormorò, senza nemmeno lei sapere bene perché fosse così sorpresa dalla cosa. Forse perché l'aveva sempre visto come un lupo solitario con una maledizione sulla testa, silenzioso e letale. Ma ora improvvisamente il lupo era diventato un cagnolino senza zanne. Lanciò un'altra occhiata a Kisuke e si alzò dal tavolo, incamminandosi in direzione della stanza.

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