Antichi e terribili

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Kisuke tossicchiò, rendendosi così conto che era sveglio. Aprì gli occhi e per qualche momento, senza pensare a niente, osservò il soffitto rovinato sopra la sua testa. Con la mente un po' più lucida, cercò di metabolizzare e di riordinare i ricordi prima di addormentarsi sulla spalla della ragazza. Si portò la mano alla testa e con le dita tastò la ferita sulla fronte e il sangue rappreso, ma non sentiva il minimo dolore.

Lentamente iniziò a riprendersi, e anche se ancora un po' confuso e spaesato, il fatto di essere ancora vivo gli riempì il petto di felicità, facendogli dimenticare per qualche istante del posto in cui si trovava. Per quel breve lasso di tempo gli sembrò di sentire odori e vecchie sensazioni nostalgiche di ricordi spensierati. Estasiato, chiuse gli occhi per godersi appieno quei pensieri che gli davano un'illusione di pace.

<Ti sei svegliato, stavo pensando di lasciarti qui e andarmene via> la voce della ragazza interruppe i suoi pensieri e lo riportò alla realtà. La cercò con lo sguardo e vide che era seduta in un angolo a studiare la lama del pugnale con sguardo annoiato. <Non ho la più pallida di quanto tu abbia dormito, so solo che sono stata un'eternità qui ad annoiarmi>.

Kisuke alzò leggermente la testa e si guardò intorno, accigliandosi per aver dovuto interrompere le sue fantasticherie. Erano all'interno di una casa di pietra in rovina, il tetto pieno di buchi e il pavimento sfasciato. Solo le mura erano ancora in piedi e stranamente intoccate dal tempo.

La ragazza sembrò leggergli i pensieri e scrollò le spalle. <Mentre tu stavi là dentro io ho esplorato un po' l'area e ho trovato questa vecchia casa abbandonata. Non chiedermi chi l'ha costruita, non ne ho la più pallida idea, ma staremo qui per un po'> rispose avvicinandosi a Kisuke che aveva adocchiato la katana cadutagli quando l'essere l'aveva alzato in aria, appoggiata al muro di fronte a lui.

<Stai fermo, devo vedere> gli ordinò la ragazza girandogli la testa verso di lei. Ignorando le sue smorfie gli spostò i capelli neri dalla fronte e osservò attentamente l'occhio di sangue, tracciandone con l'indice i contorni. <Se non te l'avesse fatto lui primo o poi te l'avrei fatto io, anche se non qualcosa di così primitivo> borbottò, alzando poi un dito quando vide Kisuke aprire bocca.

<Alt, sei un curioso insaziabile quindi so cosa stai per chiedermi. Che cos'é?> disse fermandolo prima che avesse modo di aprire bocca, sedendosi poi a gambe incrociate. Con un piccolo gioco di prestigio che incantò Kisuke fece comparire un piccolo bastoncino nelle sue mani e iniziò a disegnare un rombo che divise con due linee in due triangoli. Nella parte centrale, un sottile esagono li separava. <Visto che staremo qui per un po', tanto vale parlare di cose che in futuro potrebbero tornarti utili. Poi così dopo non perderò la concentrazione, dovrò essere molto precisa> gli disse con una vaga nota di soddisfazione nella voce, senza spiegargli cosa aveva intenzione di fare "dopo".

<L'interno del triangolo qui rappresenta l'uomo. Ogni lato ha un suo significato, ma questo ora non ci interessa> disse scrivendo la parola "uomo" con dei caratteri sconosciuti a Kisuke. La ragazza si fermò un attimo ad osservare la scritta, facendo poi spallucce. <Il triangolo in sé invece è l'hares. Che cos'é? Diciamo che è una specie di "energia" che invade una persona quando questa si trova in una situazione di pericolo. Alcuni la chiamano anche "forza della disperazione", nel tuo paese invece è conosciuta come chackra. Mi segui?>

Kisuke sbatté le palpebre e fece un piccolo cenno affermativo. Era una cosa che non conosceva e la sua curiosità bramava più informazioni.

<L'interno del triangolo in basso invece rappresenta le "cose", o gli oggetti se preferisci. La forma invece rappresenta...> disse prendendo una piccola pausa <chiamiamola scienza. Immagino che tu sappia cosa sia un oggetto, quindi questo triangolo qui non è niente di speciale> fermandosi un attimo per vedere se Kisuke la seguiva. Lo sguardo concentrato e interessato di questo le bastò come risposta.

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