"Riconoscersi da un gesto, una parola
Capendo poi di essere una cosa sola
E riconoscere una strada anche se nuova
La leggerezza di una piuma anche se non vola
Non importa quando
Non importa come
Perché tutte le poesie parlano d’amore
Non importa il modo
Non importa dove
Se le nostre mani parlano da sole
E tutto questo ogni volta mi commuove
Non importa quando
Non importa come
Perché tutte le poesie sono d'amore."(pov's el)
Oggi sarei dovuta partire da sola per Roma, ma Michele ha deciso di voler venire con me.
"Non ci vengo in treno, meglio l'auto"
"Come vuoi"
"Grazie"
"Non ringraziarmi"
Michele va a vestirsi e io aspetto.
Dopo un po' torna.
"Perché ti sei vestito così tanto?"
Era coperto al massimo:
Aveva un cappello di lana che gli copriva quasi fino gli occhi, una sciarpa che gli copriva le labbra...come se volesse nascondersi.
"Perché io non dovrei uscire, non dovrei nemmeno essere qui"
"E perché?"
"Perché lei è morta e io sto vivendo la mia vita e sto anche cambiando città"
"E tu ti senti in colpa per questo?"
"Si"
"Michele non devi sentirti in colpa solo perché sei vivo"
"Invece si. Non avevo il diritto di ammazzarla"
"Non l'hai ammazzata Michele smettila di pensarlo, è stato un incidente"
"Si e lei è morta per colpa mia però"
"Ma non è colpa tua"
"Si che lo è"
"No"
"Lasciamo stare...andiamo?"
"Si,andiamo"
Durante il viaggio non ha aperto bocca.
È stato tutto il tempo a stringere i lembi della felpa e a guardare fuori.
E a piangere.
Vorrei fare molto di più per lui quando sta così.
Ultimamente la situazione è migliorata ma non è ancora al massimo.
Vorrei togliere tutto quel peso dalle sue spalle, ma sembra quasi impossibile.
Vorrei fargli capire che lui non ha ammazzato proprio nessuno.
"Siamo arrivati"
Scendiamo dalla macchina e lui mi prende forte la mano.
"Che c'è?"
Mi guarda con quegli occhi da bimbo, come quando fanno qualche guaio e vogliono farsi perdonare.
Capisco in un attimo cosa mi vuole dire.
"Nessuno ti dirà nulla piccolo, e se lo faranno lasciali perdere. Fai come se ci fossimo solo io e te, e fingi che loro non esistono."
Gli accarezzo la guancia per poi baciarlo.
"Trattieni il sapore sulle labbra e se ti diranno qualcosa pensa a me"
Annuisce.
"Inizia ad andare, c'è mamma a casa"
"E tu?"
"Devo fare una cosa"
"Ok...a dopo"
"Ti amo"
"Anch'io"(pov's kelo)
Mi avvio verso casa di Ele, a testa bassa.
Mi sento come se mi guardassero tutti, ma non è così.
Mi sento un errore che cammina tra la gente.
Mi sento come un alieno.
Sono sbagliato, assolutamente sbagliato.
Arrivo a casa.
Entro con le chiavi che mi ha dato Ele.
"Buongiorno" sussurro, così piano che non mi avranno manco sentito.
Si gira Oliviero, il padre di Ele.
"Michele! Ciao, come va?" dice, abbracciandomi.
Tutto questo affetto non me l'ha mai dato, anzi è sempre stato sulle sue. Lo fa perché gli faccio semplicemente pena o perché gli interessa?
Fatto sta che io alla domanda "come va" non so rispondere.
Faccio spallucce.
Dopo di lui corre ad abbracciarmi Giovanna, sua madre.
Lei, al contrario, è sempre stata come una seconda madre.
Quando stavo male correvo da lei, quando litigavo con Ele è con lei che mi sfogavo.
"Michele...quanto tempo" sussurra.
Non vedevo nessuno dei due da ormai 4 mesi.
"Quanto sei cresciuto, sei sempre bello"
Sorrido.
"E inoltre sempre più alto" (Oliviero)
"Ele?"
"Ha detto che doveva fare una cosa" dico, togliendomi il cappello e la sciarpa.
"Hai fame?"
"No, grazie"
"Fai quello che vuoi, sei a casa tua lo sai"
Sorrido.
Dopo poco arriva Ele.
"Ciao"
"Hey"
"Ti va di uscire?"
"Non lo so"
"Almeno una passeggiata, dai ti porto al mare"
Gioco un po' con gli anelli e poi alzo lo sguardo.
"Se proprio ti va.."
"Se non vuoi tranquillo"
"Ho solo paura che qualcuno mi riconosca"
"La nostra spiaggia è?"
"Solo nostra.."
"E?"
"E non c'è mai nessuno"
"Ecco, dai andiamo"
Dopo un po' arriviamo in spiaggia, e c'è un gruppo di ragazzi.
"Ele no"
"Aspettiamo in macchina? Magari se ne vanno"
"Si ok, ma non scendiamo finché non vanno via"
"No tranquillo"
Li guardo, invidioso.
Hanno la mia età, e stanno pensando solo a divertirsi.
Dovrei stare anche io come loro.
Si baciano, dimostrano quanto si amano.
E io con Ele non ci riesco più.
Non riesco a dimostrarle quanto ne sono innamorato, e a stento la bacio.
"Guardami" sussurra.
Mi giro.
"Mi sta bene quello che abbiamo, quello che siamo. Non guardare loro pensando che siano superiori solo perché riescono a baciarsi. Tutti sono bravi a darsi qualche stupida attenzione. Tu quanto mi ami me lo dici già quando mi guardi, e credimi che non ho bisogno di altro"
Mi accoccolo sulla sua spalla e lei mi accarezza.
"Scendiamo? Dai è buio, non ci guardano mica"
La guardo incerto, poi annuisco.
"Hey se non vuoi tranquillo"
"No, andiamo"
Così scendiamo dall'auto e ci mettiamo come ogni volta sulla sabbia.
"Ti ricordi quella volta che ti sei messo a correre e sei caduto in acqua?"
Annuisco, ridendo.
"E tu ricordi quella volta che sei caduta sulla sabbia dopo esserti bagnata e ce l'avevi tutta attaccata addosso?"
"Come dimenticare. E te la nostra prima volta te la ricordi?"
"Perfettamente. Abbiamo aspettato fino all'alba che quei stronzi del bar chiudessero" dico, ridendo.
"E vediamo, ti ricordi quando avevo 16 anni e ci mettemmo a giocare al collage in America, e fingemmo di essere il re e la regina del ballo di fine d'anno?"
Scoppio a ridere.
"Come se fosse ieri. Che deficenti"
"Invece eri carino"
"Tu eri una 16enne piccolina piccolina invece"
"E mi facevi giocare come se ne avessi 6"
"Le bambine giocano"
"Ora che ho 20 anni non sono più una bambina?"
"Sei sempre una bambina"
"Tanto lo sei anche tu"
"No"
"Si invece, che pensi? Solo perché hai 26 anni ti senti grande? Sei solo grosso e scemo" dice, spingendomi sulla sabbia.
"Ma come ti permetti" rispondo, prendendola in braccio.
"Non osare buttarmi in acqua"
"Forse"
"Michele no"
"Boh"
"Giuro che ti riporto a Milan-" la interrompo, buttandola in acqua.
Si rialza e mi corre dietro.
"Ti odio stronzo"
Mi fermo e lei mi butta sulla sabbia, per poi baciarmi.
"Che cliché stasera"
"È un bel cliché"
"Quelli ci stanno guardando"
"Lasciali guardare"
"Dici che hanno capito chi sono?"
"Non credo"
Non mi sarei aspettato quello che è successo poco dopo.
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mantieni il bacio.||𝗆𝗂𝖼𝗁𝖾𝗅𝖾 𝖻𝗋𝖺𝗏𝗂.♡︎
Fanfictionin revisione. . «è riconoscersi da un gesto, una parola, capendo poi di essere una cosa sola.»