JIMIN
"Quindi? Come la mettiamo?" mi chiese Hobi per l'ennesima volta da quando tutti gli altri ragazzi uscirono da quell'aula, visto che le due ore messe a disposizione per le audizioni erano finite, ed io e lui ci eravamo messi comodi per discutere sul da farsi.
"Non lo so..." mormorai nuovamente in risposta, posando lo sguardo sulla porta e rivedendo mentalmente l'espressione preoccupata ed ansiosa che aveva Jungkook, poco prima di andarsene, quando l'avevamo informato del fatto che gli avremmo dato una risposta più avanti riguardo la sua richiesta sul cambiamento d'orario.Probabilmente in questo momento voi vi starete chiedendo il perchè di tutta questa nostra reticenza sull'argomento. E, sempre probabilmente, ci starete anche etichettando come due stupidi.
Ecco, la realtà è parecchio diversa.Youngmin è sempre stato un ragazzo molto fiscale con gli orari, fin dal mio primo anno. Le lezioni, o prove o allenamenti a seconda di come volete chiamarli, erano il lunedì, il mercoledì ed il venerdì dalle 15.00 alle 17.00, e chi ritardava poteva anche evitare di aprire la porta.
A meno che non avesse avvisato prima, ovviamente.Questa rigidità e serietà negli orari andò avanti per tutti quegli anni, nessuna giornata esclusa, fino a quando, l'anno precedente, Youngmin non ci informò del fatto che quel giorno la lezione sarebbe stata spostata di un'ora avanti per suoi motivi personali.
E...beh, proprio quel giorno il ragazzo ebbe l'incidente stradale che lo portò al coma.Tutti noi del gruppo di ballo percepimmo quell'avvenimento quasi come un segno del cielo ed un modo per dirci che l'unica cosa che potevamo fare per "onorarlo", quasi, fosse mantenere i suoi orari, con la stessa rigidità, fino a quando non ce ne saremmo andati da quella scuola.
So che può sembrare un'idea infantile ed inadeguata, vista la situazione, ma, capiteci, non sapevamo cos'altro potessimo fare.
Vederlo lì, su quel letto d'ospedale e completamente incosciente, ha sconvolto tutti noi. Ma, allo stesso tempo, sapevamo che dovevamo continuare a provare perchè lui avrebbe voluto così.
E, poi, quello era il compromesso a cui eravamo arrivati per poter andare avanti con le nostre vite senza sentirci emotivamente vuoti."Di lui abbiamo bisogno. Non solo perchè potrebbe essere il decimo componente del gruppo, ma, anche, perchè è piuttosto bravo. Ci farebbe comodo" disse Hobi dopo un paio di secondi, rivolgendomi un'occhiata guardinga.
"Però dovremmo cambiare gli orari...non riuscendo a far fede alla promessa che ci siamo fatti quando abbiamo visto Youngmin in coma" constatai io, veramente combattuto su quale fosse la scelta giusta da fare.E se ero arrivato a quel punto, nonostante il vuoto allo stomaco ed il leggero batticuore che provavo ogni volta che vedevo il volto di Jungkook, potete capire che la questione era piuttosto seria.
"Balla in modo molto simile a lui, no?" mi domandò in tono improvvisamente divertito Hobi, facendomi aggrottare le sopracciglia.
"Sì...ma che c'entra ora?" gli risposi in tono confuso, non riuscendo a capire la motivazione di quelle parole.
"Niente. Solo che...mi sembrava che ci fosse di nuovo lui a mostrarci come andavano fatti i passi, tutto qua" mi spiegò in un sussurro, stringendosi, poi, tra le spalle, quasi che fosse in imbarazzo.Un silenzio piuttosto teso si aprì tra noi due dopo quelle parole. Ma, effettivamente, non avevamo più parlato esplicitamente di Youngmin, solo noi due, dal giorno dell'incidente, quindi...
"Che facciamo?" chiesi, questa volta, io, guardandolo in attesa che prendesse una decisione.
Perchè no, ragazzi, io non sarei riuscito a farlo.
"E...se andassimo a vedere un suo allenamento di nuoto?" propose dopo un paio di istanti di silenzio, mordendosi il labbro inferiore e sbarrando leggermente gli occhi aspettando la mia risposta."P-perchè?" balbettai io, sentendomi un attimo un cretino per non aver intuito cosa stesse dietro il suo suggerimento.
"Voglio solo vedere se è talmente bravo a nuoto che perdere degli allenamenti con la squadra sarebbe una tragedia. E, se la risposta è sì, cambieremo gli orari per lui. Altrimenti, che faccia una scelta" mi spiegò con leggerezza, alzando le spalle."Si può fare. Ma...come facciamo ad infiltrarci ad un loro allenamento?" gli risposi annuendo leggermente, assumendo, poi, un'espressione incuriosita durante le mie ultime parole.
"Lascia fare a me" mi disse lui solamente, rivolgendomi un occhiolino dei suoi.E...fu in quel momento che capii che in quel piano c'entrava qualche suo amico sparso per la scuola.
*******
"Ricordami di ringraziare Mark e Johnny a vita per questo" esclamò Hobi con euforia mentre salivamo le gradinate che portavano agli spalti della piscina della scuola, accomodandoci su delle sedie adiacenti.
"Io non ho ancora capito chi sono questi..." mormorai con frustrazione, continuando a pensare, dentro alla mia testa, che avessi già sentito quei due nomi una cosa come cento volte ma, allo stesso tempo, non avevo idea di chi fossero."Li devi aver visti sicuramente. Sono quelli che a mensa vanno in giro sempre per braccetto urlando, ogni tanto, "BFF" a tutti quelli che incontrano" mi spiegò Yoongi, che ci aveva accompagnato a quell'allenamento, con leggerezza.
"Ora è tutto molto più chiaro" risposi quasi illuminato, rivivendo nella mente la scena esatta che mi aveva descritto Yoongi di qualche giorno prima."Quindi dovete semplicemente osservare se è veramente così bravo, sia a nuotare che a ballare, da permettervi di cambiare il "sacro comandamento" che vi siete imposti dall'incidente di Youngmin?" ci chiese Yoongi dopo svariati minuti di silenzio, girando il viso verso Hobi e me.
"Guarda che per noi è una cosa seria. Evita di scherzarci tanto su" gli rispose Hobi leggermente contrariato, non smuovendo il suo sguardo dalla piscina nemmeno per un nano secondo."Non stavo scherzando, infatti. Era solo una domanda" mormorò Yoongi leggermente spaventato, stringendosi, poi, tra le spalle e decidendo di rimanersene in silenzio.
Ma, effettivamente, non aveva esattamente toccato i tasti giusti con la sua domanda..."Arrivano" disse Hobi all'improvviso, facendo girare anche a me il volto verso le panchine al limitare della piscina, iniziando ad osservare tutti i ragazzi disposti in riga, quasi fossero dei soldati.
Ecco, fu nel momento preciso in cui notai il corpo di Jungkook coperto solamente da un minuscolo costume, precisamente quello con lo stemma della nostra scuola che usavano tutti i membri di quella squadra, che posai gli occhi sul suo addome muscoloso, risalendo lungo il petto e le braccia toniche, sentendo improvvisamente il cavallo dei miei pantaloni farsi leggermente stretto, e, successivamente, che pensai che vedere quell'allenamento sarebbe stata la mia rovina...
STAI LEGGENDO
•We will meet again {Jikook}•
FanfictionCOMPLETATA Jimin e Jungkook ancora non si conoscono, ma hanno una cosa in comune. Entrambi, ogni notte, sognano vari episodi della storia d'amore di due giovani ragazzi, Minho e Jun, la cui fine è stata tragica. Jimin, inoltre, da tutta la vita è co...