sembri più confusa di me.

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"Tra una chiamata e un mal di testa
ti lascio scivolare via
scappiamo via sempre di fretta
che brutta questa frenesia
lasciami entrare un po' di luce in casa
oggi neanche mi difendo
sempre gli stessi errori
dove c'era il mare adesso è solo fango
e come un valzer la domenica in periferia
tra le campane e le sirene della polizia
c'è una bambina che abbraccia sua madre
che sembra la mia
mi sento come un manichino dentro una vetrina
mi sa di miele questa vita forse di aspirina
e ci ho provato a imparare l'amore
ma è sempre così
non riesco a capire cos'è
E quanto tempo ci vuole per abbracciarsi la notte?
in strada anche se piove senza chiedere mai
senza capire mai, senza capire
ti ho dato un pezzo di cuore
mi prendo tutte le colpe
ci ho provato a imparare l'amore,
io ci ho provato a imparare l'amore
ma è più forte di me"

(pov's kelo)
Ricordo il nostro primo litigio serio.
Aveva un progetto con la scuola, sarebbe dovuta andare a studiare a casa di Giacomo (uno che le stava e le sta ancora dietro da tempo) insieme ad altre ragazze e altri ragazzi.
Non sono un ragazzo geloso, o possessivo, ma sono altamente pauroso.
Stavamo insieme da un anno quasi, stavo per buttare tutto nel cesso.
Le dissi che non doveva andarci, ma lei giustamente avrebbe preso un brutto voto e insisteva.
Le dissi che se faceva così era perchè voleva vedere lui e probabilmente andarci a letto, dato che io stavo a Milano ed ero chiaramente inferiore.
Era così? Assolutamente no.
Ma la paura mi fotte, da sempre.
Mi mandò a fanculo e ci andò lo stesso.
Dopo poco realizzai la cazzata che avevo detto.
Andai a casa sua, aspettai che tornasse.
Ricordo che sua madre vedendomi piangere sorrise.
''Tanto incazzata con te per più di 10 minuti non ci riesce a stare'' disse.
Tornò a casa e mi guardò male.
''Che ci fai qua?''
Sapeva cosa ci facevo lì, voleva sentirselo dire.
''Piccola io...'' 
Provai ad abbracciarla ma naturalmente si spostò.
''Tu che cosa Michele?''
''Lo sai che non lo pensavo''
''Invece a me sembravi molto convinto di ciò che dicevi''
''Ero solo nervoso''
''Mh''
Non voleva sentire spiegazioni.
''Dormi sul divano, non andare a milano a quest'ora''
Annuii.
''Buonanotte..''
''Ciao''
Poi si fece tardi, e iniziai a piangere sul suo di cuscino.
Mi sentì, chiese spiegazioni tramite WhatsApp, venne da me e...e poi mi perdonò.
Penso sia stata la prima volta che ho avuto paura di perderla.
.
''Tutto ok?'' dice, porgendomi una coperta.
Annuisco fissando ancora quel punto indefinito del treno.
''Sicuro?''
Annuisco ancora, girandomi a prendere la coperta.
''Guardami un attimo''
''Che c'è?''
''Devo andare a Firenze''
Resto muto.
''Papà si è fatto male''
Mi giro alzando le spalle.
''Dai ci sono i tuoi''
''Voglio te non i miei''
''Mich dai sono 2 giorni''
''Fai come vuoi''
''Michele dai si è fatto male alla caviglia''
''Ok ti ho detto ok''
''Sai vero che il mondo non ruota attorno a te?''
Deglutisco.
''Non posso starti sempre dietro''
Abbasso la testa.
Non so difendermi, ha ragione.
''Stai con i tuoi e basta, sono solo 2 giorni, poi torno''
Annuisco con gli occhi lucidi, facendo cadere una piccola lacrima.
''Scusa..''
Ne lascio scendere un'altra.
''Non riesco a stare senza di te, non ci riesco'' sussurro, a voce tremante.
''Scusa, dio scusa non volevo''
Mi appoggio sulla sua spalla.
''Fa niente..''
Fa niente? Non direi proprio.
Io mi ci sento un peso.
''Scusa se sono pesante''
''Piccolo non sei pesante''
''Ele lo sai anche tu''
''Amore no, davvero''
Sto zitto, tanto lo negherà sempre.
Arriviamo a Città.
Viene a prenderci papà.
Appena arrivati a casa abbraccio i miei, le mie sorelle e chiedo a Gaia di parlare.
''Che devi dirmi?''
''Dici che per Ele sono un peso? Dici che dovrei lasciarla un po' sola?''
''No, assolutamente no. Perchè?''
''Sta troppo dietro a me, e per quanto io ne abbia bisogno non vorrei essere pesante.''
''Fidati che non lo sei''
''Ha detto qualcosa il nonno..?''
''Oh..si, ti ha lasciato una lettera. Ne ha lasciata una anche a Ele.''
Me la passa e porto a Ele la sua.
''Te l'ha lasciata Nonno Bravi...''

(pov's el)
Leggo velocemente la lettera che mi ha lasciato Nonno Bravi.

"Ciao Eleonora.
Prima di andarmene, vorrei ringraziarti.
Da quando sta con te mio nipote è cambiato.
È sempre contento, anche se sta male.
Grazie per averlo sempre protetto, per averlo salvato e per averlo difeso.
Se sorride è solo grazie a te e questo per me è tanto.
Sono contento che lui ti abbia incontrata.
Probabilmente presto non ci sarò più, ma non ho paura, so che con lui ci sarai sempre tu.
Ti chiedo solo di non andartene mai.
Ti voglio bene nipotina acquisita,
Nonno Bravi"

mantieni il bacio.||𝗆𝗂𝖼𝗁𝖾𝗅𝖾 𝖻𝗋𝖺𝗏𝗂.♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora