"scusa."

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"E ho rovinato tutto un'altra volta
E sei sparita via con la tua roba
Pezzi di cuore a terra, pezzi di porta
Sono un disastro, ok, chi se ne importa
E ho rovinato tutto un'altra volta
E sei sparita via con la tua roba
Pezzi di cuore a terra, pezzi di porta
Sono una merda, ok
E fermati qui e resta così
Prima che il tempo porti via ogni cosa e
E sarò io (E sarò io)
E sarai te (E sarai te)
L'unica cosa al mondo da non perdere
A parte però (A parte però)
Che se ci penso un po'
Non è mica così, non è mica così"

(pov's mich)
è

il terzo giorno che sono qui, ed ele non si è ancora svegliata.
non mi sono mosso da qua nemmeno un minuto, e non ho intenzione di farlo.
quando si sveglierà devo esserci.
ieri ci hanno parlato delle tematiche dell'incidente, e mi sono sentito più che colpevole.
dopotutto se lei è qui è solo per colpa mia.
da come ci hanno detto, in parole povere, ele non si è accorta della macchina che stava arrivando proprio in quel momento da destra, ha continuato ad andare avanti e si sono scontrate.
se ci penso mi sento di merda.
è su questo letto da 3 giorni, con continui sbalzi di frequenza cardiaca, con quel tubicino per respirare perché da sola manco ce la fa.
quel viso distrutto dai graffi non riesco a vederlo.
il fatto che io non sarò mai in grado di essere forte come lei e non saprò aiutarla mi uccide.
sempre se vuole vedermi, visto che io mi odierei in questo momento.
sbuffo.
è sempre nella stessa posizione da 3 giorni e non ce la faccio più.
ele è una di quelle persone che ferma non ci è mai stata, anzi si muove continuamente anche quando dorme, e vederla così mi ammazza.
"chissà se mi senti quando ti parlo.."
appoggio la testa sul poco spazio rimasto ai piedi del letto.
"com'è che dicevi sempre? ci siamo solo io, tu, e la sfortuna. e torto non hai...ce ne andasse una buona per una volta. il nostro anniversario a quanto pare l'abbiamo passato maluccio, ma dopotutto chissene frega, almeno siamo insieme no? avrei preferito vederti sveglia e a casa, piuttosto che sdraiata qui ma ormai è così quindi mi ci rassegno. scusa, so che è colpa mia. anche se quando ti sveglierai mi dirai che non devo sentirmi in colpa, e mi perdonerai proprio come ogni santa volta. vederti in silenzio è orribile...tu che non stavi zitta manco quando dormivi e sussurravi il mio nome ogni notte, perché chissà cosa sognavi. mi manchi, mi manchi tanto. ho capito che allontanarti non ha minimamente senso se ogni volta ci ricadiamo sempre.
poi io senza di te non ci so stare, è inutile che mi continui a sforzare. svegliati ele svegliati...non ce la faccio più da solo"
resto fermo con la testa ancora nello stesso posto, non ho la forza per fare nulla.
entra oliviero.
"ciao michele"
gli faccio un senno con la testa.
"nulla eh?"
scuoto la testa e mi alzo dalla sedia scomoda di questa stanza, su cui sono seduto da giorni e giorni, per far sedere lui.
mi avvicino a ele e le rimbocco meglio le coperte, fa freddo.
"dici che si sveglierà oggi?"
"non ne ho idea...spero di sì"
"mi manca...è cresciuta e anche troppo"
"già.."
"sembra ieri che correvo avanti e indietro in ospedale aspettando che me la facessero vedere"
sorrido.
"era bella eh"
"la cosa più bella che io abbia mai visto"
"somiglia a lei"
"me lo dicono tutti, ma io penso somigli più a sua madre"
"nah"
tira fuori una polaroid ormai vecchia e maltrattata dalle tasche.
"vieni a vedere"
era lei pochi giorni dopo la nascita.
sorrido.
"e ora è lì, tanto grande"
"tanto ha sempre il carattere di una bambina"
"è viziata, più che altro"
"beh diciamo che nemmeno a noi dispiace viziarla" dico, sorridendo.
"colpa di quel sorriso che le spunta ogni volta che vince lei"
"avrei voluto che lei non sentisse mai la mancanza di qualcosa..."
"a chi lo dici"
"posso chiederle una cosa?"
"chiedi pure"
"è stata proprio male?"
"dopo il divorzio con la mamma?"
annuisco.
"inizialmente se l'è presa a male, si. poi diciamo che si è abituata. la cosa che le ha fatto male veramente è stata la mia mancanza a casa"
"lo so...la prima volta che abbiamo dormito assieme è capitata proprio per questo. eravamo assieme e lei stava un pò male per questo...così mi chiese di restare"
sorride.
"non dorme mai da sola"
"se proprio deve, lucina notturna accesa, copertina fino alla gola, felpa grande come l'universo, l'acqua accanto al letto...e poi diceva la mia voce tra le orecchie.."
ci accorgiamo dopo un bel pò che giovanna era appoggiata alla porta.
"il fidanzato uguale al padre s'è trovata" dice, sorridendo.
"nulla ancora?"
"no"
"chi resta stasera?"
"io"
"sicuro? resti ogni notte"
"e sarà sempre così"
mi passa una mano tra i ricci.
"bellino sei"
abbozzo un sorriso.
dopo un'oretta tornano a casa, e io mi metto più vicino a ele.
vorrei tanto che si svegliasse.
chiudo un pò gli occhi, sono giorni che non dormo.
dopo un pò, in un momento tra sonno e lucidità sento una mano tirarmi la felpa.
mi alzo istintivamente.
è sveglia.
la mia ele è sveglia.
ha tanto terrore negli occhi.
"ele, ele dio piccola sei sveglia, sta calma piccola calma"
mi stringe forte la mano.
"chiamo il dottore e vengo, ci metto un secondo"
così vado e torno in pochi secondi.
iniziano a farle domande su domande, che fastidio.
dopo un pò finalmente restiamo soli.
"hey...allora...come ti senti? male male...?"
annuisce
"mi dispiace...è colpa mia"
mi indica il cellulare.
ora che ci penso con quel tubicino non può parlare.
"oh già, tieni scrivi"
"non è colpa tua"
"io direi proprio di sì"
"e io ti dico proprio di no"
"sentivi quel che dicevo?"
"un pochino"
"mh...scusa.."
"ti amo più di quanto ami me stessa"
abbasso lo sguardo.
"ti amo anch'io"
"allora...la smetti di allontanarmi?"
la guardo sott'occhio.
ha le lacrime agli occhi.
"solo se tu la smetti di pensare sempre a me e pensi più a te stessa"
"basta che torni"
annuisco.
"che giorno è?"
"21 marzo"
"ah...allora l'anniversario è passato eh.."
annuisco.
"auguri in ritardo"
"auguri in ritardo anche a te"
"sei consapevole di essere l'unica cosa bella che mi resta?"
"tu sei consapevole di essere la persona più importante della mia vita?"
"me l'hai detto così tante volte che ormai si"
"finalmente"
"come sta l'altra ragazza?"
"bene bene, è già sveglia"
"menomale...avevo paura"
"già...sapessi io"
"dio mi fa male la testa"
le accarezzo piano la fronte, scendendo sul naso col dito.
"mi dispiace...passerà piccola"
le cade qualche lacrima.
"bimba.."
non so manco cosa dire, mi sento in colpa e anche troppo.
le prendo la mano, e lei la stringe sempre più forte.
"scusa"

mantieni il bacio.||𝗆𝗂𝖼𝗁𝖾𝗅𝖾 𝖻𝗋𝖺𝗏𝗂.♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora