20. Lui...non ha mai sorriso così con me

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TAEHYUNG

Stavo camminando nel corridoio che mi avrebbe condotto fino all'aula di danza con aria un po' persa, sperando che fossi nel posto giusto.

Avevo appena finito una riunione del Comitato Studentesco e mi sarei dovuto dirigere verso il club di musica, visto che ero anche in ritardo, oltretutto, ma, invece, andai dritto verso il club di ballo con l'intenzione di salutare Jungkook, che non avevo ancora visto da quando avevo dovuto saltare le ultime ore di lezione per andare a quella riunione.

Sapevo che le loro prove sarebbero iniziate solo un quarto d'ora più tardi e, conoscendolo, sapevo anche che lui fosse lì già bello pronto, in attesa di tutti quelli che arrivano puntuali o leggermente in ritardo.

Ma, invece, mi dovetti ricredere nel momento in cui, arrivando davanti all'aula, mi ritrovai davanti la porta aperta e la scena di lui e Jimin che danzavano con due sorrisi spensierati dipinti in faccia.
Stavano ballando totalmente liberi da ogni costrizione, non seguendo una coreografia, scoppiando a ridere nello stesso momento proprio quando la musica finì.

Da lì, poi, Jungkook si avvicinò a lui e gli diede un pugnetto divertito sul braccio, aumentando automaticamente l'intensità della sua risata quando Jimin rispose al suo gesto con un: "Ahia!" piuttosto finto, spingendolo sul petto subito dopo.

E, in tutto questo, nemmeno si accorsero del fatto che qualcuno fosse sulla porta a guardarli...

Quello di cui mi ero accorto io, invece, era il sorriso radioso che illuminava il volto del mio ragazzo al solo guardare Jimin e parlare con lui di sciocchezze. Perchè era proprio quello che si erano messi a fare in quel momento.

Un sorriso sincero e vero.
Un sorriso che, con me, non gli avevo mai visto fare...

E questa cosa mi mise seriamente in difficoltà, facendomi irrigidire all'improvviso ed annebbiare i pensieri per qualche secondo.

Eppure, nonostante questo, la mia mente già sapeva che, prima o poi, avrebbe visto una cosa del genere.
Mi ero reso conto fin da subito che Jungkook e Jimin avessero una certa chimica e che c'era un'aria diversa quando loro erano insieme. Ed era per questo motivo che, con Jungkook, sono sempre stato così geloso ogni volta che si parlava di lui o si trattava di lui.

Solo che non avevo veramente realizzato, fino a quel momento e, a dirla tutta, fino a quando non ho visto l'aria spaventata e colpevole di Jimin il giorno che li ho visti seduti uno accanto all'altro al tavolo della mensa, quanto fosse seria la cosa.
Quanto Jungkook fosse così perso di lui e quanto stesse bene in sua presenza...

E, capendo questo, avevo anche intuito che non potevo continuare a bloccare Jungkook in una relazione con me, quando questa, oltretutto, è sempre andata tutt'altro che bene, quando lui avrebbe voluto stare con qualcun altro.
Ma, allo stesso tempo, io ero così pazzamente e dannatamente innamorato di lui che non volevo lasciarlo andare...perchè sapevo che non lo avrei riavuto più indietro.

Quindi, scappai da quel corridoio il più velocemente possibile, dirigendomi a grande falcate fino all'aula del club di musica, dove sapevo avrei trovato qualcuno che mi avrebbe fatto prendere la decisione giusta.
Nonostante avrei sofferto da morire...
Ed indovinate mai chi è questo qualcuno?

*******

"Yoongi...hai tempo per parlare un attimo con me?" gli chiesi cauto non appena, a fine della "lezione", mi avvicinai a lui, vedendolo rivolgere qualche parola al ragazzo al suo fianco, che sapevo chiamarsi Kihyun, prima di avvicinarsi a me, chiedendomi cosa ci fosse che non andava vista la mia faccia quasi sconvolta.

"Possiamo andare a parlare in privato?" gli domandai ad un tono di voce parecchio basso, in modo che solamente lui mi sentisse, incamminandomi verso la parte di quella scuola sconosciuta alla maggior parte degli studenti non appena lui annuì ripetutamente con la testa.
"Ecco..." iniziai a dire non appena arrivammo esattamente dove volevo essere, appurando, come già pensavo, che non ci fosse nessuno nell'arco di qualche metro. "Tu sai se a Jimin piace Koo?".

"N-no, perchè me lo chiedi?" balbettò Yoongi in risposta, abbassando lo sguardo e incrociando le braccia a livello del petto.
"Invece sì che lo sai. Dalla tua reazione, dico" lo rimbeccai all'istante, avendo capito che mi stesse mentendo dal momento stesso in cui la sua voce aveva vacillato.
"Okay, va bene. Sì, a Jimin piace Jungkook. Ma, per favore, prima di sbottare o fare qualsiasi..." iniziò a dire quasi in tono di preghiera, venendo, però, interrotto dalle mie parole successive.
"Anche a Kook piace Jimin".

"C-cosa?".
"L'ho sempre saputo, credo. Ma non me ne sono reso realmente conto fino ad oggi, quando li ho visti ballare come se fosse l'ultimo giorno della loro vita nell'aula del gruppo di ballo, scoppiando a ridere non appena la musica è finita e, poi, mettendosi a parlare di niente, praticamente, seduti sul pavimento.
E tu, in questo momento, mi dirai: "E come l'hai capito da questi gesti quasi bambineschi?".
Ecco, Jungkook stava guardando Jimin come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto, perdendosi nei suoi occhi marroni e sorridendo senza riuscire a smettere.
Lui...non ha mai sorriso così con me. Neanche una volta.
Per questo l'ho capito" gli spiegai brevemente, cercando di non considerare assolutamente la piccola fitta che mi era partita dal centro del petto al solo dire quelle parole.

"Magari ti stai sbagliando" rispose Yoongi con aria dispiaciuta, sebbene sapesse da solo che quella non era la verità.
"Yoon...è evidente. Si piacciono da morire ed io sono l'unica cosa per cui non hanno ancora concluso niente".

"Ed è appunto perchè Jungkook sta con te che non farebbe mai niente con Jimin. Non vuole ferirti".
"Però io non voglio che lui resti bloccato in questa "relazione" con me, che so non è mai riuscita a dargli quello che voleva, quando, ora, quello che vuole glielo può dare qualcun altro" rivelai con sicurezza, stringendo a pugno entrambe la mani, quasi a farmi male con le unghie, in modo da fermare la sensazione di star per piangere che mi sentivo addosso.

"E quindi che hai intenzione di fare?" mi chiese lui dopo le mie parole, probabilmente percependo cosa stessi tentando di fare e mettendomi la mani sopra le mie, lasciandole ridistendere.
"Voglio...lasciar loro dello spazio, in modo che, se deve succedere qualcosa tra di loro, succeda. Quindi, penso che fingerò un mezzo litigio per il nulla con Jungkook dicendogli subito dopo che vado a sbollire un paio di giorni dai miei nonni a Taegu.
L'ho già fatto altre due volte negli ultimi tre anni, quindi non se la prenderà o non ci rimarrà male affatto".

"Perchè lo stai facendo?".
"Perchè io voglio che Koo sia felice. E, beh, se non lo è con me, almeno, in questo modo, saprò che lo è con una persona divertente, solare, comprensiva e...buona" dissi con voce rotta, non riuscendo più a trattenere l'impulso di piangere.

E, non appena quelle parole mi uscirono dalla bocca, un sorriso mi si formò sul volto nonostante le lacrime che stavano iniziando a scorrermi sulle guance.

Forse perchè avevo finalmente capito che, dopo che Jungkook aveva fatto ed era stato per anni tutto quello che io ho sempre voluto, ora era il mio turno di comportarmi come la persona che lui aveva sempre voluto che fossi.
Anche se questo comportava essere solamente il suo migliore amico...

SPAZIO AUTRICE:
Tae ha capito🥺❤️.

•We will meet again {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora