"Sai che forse è vero, in queste sere ci pensavo
Sono sempre più sbadato e in testa aumenta il desiderio
Di sentirmi più lontano
Ma lontano, sai, non ci riesco a stare
E sai che in fondo è vero, l'amore va solo immaginato
È un passo ancora non compiuto
Ed è non farlo, sai, il segreto, ma se tutto resta dentro
Poi la vita, sai, ti chiede il conto
E poi mi sembra un po' strano
Il mondo è un gioco alla mano
E prenditi qualcosa, faccia pure signorina
Dai permettimi di farlo, sono il solito cretino
Ma con la faccia da bugiardo e con il cuore di un bambino
Sai, sogno spesso di toccarti, ma poi mi sveglio nel cuscino
E portati con te tutte le cose, non guardarmi con quegli occhi
Sempre vivi nei miei testi, che mi lanciano ricordi
Ancora adesso mi fa male
Ma tu amati sempre
Ti sento nelle frasi della gente che cammina
Mentre parla d'argomenti a cui forse non credeva prima
Quando cerco di cambiare in poche ore la mia vita la mattina
Ti prego, amati sempre
Ricorda, amati sempre
E passami la vita tra le mani come se passassi il sale
Come se volessi il cuore e il cuore per averlo, sai
Basta avercene un altro dentro
E poi mi sembra un po' strano
Il mondo è un gioco alla mano
E allora via da questo cielo che contiene i suoi pianeti
Quelli che ho cantato forte quando volevo, ma non c'eri
E lascia che poi il nostro tempo non cammini sempre a tempo
Tanto più pensi a un desiderio, più lui si trasforma in vento
E la gente ci guardava come fossimo due alieni
Ed io che sono abituato a smascherare i miei segreti
Le confesso che non guardo mai i suoi occhi da vicino
Perché poi ci casco dentro e non mi accorgo che respiro
E spegni tu la luce che io non mi reggo in piedi
Poi la spegni e vedo poco, ma tutto è dentro le mie mani
Non ti vedo, ma ti sento e il letto è diventato mare
Ti avvicini e non so stare a te vicino senza amare
Ti prego, amati sempre"(pov's michele)
"allora io vado..."
annuisco.
"ciao, mi mancherai tanto"
"anche tu...ciao"
ci abbracciamo forte, le lascio un bacio nell'angolo tra le labbra e le guance e poi sorrido.
lei chiude la porta e se ne va.
che voleva restare qui è chiaro.
ma per me è già troppo se è venuta, mi ero promesso che lei non si sarebbe presa più cura di me.
sbuffo, perché alla fine per quanto io voglia tenerla lontana da me mi manca da morire, anche se è andata via 4 secondi fa massimo.
mamma si sveglia, avrà sentito la porta sbattere.
si stropiccia gli occhi, proprio come faccio io e sorride.
"giorno mamma"
"giorno" dice, sedendosi più vicina a me.
"se n'è andata?"
annuisco.
"voleva restare ma l'hai fatta andar via, scommetto"
annuisco ancora.
"e ora ti manca, e vorresti che fosse ancora qui"
"mi vivi nel cervello"
"no, è che semplicemente sono tua madre e ti conosco come le mie tasche"
sorrido.
"papà?"
"è dovuto andare via, l'hanno chiamato a lavoro"
"come sempre dopotutto" dico, appoggiando la testa al muro.
mio padre nella mia vita c'è stato poco e niente.
lavorava e tornava la sera tardi, quando io e le mie sorelle già dormivamo.
e quando c'era stava solo a letto, giocando con noi massimo 10 minuti.
per l'amor del cielo non mi lamento, l'ha sempre fatto solo per noi, per assicurarci un buon futuro, per farci vivere bene.
però è stato brutto.
"mamma"
"mhmh?"
"manca poco al compleanno di papà vero?"
annuisce.
"ci sarà a casa? o sarà a lavoro come sempre?"
"non dire così...alla fine lo fa per voi"
"mamma lo so ma basta, io non ce la faccio più a stare senza di lui, ho bisogno di vederlo ogni tanto"
"vuoi che lo chiami?"
"no ora no...però quando finisce il turno di lavoro chiamalo"
"va bene piccolo" dice, accarezzandomi i capelli.
sbuffo.
vorrei ele accanto adesso.
prendo il cellulare, almeno posso sentire la sua voce.
apro uno dei suoi tanti video, e mi capita quello a casa mia dopo il nostro primo bacio."michele mi ha baciata perché è un sottone"
"sottona ci sarai tu ao"
"ma stai zitto che quando abbiamo finito di slinguazzare ti sei messo a piangere come un cretino"
"muta"
"sottone"
"va bene si"
"Michele Bravi è un sottone"
"scema"sorrido e fermo il video.
è bella, bella da morire.
era anche piccola in realtà.
gli occhietti scuri, i capelli lunghi di cui ancora sento l'odore se ci penso.
quel sorrisino e quel suo modo di prendermi in giro che mi dava un fastidio unico ma che ora pagherei per sopportarlo ancora.
io di ele mi sono innamorato appena l'ho vista.
piccolina, ancora al liceo, che correva avanti e indietro perché aveva paura per le interrogazioni.
riguardo il video e lo mando a ele."te lo ricordi, scema?"
"si che me lo ricordo.."
"sei a roma?"
"no..."
"ancora qui?"
"mhmh...posso venire...? mi manchi eddai.."
"solo oggi...va bene?"
"si che va bene, arrivo, grazie"
"a te.."
passo una mano tra i ricci.
-faccio bene a farla tornare qui? faccio bene a farla stare in ansia, ancora? ora tornerà a prendersi cura di me vero? dio ma mi rendo conto di quanto fastidio provoco a questa ragazza?-
"sta venendo un'altra volta"
"chi?"
"ele...dio era meglio dirle di no"
"perché?"
"perché non voglio che lei venga ancora qui"
"dai michele non pensarci, goditi il momento con lei"
vedo la porta aprirsi, sono lei e fede, insieme a geremia.
"federicaa, la mano amica di tutta Roma"
"sei sempre stronzo, non cambi mai" dice, abbracciandomi.
"come va?"
"bene dai, tu?"
"non posso lamentarmi dai"
ele si avvicina e si mette seduta accanto a me.
"che brutta che sei" dico, tirandole il naso, come sempre.
"parli tu?"
"io so troppo bello plebea"
"io so bella, mica te"
"hai ragione"
"allora, come te la passi michè?"
alzo lo sguardo.
quanto lo odio sto qua.
"bene, te?"
"bene"
"mi passi l'acqua el?"
annuisce e mi passa il bicchiere.
faccio un sorso e lo poso.
"visto che piccola eri nel video?"
"si, sottone"
"sottona tu"
"sempre tu"
sorrido.
"devo dirti una cosa, falli uscire" sussurro.
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mantieni il bacio.||𝗆𝗂𝖼𝗁𝖾𝗅𝖾 𝖻𝗋𝖺𝗏𝗂.♡︎
Fanfictionin revisione. . «è riconoscersi da un gesto, una parola, capendo poi di essere una cosa sola.»