Lo strano acchiappasogni dai tanti occhi lo osservava in silenzio dall'alto del soffitto mentre studiava incuriosito la stanza. L'arredamento fluttuava o camminava sul pavimento di legno, adornato da un bel tappeto nero decorato con tante piccole libellule verdi. A Kisuke sembrò di vedere lo stesso insetto anche su una tazzina che gli svolazzò velocemente davanti.Una strana musica risuonava intorno a lui, come se un incosciente avesse messo in mano a dei bambini un'accozzaglia di strumenti e ordinato loro di suonare; nessuno di questi seguiva un ritmo preciso o andava in armonia con gli altri, risultando così in un frastuono che aveva in sé qualcosa di inquietante. Ma più inquietante di quell'orchestra erano i rintocchi sinistri e distorti che a intervalli rimbombavano nella stanza, simili a quelli di una campana. Sempre più forti, e sempre più minacciosi.
Un mappamondo su cui erano disegnate le stesse libellule presenti sul tappeto gli colpì leggermente la testa. Infastidito, con un tocco della mano lo fece fluttuare lontano da lui. Non era cosciente che quello era un sogno, ma era ugualmente confuso dallo strano posto in cui si trovava. Si guardò intorno. Le finestre erano opache, ma la luce del sole filtrava ugualmente attraverso esse illuminando fiocamente la stanza di una sfumatura giallastra.
Una tazzina gli colpì la tempia, distraendolo dalle sue osservazioni.
<Non ha afferrato la tazzina. Per caso il soggetto desidera della torta?> disse una voce, facendogli alzare la testa verso il soffitto. Un individuo dai capelli color pesca, fluttuanti come i tentacoli di una medusa, lo osservava seduto a testa in giù. Di tanto in tanto sorseggiava una bevanda da una tazzina decorata con un motivo di libellule verdi che teneva con il piede.<Torta?> chiese dopo aver schioccato le labbra. Con un morso si staccò un pezzo dell'indice e dell'anulare, iniziando poi a masticare rumorosamente mentre dai moncherini colava una polpa rossastra. Dalla consistenza sicuramente non era sangue.
<Dal suo silenzio presuppongo che il soggetto... nome prego?> riprese a parlare dopo aver deglutito.<Non lo so>
<Infatti il soggetto "Non lo so" non desidera la torta. Meglio per me> concluse la frase lasciata in sospeso <Ah, comunque, io sono Ni...>
Il rimbombo di un gong coprì la voce dello strano soggetto e mentre per il suono improvviso il cuore di Kisuke batteva a mille, una porta che fluttuava a mezz'aria si aprì. Fece la sua entrata un uomo che si poteva tranquillamente considerare come la definizione di inquietante e orribile: la testa e il braccio destro erano scambiati di posto, come anche l'arto sinistro e la gamba sinistra. Solo il volto in qualche modo poteva essere considerato normale, se normale può essere considerato un viso con inciso sopra un pentacolo e degli acchiappasogni agganciati alle orecchie, oltre ai strani pezzi di ferro alle labbra.
L'individuo sul soffitto scoppiò in una nuvola di fumo mentre il nuovo arrivato si avvicinava, a mezz'aria, con un vassoio argentato sul braccio sinistro.
<Porto ottime cattive notizie, ma sta a lei decidere> disse con un tono profondo e una certa disinvoltura nel portamento. <Personalmente le considero piuttosto... indigeste>.
E senza perdere ulteriore tempo alzò il coperchio. Una testa si trovava sul vassoio, i tratti del volto distorti dalla paura mentre gli occhi correvano in ogni direzione senza trovare pace. Sulla finestra, una piccola macchia scura iniziò dall'alto a scivolare con estrema lentezza sul vetro. Lo sguardo del decapitato si posò su questa.
I strani rintocchi si fecero improvvisamente più forti e cupi.
<Lui sta arrivando, sta arrivando, sta arrivando> iniziò a ripetere, enfatizzando sempre di più quelle due parole. Intorno a loro, i vari arredi si erano trasformati in teste senza corpo che imitavano quella sul vassoio. La macchia scura ora copriva un quarto del vetro e iniziò a filtrare nella stanza attraverso le fessure del telaio della finestra.
STAI LEGGENDO
Grey World
FantasyIn una giornata nevosa un vecchio mette tra le mani di Kisuke un acchiappasogni, simbolo dei guerrieri di un popolo ormai estinto, invitandolo a inseguire il sogno di diventare un eroe e restituirgli l'oggetto quando questo avrà una storia da raccon...