Il cielo e la pianura davanti ai suoi occhi era rossa, il mare di cadaveri e il castello sempre lì: era la stessa visione di prima.
Sbatté le palpebre, cercando di capire cosa stesse accadendo. Sentì delle presenze alle sue spalle, ma qualcosa lo bloccava dal girarsi completamente. Intravide solo delle figure confuse: dei capelli bianchi e una strana maschera furono le cose che più gli saltarono alla coda dell'occhio, ma c'erano anche altre persone e tutte sembravano guardarlo intensamente. No, non lui, ma qualcosa davanti a lui.
Si girò. Dall'alto di una roccia svettava una figura scura e lui stava proprio nella sua ombra. Sbatté le palpebre, perplesso: prima non c'era.
Cercò di avanzare, ma una fitta alla fronte e all'occhio destro lo bloccarono. No, non era una fitta di dolore. Era come se qualcosa premesse in quelle zone non per fargli male, ma per infastidirlo cosicché non andasse avanti.
Cocciutamente cercò lo stesso di avanzare per vedere chi fosse quella persona, ma una forza improvvisa lo inchiodò a terra. Una voce piena di maestosità, quasi divina, gli rimbombò nella testa. <Il tuo posto è qui> sentì mentre veniva schiacciato sempre di più contro il terreno.
<Svegliati>.
Boccheggiando aprì gli occhi,mentre la sensazione di venire schiacciato e scosso continuava a persistere in tutto il corpo. Cercò di muoversi, e si rese conto che era solo un'impressione. Il sogno era stato incredibilmente vivido, aveva ancora l'impressione di sentire la voce rimbombargli nella testa.
Sollevato dal fatto che era stato solo il frutto della sua immaginazione, si rilassò e cercò di riordinare i fatti accaduti prima di cadere esausto in quel sonno profondo.
Rabbrividì. Il ricordo dello spaventapasseri gli strinse lo stomaco, tagliandogli il respiro, ma non provava più la stessa paura di prima; il peggio era passato, lì non poteva più toccarlo.
Si ricordò anche di come si era addormentato e provò un senso di vergogna per essere crollato in quel modo. Scosse la testa per scacciare quel fastidioso senso di disagio e si alzò.
Qualcosa cadde per terra e d'istinto si abbassò per raccoglierlo, ma si bloccò, confuso. Il cuore iniziò a pompargli con forza nel petto. Era un acchiappasogni rotto. La parte superiore era mancante e i fili bianchi che avrebbero dovuto formare il disegno all'interno erano sfilacciati. Inoltre, alcune delle perline nere presenti all'incrocio tra le cordicelle non c'erano più, rendendo impossibile decifrare il disegno che formavano quando era intero.
Lo raccolse con due dita, sollevandolo con cura per non danneggiarlo ulteriormente. Aveva i battiti a mille mentre si guardava intorno impaurito, sperando con tutto il cuore di non vedere lo sciamano nelle vicinanze. Si bloccò. Con la coda dell'occhio aveva visto una sagoma umana osservarlo seminascosta dietro un albero. Trattenne il respiro e girò la testa, ma questa scomparve nella nebbia. Sorpreso fece per rincorrerla, gli era sembrato che la figura non molto alta avesse un qualcosa di femminile, ma i muscoli irrigiditi per il freddo non glielo permisero.
Visto che era scappata non poteva essere la compagna, significava quindi... che c'erano anche altre persone oltre a loro? Il volto si illuminò, le labbra si incresparono in un piccolo sorriso. Se fosse riuscito a fare amicizia con gli altri bloccati lì non sarebbe più stato da solo in quel posto grigio e sinistro. Quella possibilità lo riempì di coraggio e speranza.
<Ehi, chi sei?> urlò, il suono della sua voce attutito dalla neve. Ma contro le sue aspettative, la figura non rispose e nemmeno ricomparve.
<Sono un amico> disse ad alta voce, mentre sperava con tutto sé stesso che questo l'avrebbe convinta ad avvicinarsi. Con il respiro affannoso e il cuore che fremeva in trepida attesa, aspettava di rivedere ricomparire la sagoma inghiottita dalla nebbia, ma questo suo desiderio non si avverò.
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Grey World
FantasyIn una giornata nevosa un vecchio mette tra le mani di Kisuke un acchiappasogni, simbolo dei guerrieri di un popolo ormai estinto, invitandolo a inseguire il sogno di diventare un eroe e restituirgli l'oggetto quando questo avrà una storia da raccon...