"Tu che ridi accanto a me, poche altre cose hanno un senso."
(pov's el)
Era un mese che non lo vedevo dormire, ma stasera finalmente ci è riuscito.
Dorme già da 1 ora, questo è rassicurante. Mi era mancato il suo visino imbronciato, il suo sguardo rilassato, il suo sorrisino vispo e allegro. Sento che un modo per riportarlo alla realtà esiste. Gli accarezzo ancora un po' quei ricci perfetti per cui sono impazzita fin da subito.Michele mi è entrato dentro piano piano, un po' per volta. Ricordo che quando lo vidi la prima volta la prima cosa che pensai fu ''quanto è bello questo ragazzo.'' Per non parlare di come mi trattava, o il suo carattere, la sua gentilezza e la sua delicatezza nei gesti. O, ancora, quel suo modo di parlare, che mi faceva innamorare come una ragazzina. Cioè oddio, ragazzina ci ero. Proprio per questo ci siamo tenuti la relazione nascosta per un anno. L'avevo conosciuto a 16 anni, quando lui ne aveva 22, ci fidanzammo il giorno dopo al mio diciassettesimo compleanno. Aspettammo che arrivassero i miei 18 anni per parlarne agli altri. Anche se, le nostre mamme e le sue sorelle se ne accorsero anche prima. Ricordo perfettamente il momento in cui ne parlammo. Era imbarazzato, aveva paura che qualcuno dicesse qualcosa. Mio padre fece storie, ma dopo qualche mese capì che la cosa era seria, e che non stavamo giocando.Torno alla realtà e noto preoccupazione sul suo viso. Inizia a tremare, che gli prende ora? Starà sognando qualcosa? A una certa lo vedo alzarsi di scatto.
''Tutto ok?''
"No, no non è nulla ok''
''Cos'è successo?'
'L'ho sognato ancora''Trema come una foglia e non respira.
Gli prendo la testa tra le mani, come ogni volta.
Non dico una parola, so che gli basta questo per calmarsi.
E infatti, come sospettavo, si calma dopo poco.
"Ho bisogno di togliermi questo peso di dosso"
"Vuoi parlarne?"
Annuisce.
"Vieni, andiamo"
"Dove?"
"Al mare. È lì che andavamo a parlare no?"
"Non me la sento di uscire..."
"Ti farebbe bene tornarci"
"Dici?"
"Mhmh"
"Ok...andiamo"
Gli sistemo il colletto del cappotto e guardo la cicatrice che gli è rimasta sul collo.
Sposto lo sguardo sui suoi occhi.
"Sei bello, Bravi."
"Certo certo"
"Dai scemo sono seria"
"Anche io lo sono"
"No, tu sei stupido"
"Tu sei stupida non io"
"Tu"
Sorride.
"Tu" sussurra, sulle mie labbra.
"Ci rinuncio" dico, per poi baciarlo.
"Quando la smetterai di chiamarmi col mio cognome?"
"Mai"
Stavolta è lui a prendermi la testa tra le mani.
"A me mette calma, vorrei mettere calma anche a te"
Sorrido.
"Mi mette calma già la tua voce scemo, lo sai, sono 4 anni...quasi 5 che te lo dico"
"5 anni...sei rimasta qui per 5 anni..."
"Ricordi quando mia cugina disse che saremmo durati poco e niente?"
"Se per lei 5 anni sono poco e niente allora ha ragione"
"Perché, pensi che dopo questi 5 anni me ne andrò?"
"Tu no"
"Tu si?"
"Ovvio, me ne andrò con la mia amante"
"Scemo" dico, scompigliando i suoi capelli.
"Andiamo?"
"Yep"
Entriamo in auto, e ci dirigiamo verso la "nostra spiaggia".
La nostra spiaggia, così la chiamavamo.
È lì che andavamo, per divertirci, per litigare, per parlare, per fare l'amore.
Andavamo lì almeno 1 volta a settimana.
Arriviamo, e fermo l'auto.
"Parla con calma e non agitarti, dimmi solo quello che senti di voler dire"
Annuisce.
Gli prendo la mano e lui inizia a parlare.
"C'è che stavo andando in studio, e stavo facendo il pieno all'auto. Quando sono uscito c'era..." dice, e poi si blocca.
"Calmo"
"Si..si.."
Riprende a parlare.
"C'era quella moto...che correva...e io non mi ero accorto che fosse lì...così..." dice, per poi abbracciarmi forte.
Gli accarezzo la nuca, so che si rilassa.
"Io mi sento in colpa" dice, singhiozzando.
"Non devi, non è colpa tua, non è colpa di nessuno"
"Ho letto un articolo, sai che dice?"
"Michele perché ti sei messo a leggere quella rob-" poi mi interrompe.
"Dice che sono un assassino, c'era scritto esplicitamente "Ha ucciso". L'ho uccisa davvero Ele."
"Michele non dire così, non è vero. I giornalisti sono solo un branco di cretini pronti ad attaccare tutti."
"Ma hanno ragione"
"Michele, non hanno ragione. Michele tu sei una delle persone più innocenti e pure di tutto il pianeta come puoi pensare che quella gente abbia ragione? È stato un incidente Michele, un fottuto incidente. Non hai fatto nulla"
"Ok...se lo dici tu.."
"Fidati di me"
"Mi fido di te...mi fido solo di te"
"Andrà tutto bene Kelo, andrà sempre tutto bene finché io esisto. Non permetterò a niente e a nessuno di farti del male."
"Ti amo"
"...che hai detto?"
"Ho detto...che...ti amo"
"Era da troppo che non lo dicevi.."
"Beh ora...l'ho detto" dice, sorridendo.
"Ed era ora"
"Sei il mio angelo"
"E tu il mio.""Ho avuto la fortuna di avere una persona, una soltanto ne bastava per capire come trovare una geografia nel mio buio.''
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mantieni il bacio.||𝗆𝗂𝖼𝗁𝖾𝗅𝖾 𝖻𝗋𝖺𝗏𝗂.♡︎
Fanfictionin revisione. . «è riconoscersi da un gesto, una parola, capendo poi di essere una cosa sola.»