JUNGKOOK
"No, Tae. Ti ho già detto che oggi devo andare a prendere mio nonno al centro, quindi non ho tempo per passare da te" risposi in tono sbrigativo al mio ragazzo al telefono, incastrando, poi, quest'ultimo nell'incavo tra la spalla e l'orecchio e prendendo tutte le mie cose, tra cui le chiavi della macchina, per, infine, uscire dalla porta di casa.
"Ma è il nostro mesiversario" ribattette lui con foga, credendo che in questo modo avrei cambiato idea.
"Sì, l'ennesimo. Quindi la situazione non cambia. Poi, sai che il giovedì ho sempre questo "impegno", se così possiamo chiamarlo" risposi con estrema calma, cercando di fargli capire che il fatto che insistesse ancora non avrebbe portato assolutamente a nulla."E non puoi passare nemmeno dopo che avrai riportato tuo nonno a casa?" mi chiese con voce quasi pregante, facendomi alzare automaticamente gli occhi al cielo.
Certo che quando ci si metteva, Tae era veramente fastidioso...
"No" dissi in tono secco, non aggiungendo assolutamente nulla e lasciando spazio a svariati secondi di silenzio.
"Bene, allora ci vediamo domani" aggiunse lui stizzito, chiudendomi la chiamata in faccia.Sbuffai animatamente, rendendomi conto che quella relazione stava cadendo a rotoli da sola per la quinta volta nell'arco delle ultime due settimane.
Non che prima di questo arco di tempo andasse tutto per il meglio, ma, almeno, Tae non era così geloso di qualcuno da chiedermi di andare a casa sua ogni pomeriggio.
A far cosa non si sa, visto che l'unica cosa che in quel periodo riuscivamo a fare senza litigare era guardare film idioti su Netflix.Il punto è che...forse la nostra storia è proprio iniziata male. E, visto questo, giorno dopo giorno si stava sempre più sgretolando, fino a quando non sarebbe crollata definitivamente.
Tae ed io ci siamo conosciuti a dieci anni, più o meno, perchè i nostri genitori erano degli amici di vecchia data che si sono rincontrati per caso. Siamo cresciuti insieme, contando esclusivamente uno sull'altro.
Non c'è mai stato nessuno all'infuori di noi due...se non Jin quando Tae ci finì in banco insieme in prima superiore. Ma non stiamo parlando di questo...Io l'avevo fin da sempre definito il "mio migliore amico". Con chiunque. E...sentivo veramente che fosse così, anche quando, a quindici anni, capii che i ragazzi mi piacevano nel modo in cui avrebbero dovuto piacermi le ragazze. Chiaramente secondo la mentalità ristretta della nostra "meravigliosa" società, non secondo la mia.
Quello che non mi sarei mai immaginato, a quel punto, fosse sentirmi addosso le sue labbra non appena glielo rivelai qualche mese più tardi.
Fu in quel momento che mi disse che lui provava qualcosa per me da praticamente quando ne aveva memoria, solo che aveva paura che lo giudicassi male. Non per i sentimenti nei miei confronti, ma per quel tipo di sentimento nei confronti di un ragazzo.
Ne abbiamo discusso tanto...ed avendo capito che l'unico modo in cui lui sarebbe rimasto al mio fianco fosse come fidanzato, visto che mi aveva già informato del fatto che non ce l'avrebbe fatta a starmi vicino solo come semplice amico con tutto quello che provava, alla fine acconsentii a quella relazione, convincendomi che anche io fossi da sempre innamorato di lui.
Forse, però, quella scelta impulsiva fu solamente dettata dalla paura di perderlo definitivamente. Ed è stata tremendamente sbagliata...
Comunque, non appena ci mettemmo insieme, per il primo anno e mezzo circa, le cose andarono bene. Il nuovo modo in cui ci vedevamo non mi pesava affatto e, anzi, con il tempo avevo iniziato a percepirlo come la normalità.
Ero anche molto felice. E, ve lo giuro, non sto mentendo.
Poi, però, siamo diventati più maturi, le cose sul piano fisico sono andate aumentando e...non ci riuscivamo a trovare in nessun modo da questo punto di vista.
Le avevamo provate tutte...e la cosa un po' triste è che non sto scherzando. Tutto quello che vi possiate immaginare per dare quella "scintilla passionale" in più al rapporto, Tae ed io l'avevamo sperimentato. Chiaramente con risultati pessimi.E...fu da quel momento che i litigi iniziarono e Tae diventò geloso. Litigi inutili, anche sul fatto che, magari, avessi semplicemente guardato entrare un ragazzo dalla porta del ristorante dove eravamo andati a cena.
Tae si sentiva costantemente minacciato da chiunque. Credeva quasi che tutti i ragazzi con cui parlassi potessero soffiargli il posto.
Dopo un po' le cose iniziano a diventare pesanti quando la situazione è questa. Mi sentivo quasi soffocare.
Probabilmente fu per questo che, poi, iniziai a dargliele tutte vinte, partendo dal troncare delle "amicizie", che forse è meglio chiamare conoscenze, con persone che facevano sentire Tae a disagio fino a dirgli di sì a qualsiasi cosa, arrivando addirittura all'essere passato da una scuola "privata", se così possiamo dire per intendere il fatto che studiassi a casa, al suo liceo solamente perchè voleva fare la cerimonia dei diplomi insieme a me.
Per quanto riguardava il punto di vista fisico, ogni tanto mi ritrovavo a dover fingere. Come, effettivamente, credo anche lui.
Ma, ve l'ho detto, non riuscivamo proprio a trovare un punto d'incontro...In tutto questo, due settimane prima di quella telefonata, mi arrivò il colpo di grazia da parte sua. Semplicissimo, era geloso di...Jimin, ragazzo con cui credevo di poter fare amicizia ma che, invece, in realtà mi ha cacciato fuori da un gruppo, nel quale mi aveva oltretutto invitato lui, praticamente a calci.
Quando Tae mi fece quella scenata di gelosia, non appena Jimin uscì dallo spogliatoio della piscina, ero così arrabbiato, anche se non sapevo bene se fosse per il fatto che non ero entrato nel gruppo di ballo o, invece, per il fatto che quel ragazzo appena conosciuto mi avesse mentito, che gli urlai addosso a mia volta, piantandolo lì e tornandomene a casa senza dargli nemmeno un passaggio.
Ecco...da quel giorno le cose sono peggiorate molto tra noi due. Visti da fuori sembravano la classica coppietta duratura e felice, ma, invece, dentro eravamo pieni di crepe che stavano per rompere tutto l'insieme.
Probabilmente voi ora vi starete chiedendo perchè non l'avessi ancora lasciato nel corso di quei tre anni, vista la relazione quasi...malata in cui eravamo finiti.
Ecco...io semplicemente non volevo perderlo. Sarà perchè Tae è stato l'unico su cui ho potuto fare affidamento durante la mia vita o per altro, ma...il fatto di non saperlo più vicino mi creava un terrore enorme.E, beh, se quello era l'unico modo in cui avrei potuto non perderlo...dovevo pur provarci a cercare di non distruggere tutti i nostri tre anni di relazione, no?
Forse rispondergli male al telefono, però, non è stata una buona idea allora...
Stavo pensando esattamente a questo, decidendo se tirare fuori il telefono dalla tasca per delle scuse oppure no, quando mi resi conto di essere già arrivato nel parcheggio del centro di recupero dove mio nonno faceva le terapie per la riabilitazione della gamba destra, rimasta fratturata dopo un incidente stradale.
Posteggiai rapidamente e scesi dalla macchina, entrando dentro l'edificio e dirigendomi verso la familiare reception per chiedere tra quanto avrebbe finito mio nonno.
Non appena ottenni una risposta e capii che avrei dovuto aspettare più del previsto mi girai verso i piccoli posti a sedere della sala d'attesa, iniziando a dirigermi verso uno libero, bloccandomi sul posto, però, quando incontrai lo sguardo di una persona familiare.Fin troppo.
"J-jungkook" balbettò lui con insicurezza e dispiacere, ovvero le uniche due emozioni che stavo vedendo passare sul suo viso da due settimane, cercando di sostenere il mio sguardo.
"Cosa ci fai tu qui?" gli chiesi solamente, usando un tono secco e serio, cercando di ignorare il leggero batticuore che sentivo nel petto alla sua sola visione.Sensazione che con Tae non avevo mai provato...
SPAZIO AUTRICE:
Salve, sono comparsa qui sotto solamente per ringraziarvi delle mille letture, arrivate in meno di una settimana. Siete magnifici🥺❤️.
Detto questo, con questo capitolo vi ho fatto capire qualcosa in più sulla storyline della relazione tra Tae e Kook, appurando, come forse già qualcuno di voi immaginava, che non sia tutto rose e fiori...
E...niente, un grande bacio a tutti❤️.
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•We will meet again {Jikook}•
FanfictionCOMPLETATA Jimin e Jungkook ancora non si conoscono, ma hanno una cosa in comune. Entrambi, ogni notte, sognano vari episodi della storia d'amore di due giovani ragazzi, Minho e Jun, la cui fine è stata tragica. Jimin, inoltre, da tutta la vita è co...