"Tu dimmi quando, quando
dove sono i tuoi occhi e la tua bocca
forse in Africa che importa.
Tu dimmi quando, quando
dove sono le tue mani ed il tuo naso
verso un giorno disperato
ma io ho sete
ho sete ancora.
Tu dimmi quando, quando
non guardarmi adesso amore
sono stanco
perché penso al futuro.
Tu dimmi quando, quando
siamo angeli
che cercano un sorriso
non nascondere il tuo viso
perché ho sete, ho sete ancora.
E vivrò, sì vivrò
tutto il giorno per vederti andar via
fra i ricordi e questa strana pazzia
e il paradiso, che forse esiste
chi vuole un figlio non insiste.Tu dimmi quando, quando
ho bisogno di te almeno un'ora
per dirti che ti odio ancora.
Tu dimmi quando, quando
lo sai che non ti avrò e sul tuo viso
sta per nascere un sorriso
ed io ho sete, ho sete ancora."(pov's kelo)
Mi risveglio, preso dalla nausea.
Ho una certa fobia per il vomito, mi sento morire ogni volta che ce l'ho.
Ho lo stomaco che praticamente esplode, e la testa che mi pesa.
Con la coda dell'occhio vedo Ele appoggiata alla porta.
È più impanicata di me.
Piano piano mi accascio a terra.
Un altro po' tiro fuori anche l'anima.
Appena mi fermo Ele mi aiuta ad alzarmi e sciaquarmi la faccia.
"Calmo piccolo, non è nulla"
Annuisco.
Saranno 2 giorni che non mangio nulla, ho lo stomaco vuoto, e fa male.
"Devi mangiare qualcosa"
Incredibile, anche i pensieri nostri sono collegati.
Abbozzo un sorriso.
"Ho pensato alla stessa cosa..."
Mi abbraccia forte.
Vorrei tanto che tutto questo finisse.
Vorrei svegliarmi una mattina, insieme a lei, scoprendo che tutto è passato, che l'unico pensiero è il fastidio dei suoi capelli in faccia, con le sue labbra sul mio collo, senza paranoie, senza panico, senza sensi di colpa.
Mi sento come se lei non avesse più motivo di essere fiera di me.
Io però, resto sempre fiero e orgoglioso di quello che è lei.
"A che stai pensando scemo?" dice, scompigliandomi i capelli.
''Nulla...''
''Nulla?''
Faccio segno di negazione e mi infilo la felpa.
''Guarda che stavi benissimo anche prima'' dice, sedendosi sul divano.
''Fa freddo, sarà per la prossima volta''
Mi appoggio con la testa nell'incavo del suo collo, e come ogni volta lei mi accarezza la nuca.
''Sai che io ci sono sempre vero?''
Annuisco.
Vorrei dirle che per lei ci sono anche io, ma purtroppo non è più così.
Non posso prendermi cura di lei come le avevo promesso.
''Scusa''
''Di cosa?''
''Se non posso dire lo stesso anche io per te''
''Non c'è bisogno che tu me lo dica''
"Non dire che te lo dimostro, perché non è vero"
Mi alza lentamente il viso.
"Guardami, negli occhi"
Faccio come mi ha detto.
"Ecco, mi sento già al sicuro così."
Dio se mi perdo a guardarla negli occhi.
So che magari è banale dirlo, ma è così.
Io non ci capisco niente più quando vedo quegli occhi scuri.
Sorrido, e passo lo sguardo verso le sue labbra.
"Ti vorrei sempre con me"
"Mi avrai sempre con te"
"Non vedo l'ora di andare a casa nostra"
"Siamo in due" dice, accarezzandomi la guancia.
"Prometto che cercherò di migliorare"
"Non devi migliorare proprio nulla, io ti voglio, e ti voglio così come sei"
Abbasso lo sguardo, poggiando di nuovo la testa nello stesso punto.
"Domani iniziamo a spostare le cose a casa?"
"Certo, che ne dici di andare a preparare gli scatoloni?"
Annuisco.
"Ti va se domani andiamo anche al parchetto?"
"Certo che mi va"
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mantieni il bacio.||𝗆𝗂𝖼𝗁𝖾𝗅𝖾 𝖻𝗋𝖺𝗏𝗂.♡︎
Fanfictionin revisione. . «è riconoscersi da un gesto, una parola, capendo poi di essere una cosa sola.»