"E un giorno inevitabilmente poi le linee della mano
Si incontrano in un punto proprio qui spiegandoci chi siamo
Non importa quando
Non importa come
Perché tutte le poesie parlano d'amore
Non importa il modo
Non importa dove
Se le nostre mani parlano da sole
E tutto questo ogni volta mi commuove
Non importa quando
Non importa come
Perché tutte le poesie sono d'amore
L'universo ti risponde se lo impari ad ascoltare
A volte è in guerra, a volte è calmo come il mare
Ci sono traiettorie semplici di natura elementare
E altre invece invisibili che non le puoi spiegare
Adesso non so dirti cosa è stato, non so dargli un nome
So solo che da qualche parte esiste sempre una ragione
Non importa quando
Non importa come
Perché tutte le poesie parlano d'amore
Non importa il modo
Non importa dove
Se le nostre mani parlano da sole
E tutto questo ogni volta mi commuove
Non importa quando
Non importa come
Perché tutte le poesie sono d'amore
E riconoscerci da un gesto, una parola
Capendo poi di essere una cosa sola
E riconoscere una strada anche se nuova
La leggerezza di una piuma anche se non vola"(pov's mich)
per la serie "malori in casa Bravi", i medici stamattina hanno detto che devo restare qui perché per via di questa cosa del mangiare poco, sono troppo debole per tornarmene a casa da solo.
mi hanno detto che se mangio troppo poco ancora per molto il mio corpo continuerà a indebolirsi, sempre di più.
ele è ancora qui, da 2 giorni.
e ho il presentimento che non riuscirò mai a convincerla a farla tornare a casa.
sono le 2, sta dormendo su una delle poltroncine in camera.
mi fa tenerezza vederla così.
è in una posizione più che scomoda.
mi alzo, tanto non ho sonno.
la prendo in braccio piano piano e la metto a letto.
le rimbocco le coperte e mi siedo io, sulla poltroncina accanto a lei.
le accarezzo il braccio, mi fa una tenerezza assurda.
è qui da 2 giorni, senza mangiare, senza dormire, e ora è crollata.
lei e quella sua voglia compulsiva di proteggermi.
sorrido nel vedere com'è calma, quando dorme.
penso che non ci sia niente di più bello al mondo.
e niente di più bello tra tutte le cose che mi sono capitate.
le accarezzo una guancia stavolta, con la speranza di non svegliarla.
il tempo passa e alla fine alle 6 arriva mia madre.
"buongiorno"
"shh"
"dorme?"
annuisco, accarezzandola ancora.
dopo un po' si sveglia e mi sorride.
"non dovevi, sei tu quello che deve stare a riposo non io" sussurra, alzandosi e spingendomi verso il lettino.
mi ci siedo su.
"stavi troppo scomoda, sono due giorni che non dormivi e ho pensato che visto che io non avevo sonno potevi prendere il mio posto"
"grazie"
"non sei tu che devi ringraziare"
"neanche tu"
"geremia?"
"boh"
"dici che è geloso?" sussurro, con un tocco di sarcasmo.
"ma no...perché dovrebbe"
"smettila"
"di far cosa?"
"di essere così convinta del fatto che io non sappia che siete stati insieme"
sorride.
"un agente segreto ne saprebbe di meno...dai come l'hai saputo?"
"ma ti pare che dopo 5 anni assieme io non lo sapevo?"
"sembrava un po' strano dopotutto"
alzo la testa.
"mancherebbe poco"
"a che cosa?"
"al nostro anniversario"
mi giro a guardarla, visto che non mi ha risposto.
mi guarda sott'occhio e poi riabbassa lo sguardo.
"già"
"mancano solo 7 giorni in teoria"
"si, ma tanto..."
"tanto?"
"tanto non si festeggia.."
"io e te festeggiamo sempre il giorno in cui ci siamo conosciuti, festeggeremo anche quest'anno"
"si non è lo stesso.."
faccio spallucce.
entra geremia.
"ciao"
"hey"
si avvicina.
"come stai?"
"come ogni volta"
"senti dovremmo tornare a Roma, per l'università"
"no, no io torno più in là, se vuoi torna te"
"ele ma" lo interrompe.
"geremia veramente, se vuoi torna te"
"resto un altro po' anch'io"
"ok"
"ele, ha ragione lui, forse dovresti tornare a casa"
"no"
"cocciuta"
"dopo 5 anni lo sai bene"
sorrido.
"già"
entra un'infermiera.
sarà sulla trentina, alta, rossa, occhi verdi, di bell'aspetto insomma.
mi ha portato il mitico pranzo che anche oggi finirà nella spazzatura, piuttosto che nello stomaco.
"Bravi, stavolta lo mangi, senza se e senza ma, chiaro?"
sbuffo.
Alza le sopracciglia.
"e va bene"
così lei esce e io mi alzo.
"non hai intenzione di buttarlo vero?"
"secondo te io mangio questa roba?"
"michele, un altro giorno senza mangiare nulla no"
alzo gli occhi al cielo.
"sta venendo mia nonna...ti sta portando lei qualcosa se non vuoi quello, ma non puoi non mangiare nulla"
"e va bene"
dopo poco arrivano le nonne di ele.
sono entrambe di una dolcezza pazzesca.
tirano fuori un piatto di minestrone.
ma dopotutto meglio quello che questa robaccia che mi hanno portato.
sbuffo,
dai michele 1 cucchiaio alla volta.
1
2
3
4
lo stomaco si restringe così come la gola a ogni boccone.
5
6
7
basta.
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mantieni il bacio.||𝗆𝗂𝖼𝗁𝖾𝗅𝖾 𝖻𝗋𝖺𝗏𝗂.♡︎
Fanfictionin revisione. . «è riconoscersi da un gesto, una parola, capendo poi di essere una cosa sola.»