44. Hai un po' di tempo per parlare?

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JIMIN

Mi sono comportato da idiota. Lo ammetto. Anche senza nessun timore che mi possiate giudicare uno stupido incoerente o altro.

Non so nemmeno perchè io abbia pensato di puntarmi quella pistola alle tempie, sinceramente.

L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era al dolore che aveva provato Minho quando aveva trovato Jun in quella vasca. Al dolore che derivava sia dalla sua perdita sia dal fatto che non era riuscito a mantenere la promessa che gli aveva fatto sul rimanere insieme per sempre.

La sentivo proprio dentro di me quella sensazione. Mi attanagliava le viscere dello stomaco in una morsa fortissima. Quasi come se fosse successo a me.
Anzi, mi sembrava che fosse successo a me.

Ed è per questo che mi è comparsa in testa la malsana idea di far soffrire Jungkook nello stesso modo in cui aveva sofferto Minho. Neanche che fosse una vendetta...

Fortunatamente, Jungkook è arrivato in tempo e mi ha impedito di fare la cosa più sbagliata della mia vita. Eppure, per quanto ci abbia provato, il suo ragionamento sul fatto che Jun e Minho fossero due persone completamente scollegate da noi non riusciva ad andarmi giù.

Insomma, le nostre storie erano così simili. In tutto e per tutto. Partendo da quella specie di "odio" iniziale arrivando a questo sentimento talmente coinvolgente da non potergli scappare in nessun modo.

Ma, in quel momento invece, mi chiedevo se io Jungkook l'amassi veramente. Ed era questo il mio dubbio principale.
Avevo sempre creduto fortemente nei miei sentimenti ed in quello che pensavo di volere, con tutto me stesso. Però...non riuscivo più a vedere chiaramente la situazione.

Non riuscivo più a capire se il calore che mi si propagava nel petto al solo pensare al sorriso di Jungkook fosse qualcosa di mio o se fosse, invece, quello che sentiva Minho ogni volta che incontrava lo sguardo di Jun.

Non riuscivo a capire se quell'amore l'avessi scelto io, in sostanza.

Rimasi giorni a riflettere su questo punto, non riuscendo ad arrivare ad una conclusione definitiva. In alcuni momenti la risposta mi sembrava talmente chiara che mi chiedevo cosa diavolo stessi facendo seduto a gambe incrociate sul mio letto invece di essere a bussare alla porta di Jungkook, ma in altri, invece, ulteriori dubbi mi stavano addosso quasi fossero un mantello, impedendomi persino di muovermi.

E...dopo questo arco di tempo mi sono reso conto che avevo bisogno di parlarne con qualcuno. Forse, in realtà, non proprio parlarne. Ma, bensì, ragionare insieme ad un'altra persona.
Inutile che vi dico che il primo nome che mi venne in mente fu quello di Hobi, ovviamente. Solo che avevo la netta sensazione che lui non fosse a Seoul.
Non so il perchè di questo. Forse il fatto che era talmente deciso di andare da Youngmin a rivelargli come stavano realmente le cose che credevo l'avesse fatto sul serio nonostante Hobi, in questi casi, è sempre stato un po' titubante.
Così, prima di presentarmi a casa sua come se nulla fosse, decisi di chiamarlo, appurando o smentendo la mia teoria.

"Pronto?" mi rispose dopo qualche squillo, praticamente urlando per sovrastare il rumore che avvolgeva il luogo in cui si trovava.
"Che è questo casino?" gli chiesi, allora, rendendomi conto benissimo da solo che non potesse essere a casa.
"Siamo nel mezzo del mercato di Busan. Questo rumore è una cosa abituale, tranquillo" replicò Hobi con leggerezza, quasi che la risposta fosse ovvia.

"Hai detto "siamo", per caso?" domandai con aria leggermente incuriosita, non riuscendo, nonostante la situazione personale per cui, appunto, lo avevo chiamato, a non farmi scappare un sorrisetto al pensiero che le cose tra lui e Youngmin fossero andate come sperato da Hobi e, quindi, per questo fossero insieme.
"Sì. Youngmin ed io. Ora...stiamo di nuovo insieme, credo. O, almeno, credo. Non ho ben capito, in realtà. Ma quando torno ti spiego tutto" mi rispose non riuscendo a contenere l'entusiasmo, facendomelo immaginare mano nella mano con Youngmin e rosso per l'imbarazzo di dovermi parlare di quella situazione.

E, detta tra di noi, il solo pensiero mi rendeva estremamente felice per lui.

"Comunque per cosa mi hai chiamato?" mi chiese Hobi dopo qualche secondo di silenzio, impedendomi di dimenticare per ulteriori istanti quello che, in realtà, mi aveva spinto a cercare la sua voce.
"Niente. Divertiti pure" dissi dopo aver meditato per un piccolo arco di tempo, decidendo, così, di non metterlo al corrente dei miei "problemi" e di lasciargli vivere quei piccoli momenti di spensieratezza, più che meritati, senza alcuna preoccupazione per me.
"O-okay. Allora ci sentiamo quando torno" mormorò il mio migliore amico leggermente confuso su quello che fosse appena successo, chiudendo la chiamata dopo che acconsentii.

Così, appurato che Hobi non potesse aiutarmi, non appena ritornai nella Home del telefono andai nella chat Whatsapp con Yoongi, chiedendogli se fosse libero.
Credevo che la risposta sarebbe stata affermativa visto che, se non contiamo il tempo che passava con Tae, Yoongi non aveva mai niente da fare, ma, invece, dovetti ricredermi quando, qualche secondo dopo, mi arrivò il seguente messaggio, talmente studiato che credetti fosse già stato pronto e copiato nella chat di chiunque avesse osato disturbarlo in quei giorni.

"In questo momento, e penso anche nel prossimo futuro, sono impegnato con una cosa importante. Quindi prego chiunque tu sia di non contattarmi ulteriormente fino a quando non lo rifarò io".

Feci una piccola risatina incontrollata, consapevole del fatto che questo atteggiamento "strafottente" di Yoongi fosse uno dei miei preferiti, non riuscendo a non far sparire il suddetto sorriso dalle mie labbra, però, quando mi resi conto che mi rimaneva soltanto una persona da "chiamare".

Una con cui, in realtà, non mi ero mai permesso di parlare di cose così personali. Non so se perchè pensavo non volesse sentirle o per altro, ma...così stavano le cose.
E scrivere a Nam, in quel momento, mi sembrò la cosa più inopportuna del mondo, ma, d'altra parte, non avevo alcuna alternativa.

"Hai un po' di tempo per parlare?" decisi di scrivergli allora, consapevole, oltretutto, del fatto che lui, quando si trattava di problemi di cuore, decideva sempre di sparire nel nulla magicamente. E, conseguentemente, che, quindi, avrei dovuto attendere il ritorno di Hobi da Busan o la ricomparsa di Yoongi per poter esprimere ad alta voce tutti i dubbi che avevano attraversato la mia mente negli ultimi giorni.
"So cos'è successo, a grandi linee, quindi sì. Vuoi che vengo io?" mi vidi, invece, rispondere qualche minuto più tardi, aggrottando automaticamente le sopracciglia, non appena lessi tutto il messaggio, mentre una domanda premeva per entrare nella mia mente.
Ovvero: "Come faceva Nam a sapere cos'era successo se l'unica persona che lo sapeva, oltre a me, era Jungkook?".

•We will meet again {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora