27. Come fai già a conoscermi così bene?

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JIMIN

"Sono...Hobi" mi giunse risposta dall'altro capo del telefono, facendomi, irrimediabilmente, rilassare all'istante.

Perchè, diciamocelo, era più rassicurante sentire la voce del proprio migliore amico, sebbene sparito nel nulla per quasi cinque giorni, che quella del ragazzo che hai sempre visto come il tuo "angelo guida" che, però, si è dimenticato di te.

"Stai bene, allora" gli dissi sollevato, riprendendo a camminare e rientrando in camera sotto lo sguardo preoccupato e guardingo di Jungkook.
"Da queste parole deduco che hai letto tutti i miei messaggi" suppose correttamente, lasciandomi modo di dargli, comunque, una risposta.

"Sì...e ci ho risposto con altrettanti".
"Scusa, è che...il mio telefono ha avuto un brutto contatto ravvicinato con un davanzale" mi rivelò con aria divertita, non riuscendo, però, a farmi ridere.

"Perchè sei da lui?" decisi di chiedergli solamente, andando dritto al punto.
"Mi ha chiamato, dicendo che stava passando una settimana di merda e che aveva bisogno di me. Così, sono corso da qui. Effettivamente lo faccio sempre" mi rispose semplicemente, quasi con leggerezza.

Quasi come se fosse la sua normalità...

"V-vuoi spiegarmi tutto?".
"Quella era l'intenzione di questa chiamata, quindi sì. Solo...mi dispiace di non riuscirlo a fare dal vivo senza che mi metta a piangere" mi disse, sinceramente, in tono piuttosto risentito e malinconico, facendo assumere anche a me, praticamente in automatico, una piccola espressione colma di tristezza.

"Vuoi che me ne vada?" chiese improvvisamente Jungkook ad un tono di voce bassissimo, probabilmente considerandosi di troppo in quella conversazione che, a causa del silenzio presente in camera, stava orecchiando.
Scossi la testa, mormorandogli in labiale un piccolo: "Resta qui".

E...solo non appena lui mi rivolse un sorriso rassicurante, prendendomi una mano tra le sue, presi un bel respiro e dissi a Hobi di iniziare a raccontare, concentrandomi su ogni sua parola.

"Youngmin ed io...ci siamo avvicinati a causa tua. Lui stava cercando di farti scoprire te stesso ed io avevo paura che, non appena lo avresti fatto, ti saresti reso conto di quanto crudele è la buona parte del mondo.

Così, gli ho espresso i miei dubbi e ne abbiamo discusso a lungo, arrivando alla conclusione che lui ti avrebbe solo guidato, ma che, nella realtà dei fatti, avresti fatto tutte le tue scelte da solo.
Ed a me andava bene in questo modo.

Poi, un giorno mi chiese di andare a casa sua perchè doveva dirmi una cosa su di te. Quello che successe, però, quando mi presentai a casa sua fu che mi spinse contro il muro, iniziando a baciarmi in modo piuttosto spinto.

Io, dal canto mio, non avevo mai pensato a lui in quel senso, principalmente perchè credevo avesse quella famosa ragazza più grande, ma, nonostante questo, il mio corpo ricambiò in automatico quel contatto, volendone sempre di più.

Fu solo dopo...il tutto che Youngmin mi disse tutta la verità: a lui sono sempre piaciuti i ragazzi, solo che la sua famiglia non voleva si sapesse in giro e quindi gli ha detto di dire a chiunque di questa ragazza.

Mi ha anche detto, però, che mi voleva...da impazzire.
E, dopo quello che era successo, mi resi conto di quanto, seppure inconsciamente, lo volessi anche io.

Così, abbiamo iniziato questa specie di relazione segreta, di cui sapevamo solo lui ed io. Ma, nonostante questo, ero veramente felice. E lo sono stato per tutti i, quasi, due anni prima...dell'incidente.

Dopo quel giorno, poi, fu difficile. Tanto.
E, a differenza tua, non sono riuscito a solamente guardare le sue storie su Instagram per capire se stesse bene oppure no, così mi sono presentato qui a Busan, ovvero dove si è trasferito con la sua famiglia, e mi sono unito al gruppo di poesia, che fa incontri piuttosto casuali, che frequenta ora.

•We will meet again {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora