8. Ed allora cos'è?

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JIMIN

Rimasi lì, nascosto, solo per qualche altro secondo. Di più, sinceramente, non avrei retto.
Il fastidio che stavo provando a livello dello stomaco nel vedere quella scena era enorme. Quasi che Jungkook, baciando quello che avevo capito essere il suo ragazzo, mi stesse infilzando migliaia di coltelli nel petto.

Ma...il problema è che io non ero niente per lui in quel momento, se non uno conosciuto per caso.
Quindi non avevo assolutamente il diritto di sentirmi così. Insomma, non doveva rendere conto a me...

"J-Jimin, che ci fai qui?" chiese improvvisamente Jungkook in tono imbarazzato e quasi colpevole nel momento in cui, aprendo leggermente gli occhi, mi notò al limitare della porta.
"Storia lunga" risposi ad un tono di voce bassissimo, sentendomi addosso lo sguardo giudicante del ragazzo di fianco a lui nel momento in cui si scostò leggermente da Jungkook e si voltò verso di me.

"Posso sentirla?" mi chiese quest'ultimo in tono cauto, mantenendo il contatto fisso con i miei occhi sebbene, in realtà, quelli del suo ragazzo stessero saettando da me a lui ripetutamente.
Quasi a chiedere una spiegazione...
"Sì, ma...in privato" fu la mia risposta, pronunciata con insicurezza e con gli occhi puntati su Tae.

"Mi stai chiedendo in modo carino di andarmene?" mi domandò quest'ultimo quasi risentito, praticamente incenerendomi con uno sguardo.
"Tae, non fare tutte queste storie. Esci un attimo e basta" praticamente gli ordinò Jungkook in tono autoritario, dandogli una piccola spinta sulla parte bassa della schiena per incoraggiarlo a compiere il gesto indicato dalle sue parole.
"Bene" concluse Tae in tono stizzito prima di uscire dalla porta dello spogliatoio chiudendosela alle spalle, facendola pure sbattere leggermente. Cosa che mi fece sobbalzare praticamente all'istante.

"Quindi?" mi chiese Jungkook dopo qualche istante di silenzio, facendomi rialzare lo sguardo verso di lui.

E, nonostante quanto provassi a fare in modo che non fosse così, guardando i suoi occhi continuavo a vedere la scena che mi ero ritrovato davanti pochi minuti prima.

Una scena che non avrei mai voluto nemmeno intravvedere con la coda dell'occhio.

E la cosa peggiore di tutto questo è che, lo ribadisco, io Jungkook l'avevo incontrato una settimana e qualche giorno prima. Nonostante la mia impressione fosse parecchio diversa...
Nonostante mi sembrasse, continuamente, che lui ed io ci conoscessimo da molto di più...

"Quello è il tuo ragazzo?" gli risposi in tono consapevole, cambiando completamente argomento rispetto alla richiesta che mi aveva fatto.
"Sì, da tre anni. Ora puoi dirmi perchè sei qui?" mi disse in tono sbrigativo, rifacendomi, poi, la domanda che mi aveva posto qualche secondo prima.

Ma, purtroppo, la mia risposta non riuscì ad essere immediata. Forse perchè le parole: "Da tre anni" continuavano a risuonarmi in testa, facendomi chiedere come potevo anche solo pensare di poter competere con tre anni di relazione con un altro ragazzo...

"Ecco..." iniziai a dire in tono calmo, dovendomi bloccare, però, nel momento in cui riposando lo sguardo sui suoi occhi pensai nuovamente a quello che gli avevo visto fare poco prima, maledicendomi mentalmente.
"Jimin, che hai? Sei così...strano. Ti...mette a disagio il fatto che mi piacciono i ragazzi e che l'hai scoperto così, per caso?" mi chiese con titubanza, incertezza ed un filo di timore, mordendosi, poi, il labbro inferiore a causa del nervosismo.

"No, figurati. Anche io sono gay, quindi non è assolutamente un problema" lo rassicurai praticamente all'istante, gesticolando parecchio con le mani per enfatizzare le mie parole.
"Ed allora cos'è?" domandò Jungkook ad un tono di voce bassissimo, facendo dei piccoli passi impercettibili all'indietro. Quasi per mettere distanza tra di noi...

"Hobi ed io siamo venuti a vedere il tuo allenamento di nuoto per capire quanto fossi bravo e, in base a questo, avremmo deciso se rivedere gli orari in modo che tu possa venire anche al gruppo di ballo" iniziai comunque a dire con aria seria, fermandomi, però, nel momento in cui avrei dovuto confermargli l'esito di quella "supervisione".

Jungkook mi guardò solamente con gli occhi sbarrati, con dipinta in faccia un'espressione ricolma di ansia euforica nell'attesa di una risposta.

E...fu quando rivissi nella mia testa, per l'ennesima volta nell'arco di pochi minuti, il momento in cui le sue labbra hanno baciato quelle di qualcun altro che mi sono reso conto che rivedere quella scena ogni volta che posavo gli occhi su di lui durante le prove del gruppo di ballo mi avrebbe fatto uscire matto.
Quindi fu per questo che dissi le parole seguenti senza nemmeno pensare alle conseguenze, giusto per dare una piccola tregua al mio cuore che credeva di aver ricevuta una batosta troppo grande per poterla affrontare.

Manco che mi avesse lasciato il mio promesso sposo sull'altare...

"Non possiamo cambiare gli orari per te. Questo è quanto" conclusi in tono secco e duro, decidendo di scappare da quella stanza prima di cambiare idea o prima di sentirmi in colpa.
"Stai scherzando? E perchè?" mi domandò lui con rabbia, però, prendendomi per un braccio e non permettendomi di uscire dalla stanza.
"Non sono affari tuoi" risposi con aria sbrigativa, strattonando il braccio in modo da liberarmi dalla sua presa ed allontanandomi da lui nella direzione opposta a quella presa dal suo ragazzo.

Effettivamente uscire dalla porta sul retro dopo quello che avevo appena deciso di fare mi sembrava la soluzione migliore...

"A primo impatto mi sembravi completamente diverso, sai?" mi disse Jungkook, quasi con amarezza, poco prima che aprissi la porta, facendomi bloccare sul posto. E facendomi salire anche una rabbia piuttosto evidente, che, però, non era affatto giustificata.
"Anche tu" ribattei infatti, lasciandomi avvolgere dal disappunto che stavo provando dal momento stesso in cui ero entrato in quella stanza.
"Guarda che, qui, io non ho fatto proprio niente. Hai fatto tu tutto da solo" mi rispose lui con il mio stesso tono, decidendo di mettere fine a quella conversazione andandosene spontaneamente, senza nessun'altra parola.

"Un po' come era abituato a fare Jun in ogni dannatissima situazione" pensai dentro alla mia testa poco prima che delle lacrime, dovute a non sapevo nemmeno io cosa, iniziarono a salirmi fino alla punta delle ciglia, per, poi, scivolare sulle mie guance rosee.

Fu proprio nel momento in cui decisi di uscire da quella maledetta porta sul retro, ritrovandomi all'esterno del nostro liceo, che mi chiesi cosa diamine avessi intenzione di ottenere con quelle parole e quella decisione.
Peccato che, alla fine, quello che avevo ottenuto era solamente una situazione che mi sarebbe stata parecchio stretta...

SPAZIO AUTRICE:

Scrivere questa storia si sta rivelando parecchio difficile. Ci sono tante cose in ballo ed altrettante da trattare con cautela...e non so se sto facendo un buonissimo lavoro.
Nel senso che questi capitoli iniziali non mi convincono a pieno...

Detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate voi, ovviamente se volete, nei commenti, giusto per avere qualche feedback❤️.

E...niente, buona giornata a tutti e ci sentiamo al prossimo aggiornamento✌🏻.

•We will meet again {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora